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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 2) — Florenz, 1786

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https://doi.org/10.11588/diglit.3577#0075

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 57

H vede Mercurio di faccia in atto di camminare, tenendo nella delira il caduceo, nella finiflra
un piatto, fopra il quale è una celta di Ariete. Paufania (15) fcrive, che Mercurio aveva due
templi nella Città di Tanagre, dei quali uno chiamano di Crioforo, cioè portatore di Ariete ,V altro
dì Promaco, cioè il Dìfenfore. Del primo fopr annoine dicono ejfer quefto il motivo, perchè Mercurio gli
abbia liberati dalla pejle, portando fopra le fpalle un Ariete, girando attorno le mura della città;
Per la qualcofa Calamide fece ai Tanagrei un Mercurio, che porta fopra le fpalle un Ariete. Dalle
quali cofe fi può ficuramente congetturare, quello nollro Mercurio, eflere il Crioforo, e per que-
lle ragioni che noi abbiamo riferito, avere formato Diofcoride Mercurio che tiene colla finiflra
una teda di Ariete fopra un piatto, perchè facilmente non farebbe ben convenuto , fé egli
l'avene fatto portando fopra le fpalle un Ariete. Uno dei principali attributi di Mercurio
certamente è 1' Ariete, e frequentemente s' ofierva nei monumenti ai di lui piedi ; perciò an-
cora fu chiamato Mercurio Epjtnelio, ma però efpreflo differentemente dal nollro Crioforo.
Ne abbiamo un ballante argumento nella figura di Mercurio nei famoli Candelabri di Cafa
Barberini (*), ove R vede quello Nume col petafo, e colla clamide che feorre avanti al petto,
e di dietro, tenendo colla delira una tazza, e colla finiflra Ila in atto di ritenere un Ariete che
mollra di voler correre . La fpiegazione di quella figura facilmente ce la fomminiftra l'ilteffò
Paufania (16); poiché quelli chiama Mercurio Epimelio, foprannome efprimente, che la gregge
è fotto la fua cura e protezione; Ei dice (17): Si vede un Mercurio di bronzo fedente, con un Ariete
accanto a lui, perchè fi /lima che Mercurio fopra tutti gli altri abbia la tutela delle mandre, e le
accrefea, come dice Omero (18).

............Forhante

Ricco uom dì greggi, il qual principalmente

Tra Troiani Mercurio accarezzava,

E roba gli avea data ec.
Cofa poi lignifichi la tazza, che tiene nella delira mano, rimane a fpiegarfi. Io giudicherei efpri-
mer quello uno degli attributi di Mercurio, cioè l'ufficio di coppiere di Giove, che gli attribui-
re Luciano (19). Prima che venijfe quel nuovo coppiere comprato, ancora io verfava il Nettare. An-
cora Ateneo dice (20): Alceo finge ejfer e Mercurio il coppiere degli Dei, ficcome Saffo, la quale dice:

Già la tazza d'Ambrofia era colmata ,

Che concepita avea ferma fperanza

Mercurio prefentarla ai fonimi Dei.
Eflendo l'Ariete la feorta, 1'onore, ed il foflegno della greggia (21), perciò quefto animale
era confagratoa Mercurio, e quindi lo vegghiamo fpeffiffimo con 1'Ariete ai piedi, ocavalcando
un Ariete. Evvi una gemma elegantemente incifa (**), la quale ci rapprefenta Mercurio come trion-
fante, tirato in un carro da quattro Arieti, colla borfa nella finiflra, e il caduceo nella delira. Quelli
fimboli del caduceo, e della borfa fono dati a Mercurio, come dice l'iltefla Deità (22):

Hanno a me gli altri Dei, conceffa, e data

La cura de' Mejfaggi, e del guadagno.
Perciò è detto apportator di lucro, come Dio dei Mercanti; Imperocché dalla Mercatura de-
rivano tutti i beni agli uomini. Onde Svida fcrive (23), che mettevano una borfa in mano al
fuo fimulacro, dicendo: Similmente giudicano ejfer e autore del guadagno, e prefidente della merca-
tura ; per la qualcofa fanno che tenga la di lui ftatua una borfa.

Tom. IL H MER-

tre>

(15) Paufania lib. 9. cap. 22.
(*) Tav. V. N. I.

(16) Il med. Iib. 9. cap. 34.

(17) Il med. lib. 2. cap. 3.

(18) Omero Iliad. lib. 14. v. 490.

(19) Luciano nel XXIV. dei Dialoghi degli Dei voi. r.
p. 27;.

(20) Ateneo lib. io. p. 415. vedi ancora l'ifteflb Ate-
neo lib. 2. p. 32. e lib. 5, p. ij,;.

(11) Efiodo nella generazione degli Dei v- 444,

Nelle flalle effa e buona con Mercurio
A crefecre il bcfliame, e gregge, e armenti,
E dargli ancor branchi di capre, e pecore,
Che portan lana, s'ella vuol di cuore .
(**) Tav. V. N. II.

(12) Plauto nel prologo dell'Amfitrionc v. 11.
(23) Suida alla parola Ep/W>,
 
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