STUDII SUL PALAZZO DUCALE DI URBINO
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pittura. 1 II Castiglione finge che i dialoghi sieno avvenuti nel marzo del 1507: circa quel
tempo dunque Gian Cristoforo deve aver dimorato alla corte di Urbino. E infatti sono note
le lettere scritte da Isabella a Gian Cristoforo a Roma il 3 e il 5 agosto e il 12 ottobre 1506;2 3
ma poi nulla è conosciuto sul luogo di dimora dello scultore sino al 24 ottobre 1507, giorno
in cui si trovava a Napoli. Fra le due date egli aveva avuto il tempo di dimorare in Ur-
bino, non solo per chiacchierare col Castiglione, o per partecipare a trattenimenti musicali,5
ma anche per compiere nel Palazzo Ducale le porte decorate da trofei e da emblemi guer-
reschi, come ha giustamente affermato l’architetto Paterna,4 e come è dimostrato dal confronto
della decorazione del mausoleo di Gian Galeazzo Visconti (fig. 45), nella certosa di Pavia
Fig. 47 — Gian Cristoforo Romano : Porta
per la sala «della Jole». Urbino, Palazzo Ducale
(Fotografìa Alinari).
(1492-1497),! opera firmata dallo scultore romano, e anche del fregio della porta della sala
detta « del Paradiso » nel palazzo Ducale di Mantova.
Le porte decorate da trofei e da emblemi guerreschi nel Palazzo di Urbino sono tre
(figg. 46 e 47); quella che dalle sopralogge mette nella sala della Jole, l’altra che dalla sala del
Magnifico mette nel salone, e infine quella che dalla sala Barocci mette nella sala del Seicento.
Con la porta di Mantova questa terza porta ha in comune il motivo e la fattura dei ca-
1 II Cortegiano, annotato da V. Gian, Firenze,
Sansoni, 1910, pagg. 22 e 124.
2 A. Venturi, op. cit., pagg. 151 e 152.
3 V. Rossi, Appunti per la storia della musica alla
corte di Francesco Maria le di Guidobaldo della Ro-
vere, in Rassegna Emiliana, v. I, f. Vili, pag. 4 del-
l’estratto.
4 Leonardo Paterna Baldizzi, Gian Cristoforo
Romano e il Palazzo Ducale di Urbino, in Arte e Ar-
tisti, v. XI (1913), n. 251, pag. 4.
! A. Venturi, op. cit., pag. 55.
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pittura. 1 II Castiglione finge che i dialoghi sieno avvenuti nel marzo del 1507: circa quel
tempo dunque Gian Cristoforo deve aver dimorato alla corte di Urbino. E infatti sono note
le lettere scritte da Isabella a Gian Cristoforo a Roma il 3 e il 5 agosto e il 12 ottobre 1506;2 3
ma poi nulla è conosciuto sul luogo di dimora dello scultore sino al 24 ottobre 1507, giorno
in cui si trovava a Napoli. Fra le due date egli aveva avuto il tempo di dimorare in Ur-
bino, non solo per chiacchierare col Castiglione, o per partecipare a trattenimenti musicali,5
ma anche per compiere nel Palazzo Ducale le porte decorate da trofei e da emblemi guer-
reschi, come ha giustamente affermato l’architetto Paterna,4 e come è dimostrato dal confronto
della decorazione del mausoleo di Gian Galeazzo Visconti (fig. 45), nella certosa di Pavia
Fig. 47 — Gian Cristoforo Romano : Porta
per la sala «della Jole». Urbino, Palazzo Ducale
(Fotografìa Alinari).
(1492-1497),! opera firmata dallo scultore romano, e anche del fregio della porta della sala
detta « del Paradiso » nel palazzo Ducale di Mantova.
Le porte decorate da trofei e da emblemi guerreschi nel Palazzo di Urbino sono tre
(figg. 46 e 47); quella che dalle sopralogge mette nella sala della Jole, l’altra che dalla sala del
Magnifico mette nel salone, e infine quella che dalla sala Barocci mette nella sala del Seicento.
Con la porta di Mantova questa terza porta ha in comune il motivo e la fattura dei ca-
1 II Cortegiano, annotato da V. Gian, Firenze,
Sansoni, 1910, pagg. 22 e 124.
2 A. Venturi, op. cit., pagg. 151 e 152.
3 V. Rossi, Appunti per la storia della musica alla
corte di Francesco Maria le di Guidobaldo della Ro-
vere, in Rassegna Emiliana, v. I, f. Vili, pag. 4 del-
l’estratto.
4 Leonardo Paterna Baldizzi, Gian Cristoforo
Romano e il Palazzo Ducale di Urbino, in Arte e Ar-
tisti, v. XI (1913), n. 251, pag. 4.
! A. Venturi, op. cit., pag. 55.