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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 8.1862

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Spano, Giovanni: Quantità dei vetri che si trova nei sepolcri
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Spano, Giovanni: Conservazione dei monumenti antichi
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https://doi.org/10.11588/diglit.10807#0111

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in qualunque punto della Sardegna che fosse stabilita una
città, un oppido, una colonia offre al ricercatore urne di
ogni grandezza ansate, a doppio manico, semplici e va-
riate. Tazze, bicchieri, fiale, prefericoli, balsamarj. Anelli
semplici, con gemme ed anelloni crinali. Scatole per la
cerussa o cosmetica, e sapevano il modo di fabbricarlo
chiaro e bianco, preferendo la porpora, il rosso, il celeste
ed il verde. Sapevano finalmeute soffiarlo, tornirlo e ren-
derlo malleabile, come si vede in piccoli oggetti che si
sono scoperti, e dei quali parla Plinio (i).

Se poi si volesse numerare la quantità di vetro e di
conterie, ossia dei grani dei monili che si sono estratti
dalle tombe di Tharros, ognuno resterebbe maravigliato,
specialmente nel vedere come in un pezzo solo iniettavano
tre e quattro colori diversi. Si sono trovati anche scara-
bei in vetro azzurro, bianco e verde colla solita scena
incisa nella parte piana, lavorata o col bulino, o con stampi
applicati al pezzo rovente. In Sardegna però non si è
finora scoperto vaso di vetro con iscrizioni, o con bassi
rilievi : ma se si tratta di quantità supera tutti gli altri
gabinetti che finora si conoscono, ciò che lo rende più
pregevole, attesa la fragilità di questa materia.

G. Spano

CONSERVAZIONE DEI MONUMENTI ANTICHI

Nelle pagine di questo Bullettino molte volte abbiamo
lamentato la distruzione che si è fatta dei monumenti an-
tichi in ogni tempo, e della nessuna provvidenza presa

(i) Aliud fiata figuratur, alitici torno teritur, aliud argenti modo caelatur
(Lib. XXXYL ae.
 
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