Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (8.1862)

romano ci par di sentire il ruggito di quelle belve che
erano preparate a dilaniare il corpo del nostro concittadino
di Nora, il gran 'Vescovo Ignazio, il quale., mentre si por-
tava avvinto di catene per farne miserabile spettacolo alla
plebe romana, scriveva ai cristiani di Roma, che desiderava
le fiere d'esser con lui più feroci del solito, e se non ose-
rebbero toccarlo come a molti altri, diceva, io anelerò in-
contro e le aizzerò per divorarmi : ed essendo già con-
dannato alle fiere, sentendole ruggire, e vedendole uscire
incontro dalle caverne, pronunziò quelle memorande pa-
role, Frumentum Christi sum dentibus bestiarum molar ut
panis mundus iiweniar.

G. Spano.

lucerna amica con iscrizione
di capo d' anno

Nella gran quantità delle lucerne antiche che si sono
estratte dalle tombe e da sepolcri di tante località del-
l' isola, che possono vedersi nel R. Museo, e nelle raccolte
dei privati, si osservano quelle che hanno un' iscrizione
per 1' ordinario nel fondo delle medesime, che indica il
nome del fìgolo, o dell' ofììcina da cui sono uscite. Rara-
mente hanno l' iscrizione nella parte superiore, dove per
ordinario sono rappresentati simboli, divinità o miti. Una
però di queste, sebbene frammentata, si è scoperta nel
borgo di S. Avendrace, e precisamente nel campo detto
Scipione, la quale ha 1' iscrizione nella parte superiore.
Essa fu trovata per caso , dai coltivatori dell'erba cristal-
lina, e venuta in mani del Segret. F. Murra, ce ne fece
un dono.