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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 16.1888

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De Rossi, Giovanni Battista: Del praepositus de via Flaminia
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https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0288

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258

Del praepositus de via Flaminia

ed m. Ma si confrontino gli scambi della m in luogo della b
dallo Schuchardt giustamente attribuiti ad idiotismi del latino
volgare, non ad errori fortuiti (1). In un'iscrizione di Ostia dei
tempi classici si legge commurere per comburere (G. I. L. XVI,
850). Ciò premesso, cerchiamo che significhi e quale officio designi
la formola praepositus de via Flaminia.

Le indicazioni topografiche simili a quella di che ora trat-
tiamo sovente sono soggiunte ai vocaboli di professioni, arti e
mestieri. Notissimi sono p. e. i margaritarii de sacra via (2),
ed i nummularii de basilica Julia o de circo Flaminio (3).
Ma ciò non fa al caso presente. Praepositus senza aggiunta di-
chiarante la specie di praepositura nulla dice : il de via Fla-
minia dee essere interpretato d'una cura, amministrazione od
incombenza concernente quella via e le sue stazioni postali.
Dagli amici ho udito propormi due ipotesi : o che l'ufficio di
cotesto praepositus sia stato di natura ecclesiastica e relativo
all'amministrazione del cimitero della via Flaminia, ove fu posta
l'epigrafe; ovvero nel caso di ufficio civile, che si debba pensare
agli antichi curaiores viarum istituiti da Augusto, mutati forse
nel secolo quarto o quinto in semplici praepositi.

Comincerò dall'escludere la prima ipotesi. Dei praepositi
delle basiliche suburbane e degli annessi cimiteri ho trattato
nel tomo III della Roma sotterranea p. 520-525; dimostrando,
che furono amministratori economi e presiedettero anche alle
vendite e compre dei sepolcri ; ma non se ne trova menzione
prima degli ultimi anni del secolo quinto. Il loro titolo fu prae-
positus basilicae s. Petri, s. Pauli, s. Laurentii e simili ; quello
del luogo, ove abbiamo rinvenuto l'epitafio di Massimo, fu cer-
tamente chiamato praepositus basilicae s. Valentini. Giammai

(1) Schuchardt, Ber Vokalismus des Vulgarlateins I p. 182; III p. 92-94.

(2) C. I. L. VI, 9545-9548.

(3) L. c. n. 9709, 9711-9713
 
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