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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 16.1888

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Lanciani, Rodolfo Amedeo; Gatti, Giuseppe: Notizie del movimento edilizio della città in relazione con l'archeologia e con l'arte, [3]
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0184

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162

Notizie del movimento edilizio della città

per l'antichità, cioè, del sacro monumento, e per la sepoltura
di Cola di Rienzo, che taluni hanno preteso di stabilire in
quella chiesa.

Quantunque facciano difetto documenti certi intorno alle
prime origini della chiesa trastiberina di santa Bonosa, un'iscri-
zione votiva quivi trovata nel 1870, e spettante senza dubbio
alla seconda metà del secolo quinto od al sesto dell'era nostra,
la ricorda come locus sanctus, aggregandola così ai più antichi
e venerati santuari della Roma cristiana dei primi secoli. Indi
l'illustre comm. de Rossi dedusse che « cotesto luogo dee es-
sere stato in origine santificato dalla casa della nobile matrona
romana, o da alcun'altra memoria delle gesta e del trionfo di lei;
come la basilica parimenti trastiberina di s. Cecilia, quella di
s. Clemente sul Celio, ed altri molti dei più. antichi monumenti
delle origini cristiane chiusi dentro la cerchia delle mura aure-
lianée »

La prima memoria scritta se ne ha nell' Ordo di Cencio
Camerario, redatto negli ultimi anni del secolo XII ; essendo
in esso noverata l'ecclesia sanctae Bonosae fra quelle più ve-
tuste e più venerate, che nella solenne processione della seconda
festa di Pasqua ricevevano il presbyterium prò thuribulo (2).
In un insigne documento dell'anno 1256 edito dal prelodato
comm. de Rossi (3) è riferito che a quel tempo « trans Tibe-
rim quaedam ecclesia in honorem beatae Bonosae erat aedi-
ficata, in qua praedicta virgo cum magna devotione vene-
rabaticr ». Queste parole e tutto il contesto del documento
testificano l'antichità della chiesa e del culto della santa, che
alla metà del secolo XIII quivi era già tradizionale e vetusto.
Inoltre la chiesa stessa è registrata nel catalogo delle chiese di

(') Bull, di arch. crist. 1870 p. 39, 40.

(2) Mabillon, Mus. italic. II, p. 192. V. Nibby, Roma moci. I, p. 137.

(3) Bull. cit. p. 40 segg.
 
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