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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 16.1888

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Marucchi, Orazio: Le recenti scoperte presso il cimitero di S. Valentino sulla via Flaminia
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https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0480

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La recenti scoperte

tivo speciale di costruire la basilica in quel posto: per es. di
conservare la memoria del luogo in cui il martire venne ucciso :
giacché gli atti ci dicono che egli fu sepolto « in eodem loco
ubi clecollatus est ».

lo penso che il papa Giulio non togliesse il corpo di s. Va-
lentino dalla cripta sotterranea per deporlo nella nuova basilica,
giacche era costume del quarto secolo di lasciare scrupolosamente
nel posto primitivo le tombe dei martiri. È certo però che in
più tarda età avvenne siffatta traslazione, ed io suppongo che avve-
nisse nel secolo settimo ai tempi del papa Onorio I (a. 625-38)
il quale, come già dissi nella prima relazione, restaurò la nostra
basilica. E che ai tempi di Onorio ivi il martire si venerasse,
ce lo attesta l'itinerario salisburgense compilato circa quel tempo,
nel quale leggiamo : « Deinde intrabis per urbem ad Aquilonem
donec pervenies ad portarti Flamineam, ubi quiescit via Flammea
sanctus Valentinus in basilica magna quam Honorius repara-
vit et alii martyres in aquilone plaga sub terra » Non
essendovi memoria di altri lavori eseguiti nella basilica di s. Va-
lentino da Giulio ad Onorio, e trovando che ai tempi di Onorio
il corpo del martire riposava precisamente nella basilica, è molto
naturale il supporre che Onorio ivi lo trasferisse dal prossimo
sotterraneo. La qual traslazione lungi dal contradire agli usi del
tempo vi corrisponde assai bene. Infatti i pellegrini autori degli
itinerari i quali circa quella età visitarono le catacombe romane,
videro alcuni sepolcri trasportati forse in quel tempo stesso dai
cimiteri sotterranei agli oratori superiori; oltre a ciò fu preci-
samente il papa Onorio il quale tolse dal luogo primitivo il
eorpo di s. Pancrazio e lo depose in un nuovo altare da lui edi-
ficato come ci attesta un'antica iscrizione « corpus martyris quod
ex obliquo aulae jacebaiJ altari insignibus ornato melallis loco

(!) v. de Rossi, Roma sotterranea, Tomo I, p. 176.
 
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