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DellaValle, Guglielmo
Lettere Senesi Di un socio dell' Accademia di Fossano Sopra Le Belle Arti (Band 3) — Roma, 1786 [Cicognara, 1217-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.27307#0330

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3H N O T I Z I E

di Pacchlarotto ; nesstmo artefice , al mio parere, ha così bene imitato
Pietro Perugino, quanto il Pacchiarotto. In queste storie è ben espres-
so il giudizio di Paride, come pure ii gruppo delle grazie, e altre si-
mili cose . Negli specchi di mezzo alla cornice , e a un cordone, che
ricingono il muro sotto ia volta vi sono le nove muse con i loro em-
blemmi rispettivi. Si legge di Periandro di Corinto , che publicasse al<
cune gravissime sentenze, per parere saggio , e virtuoso, mentre con
I fatti era un tiranno crudele . Pandoifo Petrucci ne imitò l’ esempio ;
adornò questa stanza di bei motti, e di gravi sentenze, senza cnrarsi
poi di uniformarvi le azioni. Le principali sono le seguenti ;

Bonis nocet, qui malis' parcit
Pietas prtfsidium comparat
zsLliena si fers ajitia facis tua
zsPvarus nulli honus sibi pessimus
Ohligas bonos dignis dando
Capta sortunam dum hlanditur
lAlterius errato tuum emenda .

Gli stucchi sono dorati, e sotto è posta la residenza, che ricorre
per la stanza , ed elevandosi con bels ordine corintio di piccoli pilastri
scannellati, coll’ ornamento di vari fogliami, uccelli, e viticchj ben con-
dotti, siccome pure lo sono le figure, i mostri, e rabeschi, i quali in-
trecciano, e adornano questa bell’ opera, che mi pare del Baiìli Sane-
se; ottimo artefìce di tali opere come si dirà in breve .

Vediamo ora le sue opere più belle . Nella Chiesa di S. Catenna,
dove è la Compagnia, e la contrada dell’ Oca dipinse In competenza_i
del Razzi, e di altri bravi maestri, la facciata interna della porta, in
cui fece a fresco la spedizione di S. Caterina a Firenze , e vedesi la
Santa presentare al Senato di detta Città le credenziali del Sommo Pon-
tesice . Sebbene quest’ opera abbia del merito , non è però delle miglio-
ri, e perde al paragone dell’ altre vicine . Sul muro vicino , che si alza
a mezza notte fece in mezzo a varj manigoldi due Domenicani, compa-
gni di detta Santa, con le spade sfoderate, fieri, e minacciosi si che
incutono terrore . Nella raccolta Ciaccheriana vidi un disegno , che so-
miglia di questa pittura, se non che in vece di uno dei due Religiosi, vi è
S. Caterina . Più in sù per l’istesso muro dipinse la visita della Santa
alla B. Agnese da Montepulciano, e quì Pacchiarotto superò se stesso.
Vi sono delle teste che sembrano di Ralsaelle ; di tanta grazia, e beì-
lezza sono adorne, e da così inorbido, e bello colorito sono animate :
ed ecco dove notai, che Pacchiarotto apprese dal Razzi II colorire lom-
bardo : alcune sigure di donne, che si voltano favellando fra di loro,
fanno dei gruppi di un pregio inarrivabile . Le pitture a fresco sono
le opere mlgliori di costui ; però l’atto della B. defunta che alza il pie-
de verso S. Caterina, inchinata per baciarlo , è un pò indecente. La
terza storia rappresenta la guarigione del Rettore della Sapienza con
tale affetto, che pare Ia verità istessa . Si vuole di lui Ia tavola dell’

Ascen-

i
 
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