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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI i4>-
Leda poi la Nutrice . Imperocché dicon tutù, che fuo Padre è flato Giove, nonTindaro . Fidia, che fapevtt
molto ben quefle cofe ,fece Leda fitto la figura di nutrice, che conduce Elena a Nemefi. Ma Igino dice (8) :
Giove /limolato da amore avendo cominciato ad amar Nemefe , né avendo potuto impetrare da lei dì "tacer
fico , fu con queflo flranagemma liberato dall' amore . Comanda però, cbe Venere in fimbianza di
Aquila lo infeguifca ; ejfo trasformato in Cigno, fimulando fuggir l' Aquila , fuggì a Nemefi, e fi
pofi nel fuo fino ; Nemefi non di/prezzava il Cigno , e tenendolo abbracciato, s'addormentò , e mentre
ella dormiva, Giove a lei fi unì. Ejfo poi volò via ; e perchè dagli uomini era flato veduto volare in
alto al cielo , fu detto ejfere flato collocato tra le flette ; e acciocché queflo non pare fé falfo , Giove
collocò nel mondo il Cigno che volava, e V Aquila, che lo ìnfiguìva. Ma Nemefi, comecché erafi
congiunta al genere degli uccelli, terminati i mefi , par-tori un ovo , che prefe Mercurio, e lo portò
a Sparta , e lo gettò nel fino a Leda fidente, dal quale nacque Elena, eccellente per la bellezza del
corpo, la quale Leda nominò fua figlia. Altri poi hanno detto, cbe Giove trafmutato in Cigno avea
giaciuto con Leda. Noi lafiiamo di ciò ad altri il giudicarne . Ma Plutarco afferifce, che Leda, e
Nemefi è 1' ideila cofa dicendo (9). Udirai ancora i Grammatici chiamare Leda Nemefi. E fìmil-
mente ne parla Arato (io) : Giove trasformato in Cigno fi congiunfi con Nemefi, la quale fi dice
ancora Leda. Tanta diverfità di opinioni poflbno facilmente conciliarli dalla narrazione d'lib-
erate (11): Giove fitto la figura di Cigno volò in fino di Nemefi: e di nuovo avendo prefo la fem-
bianza del medefimo uccello , fposò Leda.
Narra Euripide effer fama, che Leda fi. diede la morte (12):
Dicon, che un laccio ella fi ftrinfe al collo La generofa donna .
L' iiteffo Euripide però in altro luogo (13) pare di dubitare di quella favola, benché efprima
il Cigno, come nella noflra gemma : Imperocché dice :
.....Per tua Quando di Giove il corpo
Cagion ciò avvenne, 0 figlia S' è trasformato in Cigno ,
Del Cigno, che fuperbo O pur sì fatte cofe
Giva col lungo collo , Agli Uomini recaro
Se pur la fama è vera, Le favole già ferine
Che Leda col volante In gtiifa frana > e folle
Augel unita s' abbia Ne' libri de' Poeti
Dopo la di lei morte, fé fi deve predar fede ai Poeti, fu da Giove trasformata in Cigno, delle
di cui fpoglie prefo dal di lei amore erafi veftito, e traile coftellazioni celefti fu trafportata,
come narra Arato (14). L' Artefice, (come dice Stofch (15)) per efprimere V Apoteofi di Leda,
la rapprefintò portata da un Cigno , come era appreffo i Romani il coflume, nella confacrazione dette
imperatrici, di fingere d'effer portate in cielo da un Pavone , V uccello di Giunone , come fi vede
fpeffo nelle medaglie . Forfè Manilio fa allufione a queflo, nel fuo Aftronomico, quando cantò {16):
Quella del Cigno è la vicina fede, Ih bianco Cigno dall' eterne sfere
Che Giove fleffo collocò nel Cielo ; Scefi , e fippofe le pennute membra
Preziofa merce di quella forma : All' animofa non diffidi Leda .
Onde ei della fua dolce amica amante Or fatto fletta sfavillante, ancora
Signor divenne, allorché Dio mutato Coli' ali fpaziofi il voi difpiega .
Noi abbiamo molti antichi monumenti, nei quali è efprefla quella elegante favola ,
come nel Mufeo Fiorentino, e Capitolino , nel Palazzo Giuftiniani, nelle Gemme del Maffei,
e la Chauffe ; Principalmente è da vederli a quello propofito Winkelmann (17), il quale
riporta una Leda giacente , che pare addormentata ; prellò di lei è un Cigno nell' attitudine
di volerlo accarezzare, e un Amore nell' aria vibra un dardo contro Leda.
Siccome abbiamo veduto Giove trasformato in Cigno, non farà fuor di propofito di ve-
Tom. II. T der-
(11) Eurip. Helen. v. ij;.
(13) Eurip. Iphig. in Aul. v. 794,
(1+) Arac Phaenom. p. 189.
(15) Stofch Gem. p. <Jo.
(i(J) Manil. Aitron. lib. t. v. 3.37.
(17) Winkelm. Defcript. p. 5$. e $6. fi vegga Dolce
Detenzione del Mufeo Dehen. T. 1. p. 26". N. 13-
(8) Hygin. Aitron. Fab. pag. 63. vedi Fulgent. Mythol.
lib. 2. p. 140. E Boccaccio Genealogia degli Dei lib. 11.
pag. i7p.
(9) Plutarco. Cur nutic Pythia voi. 3. pag. 39;.
(io) Arato Phaenom. p. 189. Viftefla cofa narra Lat-
tanzio de Falf. Rei. lib. r. cap. 11.
(11) Ifocrat. Orat. in Helenae la.udat.pag. 374.
