430
Le recenti scoperte
care la via Flaminia sulla quale certamente si apriva il principale
ingresso.
Ho detto già che il sacro edilìzio trovasi alla destra del
cimitero sotterraneo di s. Valentino. Questo cimitero è diviso
in due piani: il superiore fu sempre aperto e visitato, ma è di
breve circuito privo di monumenti e saccheggiato intieramente,
cosicché non contiene nè una pittura uè una iscrizione. L'inferiore
fu veduto dal Bosio. ma poi barbaramente trasformato in una
grotta da vino: esso fu da me riconosciuto nel 1878 e ne è rappre-
sentata l'icnografia nella nostra tavola. Anch'esso è assai piccolo
e si compone di un cubiculo e di sei ambulacri : nei quali
a stento possono riconoscersi le tracce dei loculi nelle pareti,
essendo siate allargate le gallerie per collocarvi le botti (1). Ora
dalla sua posizione io deduco ciò che è indispensabile premettere
alla descrizione del monumento, che cioè la basilica ora scoperta
non fu innalzata dal pontefice Giulio I sopra il sepolcro primi-
tivo del martire, siccome generalmente si costumava. Infatti le
altre basiliche cimiteriali costruite sopra le primitive tombe dei
martiri, come quelle di s. Pietro, di s. Paolo, di s. Lorenzo, di
s. Agnese, di s. Sebastiano, di s. Petronilla, furono costruite nel-
l'interno stesso del cimitero: e perciò la cripta del martire fu
occupata dall'aula della basilica ed intorno ad essa restarono le
gallerie troncate della rete cimiteriale. Nulla di tutto ciò appa-
risce nella basilica di s. Valentino. Essa è distante oltre a venti
metri dall'ingresso del sotterraneo cimitero, il quale poi si svolge
tutto dalla parte opposta, ed è chiuso verso la basilica dalla viva
roccia, onde non può supporsi che un solo ambulacro fin colà
penetrasse. A tutto ciò si aggiunga che nel piano inferiore del sot-
terraneo e subito dopo l'ingresso resta ancora una stanza sepol-
crale, che fu adorna di pitture, fra le quali si vedevano il Crocefisso,
(J) La pianta del sotterraneo rappresenta lo stato antico del luogo :
ho però indicato con linee punteggiate le aperture moderne che hanno dato
al luogo un aspetto tutto diverso.
Le recenti scoperte
care la via Flaminia sulla quale certamente si apriva il principale
ingresso.
Ho detto già che il sacro edilìzio trovasi alla destra del
cimitero sotterraneo di s. Valentino. Questo cimitero è diviso
in due piani: il superiore fu sempre aperto e visitato, ma è di
breve circuito privo di monumenti e saccheggiato intieramente,
cosicché non contiene nè una pittura uè una iscrizione. L'inferiore
fu veduto dal Bosio. ma poi barbaramente trasformato in una
grotta da vino: esso fu da me riconosciuto nel 1878 e ne è rappre-
sentata l'icnografia nella nostra tavola. Anch'esso è assai piccolo
e si compone di un cubiculo e di sei ambulacri : nei quali
a stento possono riconoscersi le tracce dei loculi nelle pareti,
essendo siate allargate le gallerie per collocarvi le botti (1). Ora
dalla sua posizione io deduco ciò che è indispensabile premettere
alla descrizione del monumento, che cioè la basilica ora scoperta
non fu innalzata dal pontefice Giulio I sopra il sepolcro primi-
tivo del martire, siccome generalmente si costumava. Infatti le
altre basiliche cimiteriali costruite sopra le primitive tombe dei
martiri, come quelle di s. Pietro, di s. Paolo, di s. Lorenzo, di
s. Agnese, di s. Sebastiano, di s. Petronilla, furono costruite nel-
l'interno stesso del cimitero: e perciò la cripta del martire fu
occupata dall'aula della basilica ed intorno ad essa restarono le
gallerie troncate della rete cimiteriale. Nulla di tutto ciò appa-
risce nella basilica di s. Valentino. Essa è distante oltre a venti
metri dall'ingresso del sotterraneo cimitero, il quale poi si svolge
tutto dalla parte opposta, ed è chiuso verso la basilica dalla viva
roccia, onde non può supporsi che un solo ambulacro fin colà
penetrasse. A tutto ciò si aggiunga che nel piano inferiore del sot-
terraneo e subito dopo l'ingresso resta ancora una stanza sepol-
crale, che fu adorna di pitture, fra le quali si vedevano il Crocefisso,
(J) La pianta del sotterraneo rappresenta lo stato antico del luogo :
ho però indicato con linee punteggiate le aperture moderne che hanno dato
al luogo un aspetto tutto diverso.