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Notizie epigrafiche
maso in Pacione, ove fu veduta dallo Smezio ed ora riveduta da
noi, indichi la esistenza di stationes marmorum nel campo Marzio
(Annali dell'Istituto 1870 p. 138). Non vi è cautela che basti
nel determinare dati topografici sulla presenza di epigrafi, la
trasmigrazione delle quali, quantunque marmoree e pesantissime,
sembra talvolta, emulare quella dei più agili volatili ! Adunque
quest'ara è venuta fuori presso l'Aventino, secondo l'Accursio
ed il Pighio copiato dal Ligorio ; e dalla vigna di Pietro Ciam-
polini presso s. Sabina è stata sbalzata nella casa Hugonis Bon-
compagnij secondo l'anonimo Chigiano, e perciò prope Iordanum
montem, come benissimo nota il Metello. La videro in dono
Francisci Lischae in Parione lo Smezio ed altri. Ha dunque
mutato luogo anche costì la iscrizione? Dico che no; e mi affretto
a provarlo. Nella casa del sig. Galli, tra le altre pietre qua e
là venute a caso alla luce, n'è comparsa una col nome Boncom-
pagai. Questa era pertanto la casa Boncompagni, anzi, io credo,
di queir Ugo bolognese dottissimo, che fu poi Gregorio XIII.
Francesco Lischa ne fu proprietario prima di esso, perchè l'ano-
nimo Chigiano che trascrisse la lapide in casa di lui, è del
tempo di s. Pio V ; mentre gli altri gli sono anteriori. Questa casa
è stata ristaurata nel secolo XVII ; ed a questa età spetta uno
stemma composto di stelle, corona reale e scettro orizzontale, che
si vede posto in decorazione della fenestra nobile sul piccolo cor-
tile, con sopra scritto domus, senz'altro, perchè forse una fenestra
gemella, ora scomparsa, doveva presentare un nome proprio in
relazione. L'egregio proprietario, non badando a spese, ha conser-
vato quella fenestra ; ed inoltre, nell'interno della casa, il piano
superiore (con ballatoio) di una bellissima torre del secolo XVI
che si scorge ora perfettamente, nell'ultima rampa della nuova
scala. L'indole di questa mia breve publicazione non mi permette
di trattenermi su questa torre, che vorrei chiamare dei Boncom-
pagni, e che si trova abbastanza conservata tra la casa suddetta
e quella del vicino sig. Oidi.
Notizie epigrafiche
maso in Pacione, ove fu veduta dallo Smezio ed ora riveduta da
noi, indichi la esistenza di stationes marmorum nel campo Marzio
(Annali dell'Istituto 1870 p. 138). Non vi è cautela che basti
nel determinare dati topografici sulla presenza di epigrafi, la
trasmigrazione delle quali, quantunque marmoree e pesantissime,
sembra talvolta, emulare quella dei più agili volatili ! Adunque
quest'ara è venuta fuori presso l'Aventino, secondo l'Accursio
ed il Pighio copiato dal Ligorio ; e dalla vigna di Pietro Ciam-
polini presso s. Sabina è stata sbalzata nella casa Hugonis Bon-
compagnij secondo l'anonimo Chigiano, e perciò prope Iordanum
montem, come benissimo nota il Metello. La videro in dono
Francisci Lischae in Parione lo Smezio ed altri. Ha dunque
mutato luogo anche costì la iscrizione? Dico che no; e mi affretto
a provarlo. Nella casa del sig. Galli, tra le altre pietre qua e
là venute a caso alla luce, n'è comparsa una col nome Boncom-
pagai. Questa era pertanto la casa Boncompagni, anzi, io credo,
di queir Ugo bolognese dottissimo, che fu poi Gregorio XIII.
Francesco Lischa ne fu proprietario prima di esso, perchè l'ano-
nimo Chigiano che trascrisse la lapide in casa di lui, è del
tempo di s. Pio V ; mentre gli altri gli sono anteriori. Questa casa
è stata ristaurata nel secolo XVII ; ed a questa età spetta uno
stemma composto di stelle, corona reale e scettro orizzontale, che
si vede posto in decorazione della fenestra nobile sul piccolo cor-
tile, con sopra scritto domus, senz'altro, perchè forse una fenestra
gemella, ora scomparsa, doveva presentare un nome proprio in
relazione. L'egregio proprietario, non badando a spese, ha conser-
vato quella fenestra ; ed inoltre, nell'interno della casa, il piano
superiore (con ballatoio) di una bellissima torre del secolo XVI
che si scorge ora perfettamente, nell'ultima rampa della nuova
scala. L'indole di questa mia breve publicazione non mi permette
di trattenermi su questa torre, che vorrei chiamare dei Boncom-
pagni, e che si trova abbastanza conservata tra la casa suddetta
e quella del vicino sig. Oidi.