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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI i4>-
Leda poi la Nutrice . Imperocché dicon tutù, che fuo Padre è flato Giove, nonTindaro . Fidia, che fapevtt
molto ben quefle cofe ,fece Leda fitto la figura di nutrice, che conduce Elena a Nemefi. Ma Igino dice (8) :
Giove /limolato da amore avendo cominciato ad amar Nemefe , né avendo potuto impetrare da lei dì "tacer
fico , fu con queflo flranagemma liberato dall' amore . Comanda però, cbe Venere in fimbianza di
Aquila lo infeguifca ; ejfo trasformato in Cigno, fimulando fuggir l' Aquila , fuggì a Nemefi, e fi
pofi nel fuo fino ; Nemefi non di/prezzava il Cigno , e tenendolo abbracciato, s'addormentò , e mentre
ella dormiva, Giove a lei fi unì. Ejfo poi volò via ; e perchè dagli uomini era flato veduto volare in
alto al cielo , fu detto ejfere flato collocato tra le flette ; e acciocché queflo non pare fé falfo , Giove
collocò nel mondo il Cigno che volava, e V Aquila, che lo ìnfiguìva. Ma Nemefi, comecché erafi
congiunta al genere degli uccelli, terminati i mefi , par-tori un ovo , che prefe Mercurio, e lo portò
a Sparta , e lo gettò nel fino a Leda fidente, dal quale nacque Elena, eccellente per la bellezza del
corpo, la quale Leda nominò fua figlia. Altri poi hanno detto, cbe Giove trafmutato in Cigno avea
giaciuto con Leda. Noi lafiiamo di ciò ad altri il giudicarne . Ma Plutarco afferifce, che Leda, e
Nemefi è 1' ideila cofa dicendo (9). Udirai ancora i Grammatici chiamare Leda Nemefi. E fìmil-
mente ne parla Arato (io) : Giove trasformato in Cigno fi congiunfi con Nemefi, la quale fi dice
ancora Leda. Tanta diverfità di opinioni poflbno facilmente conciliarli dalla narrazione d'lib-
erate (11): Giove fitto la figura di Cigno volò in fino di Nemefi: e di nuovo avendo prefo la fem-
bianza del medefimo uccello , fposò Leda.
Narra Euripide effer fama, che Leda fi. diede la morte (12):
Dicon, che un laccio ella fi ftrinfe al collo La generofa donna .
L' iiteffo Euripide però in altro luogo (13) pare di dubitare di quella favola, benché efprima
il Cigno, come nella noflra gemma : Imperocché dice :
.....Per tua Quando di Giove il corpo
Cagion ciò avvenne, 0 figlia S' è trasformato in Cigno ,
Del Cigno, che fuperbo O pur sì fatte cofe
Giva col lungo collo , Agli Uomini recaro
Se pur la fama è vera, Le favole già ferine
Che Leda col volante In gtiifa frana > e folle
Augel unita s' abbia Ne' libri de' Poeti
Dopo la di lei morte, fé fi deve predar fede ai Poeti, fu da Giove trasformata in Cigno, delle
di cui fpoglie prefo dal di lei amore erafi veftito, e traile coftellazioni celefti fu trafportata,
come narra Arato (14). L' Artefice, (come dice Stofch (15)) per efprimere V Apoteofi di Leda,
la rapprefintò portata da un Cigno , come era appreffo i Romani il coflume, nella confacrazione dette
imperatrici, di fingere d'effer portate in cielo da un Pavone , V uccello di Giunone , come fi vede
fpeffo nelle medaglie . Forfè Manilio fa allufione a queflo, nel fuo Aftronomico, quando cantò {16):
Quella del Cigno è la vicina fede, Ih bianco Cigno dall' eterne sfere
Che Giove fleffo collocò nel Cielo ; Scefi , e fippofe le pennute membra
Preziofa merce di quella forma : All' animofa non diffidi Leda .
Onde ei della fua dolce amica amante Or fatto fletta sfavillante, ancora
Signor divenne, allorché Dio mutato Coli' ali fpaziofi il voi difpiega .
Noi abbiamo molti antichi monumenti, nei quali è efprefla quella elegante favola ,
come nel Mufeo Fiorentino, e Capitolino , nel Palazzo Giuftiniani, nelle Gemme del Maffei,
e la Chauffe ; Principalmente è da vederli a quello propofito Winkelmann (17), il quale
riporta una Leda giacente , che pare addormentata ; prellò di lei è un Cigno nell' attitudine
di volerlo accarezzare, e un Amore nell' aria vibra un dardo contro Leda.
Siccome abbiamo veduto Giove trasformato in Cigno, non farà fuor di propofito di ve-
Tom. II. T der-
(11) Eurip. Helen. v. ij;.
(13) Eurip. Iphig. in Aul. v. 794,
(1+) Arac Phaenom. p. 189.
(15) Stofch Gem. p. <Jo.
(i(J) Manil. Aitron. lib. t. v. 3.37.
(17) Winkelm. Defcript. p. 5$. e $6. fi vegga Dolce
Detenzione del Mufeo Dehen. T. 1. p. 26". N. 13-
(8) Hygin. Aitron. Fab. pag. 63. vedi Fulgent. Mythol.
lib. 2. p. 140. E Boccaccio Genealogia degli Dei lib. 11.
pag. i7p.
(9) Plutarco. Cur nutic Pythia voi. 3. pag. 39;.
(io) Arato Phaenom. p. 189. Viftefla cofa narra Lat-
tanzio de Falf. Rei. lib. r. cap. 11.
(11) Ifocrat. Orat. in Helenae la.udat.pag. 374.
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