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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 16.1888

DOI article:
Tomassetti, Giuseppe: Notizie epigrafiche, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0079

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Notizie epigrafiche

69

Nel lato a destra di chi guarda è ripetuta nel modo seguente:

I • O • M • D

PRO SALVTE AVGG N N
L • SEPTIMI • SEVERI Pll

PERTINACIS • ET • M
AVRELI ANTONINI PII
FELICIS A V G ET
IVLIAE AVG • ET • SPQR
SEMNVS -AVG-NNLIBOP
TIO TABELLARIORVM STATIO
NIS MARMORVM ARAM POSVIT

Grli epigrafisti avranno in questa scoperta non una novità asso-
luta, ma una rivendicazione, cioè la ricomparsa di un'ara veduta
da undici collettori del secolo decimosesto, sulla testimonianza
dei quali è inserita nel VI volume del Corpus I. L. (n. 410).
La iscrizione del fianco fu osservata dal solo Smezio, che vi
annotò non essere stata abrasa. La qual cosa, come anche la
diversità e la inferiorità della paleografia, dimostrano che questa
iscrizione è posteriore alla prima, e da essa trascritta dopo
l'abrasione e la rescrizione. Sulla esattezza dei collettori suddetti
osserverò, che il testo del Corpus deve essere ben poco modifi-
cato sulla nostra edizione, soltanto per ciò che riguarda i punti,
e qualche piccola variante sulla forma di qualche lettera, e sulla
corrispondenza verticale di qualche parola. Le lettere io finali di
optio, della fronte principale, sono scritte sulla cornice. Non mi
fermo ad illustrare la dedica Iovi optimo maximo Dolicheno,
nè Yoptìo tabellarìorum stationis mormorimi, essendoci noto,
per testimonianza dell'Accursio, che quest'ara proviene dalle falde
dell'Aventino, dov'era ed è tuttora la statio mormorimi (C. cit.)
e sopratutto che su quel colle era il santuario di Giove Doli-
cheno (v. C. cit. 411, 412, 413). Non può ammettersi pertanto
la ipotesi del p. Bruzza, che quest'ara, stando vicino a s. Tom-
 
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