in relazione coli'archeologia - e Varie
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col nome di Cassia, benché porta di tal nome, nè qui nè altrove,
abbia esistito giammai ».
Anche il Nibby, R. A. p. I p. 157 attribuisce l'origine
del nome della porta agli angeli scolpiti nei lati, allusivi al
nome di Pio IV. Le epigrafi sono date, fra gli altri, dal Pan-
cirolo R. S. p. 380 ed. 1725. Esse dicono: Angelis suis man-
dava de te ut custodiant te in omnibus viis tuis — Qui vult
rempublicam salvam nos sequatur —
La determinazione di conservare la porta, pur abbattendo
le miua del Borgo fra il bastione Vaticano ed il Castello, è stata
accolta con sincero plauso. La nuova piazza che le s'apre d'in-
torno è ampia in modo da contenerla, senza il più lontano inco-
modo per la circolazione. D'altra parte in tutte le capitali del-
l'Europa, soggette alla legge d'ingrandimento, la conservazione
delle porte non è stata mai discussa: e ricordiamo ancora i
dibattimenti sollevati in Londra a proposito della demolizione
del Tempie Bar. Nè potrebbe comprendersi come l'esempio di
tante illustri e popolose metropoli non debba essere seguito in
Roma, le cui vetuste mura hanno importanza istorica e monu-
mentale ben diversa.
Ignoto è l'architetto dell'Angelica. Si avverta nondimeno
che Pio IV fece la porta Pia con architettura di Michelangelo,
e la porta del Popolo con architettura di Michelangelo e del
Vignola. È probabile che anche l'Angelica sia opera di qualche
onorato artista, forse del Vignola.
H) Chiesa di santa Bonosa nel Trastevere.
Decretato dalla comunale amministrazione l'atterramento
della chiesa di santa Bonosa, per aprire una piazza fra il nuovo
ponte della Regola ed il Trastevere, a sinistra del palazzo già
degli Anguillara, la Commissione archeologica fu sollecita di
rivolgere le sue cure a quel vetusto edificio, per duplice motivo :
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col nome di Cassia, benché porta di tal nome, nè qui nè altrove,
abbia esistito giammai ».
Anche il Nibby, R. A. p. I p. 157 attribuisce l'origine
del nome della porta agli angeli scolpiti nei lati, allusivi al
nome di Pio IV. Le epigrafi sono date, fra gli altri, dal Pan-
cirolo R. S. p. 380 ed. 1725. Esse dicono: Angelis suis man-
dava de te ut custodiant te in omnibus viis tuis — Qui vult
rempublicam salvam nos sequatur —
La determinazione di conservare la porta, pur abbattendo
le miua del Borgo fra il bastione Vaticano ed il Castello, è stata
accolta con sincero plauso. La nuova piazza che le s'apre d'in-
torno è ampia in modo da contenerla, senza il più lontano inco-
modo per la circolazione. D'altra parte in tutte le capitali del-
l'Europa, soggette alla legge d'ingrandimento, la conservazione
delle porte non è stata mai discussa: e ricordiamo ancora i
dibattimenti sollevati in Londra a proposito della demolizione
del Tempie Bar. Nè potrebbe comprendersi come l'esempio di
tante illustri e popolose metropoli non debba essere seguito in
Roma, le cui vetuste mura hanno importanza istorica e monu-
mentale ben diversa.
Ignoto è l'architetto dell'Angelica. Si avverta nondimeno
che Pio IV fece la porta Pia con architettura di Michelangelo,
e la porta del Popolo con architettura di Michelangelo e del
Vignola. È probabile che anche l'Angelica sia opera di qualche
onorato artista, forse del Vignola.
H) Chiesa di santa Bonosa nel Trastevere.
Decretato dalla comunale amministrazione l'atterramento
della chiesa di santa Bonosa, per aprire una piazza fra il nuovo
ponte della Regola ed il Trastevere, a sinistra del palazzo già
degli Anguillara, la Commissione archeologica fu sollecita di
rivolgere le sue cure a quel vetusto edificio, per duplice motivo :
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