NOTIZIE DI MAESTRO RICGIO
"P I T T 0 1\ E i E iAI\CHITETTO*
A SUA ECCELLENZA
I L SIGNOR
COMMENDATORE GRANERI
cAmbasciatore cii S. M. U Re dì Sardegna
alla Maestà del Re Cattolico .
SCorse oramai un lustro, dacchè persuasi il gran Duca di Tosca-
na 3 e la Repubblica di Genova della prudenza , e integrità vo-
stra 5 credettero assicurati i rispettivi diritti , depositando concor-
demente nelie vostre mani 1’ arbitrio de’ loro confini, e dacchè accom'
pagnandovi io nel vostro passaggìo per Siena ad ammirare i capi d’ope-
ra della scuoia Sanese , ricevei da esso voi incoraggimento ad iilustrar-
la, e a far conoscere che essa nulia ha che fare con ia Fiorentina . Ec-
corni vicino ai totaie adempimento de’ vostri comandi ; e sebbene io
non ardisca nemmeno di sperare, che segnandone i confini, e ia nota»
bile differenza, confusi finora, e contrastati, il mio giudizio debba es-
sere gradito , e ricevuto da ognuno , come fu con tanto onore della_*
patria il vostro, ciò non ostante mi basterà esserlo da pochi, e da voi
in premio della servitù verace, che vi professo .
Succes.se a Gio. Antonio, e Baldassarre, e fu scolaro , e gene-
ro di quegli Bartolommeo Nerone , detto il Riccio, nato per la civiltà,
q conversazione, ed ìnstitiizione de’ Giovani nella professione del dise-
gno , e per dare nobilissimo trattenimento a qualsivoglia sorte d’ uo-
mini di conversazione . Questo nato in Siena d’ onorati parenti, segui-
tò Baldassarre , e Gio. Antonio da Vercelli, come maestro , e vide le
cose del Pintoncchio , Luca Signorelli, Pietro Perugino , Pacchiarotto ,
e Meccarinó ; ma come genero fu più scolaro di Gio. Antonio , che_»
degii altri ; e dopo la sua morte ereditò 1’ accaderpia di quei Baldanzo-
si già detti . Morendo al nostro Nerone la prima moglie, siglia di Gio.
Antonio, pigliò la seconda di casa Gio. Angeli, nelia quale in pcrso-
na di Lattanzio era maritata la sorella di Michelangelo Anselmi ; onde
fra il nostro Riccio, e 1’ Anselmi era qualche grado d’ affmità , per la
quale non si sdegnò l’ Anselmi restare con un certo ossequio verso ii
Riccio ; nel qual tempo fece Baltare della visitazione della Madonnaa
FonteGiusta, la quale alcuni dicono, che sia del Riccio, ma veramen-
te è dell’Anselmi fatta in detto tempo, e cosi forsi con l’ajuto, e_»
disegno del Riccio .
Essendo stato scolaro il nostro Riccio di Ealdassarre , e di Gio.
Àntonio , dall’ uno, e dall’altro apprese , e fece gran profitto : Onde
P p 2 Baldas-
"P I T T 0 1\ E i E iAI\CHITETTO*
A SUA ECCELLENZA
I L SIGNOR
COMMENDATORE GRANERI
cAmbasciatore cii S. M. U Re dì Sardegna
alla Maestà del Re Cattolico .
SCorse oramai un lustro, dacchè persuasi il gran Duca di Tosca-
na 3 e la Repubblica di Genova della prudenza , e integrità vo-
stra 5 credettero assicurati i rispettivi diritti , depositando concor-
demente nelie vostre mani 1’ arbitrio de’ loro confini, e dacchè accom'
pagnandovi io nel vostro passaggìo per Siena ad ammirare i capi d’ope-
ra della scuoia Sanese , ricevei da esso voi incoraggimento ad iilustrar-
la, e a far conoscere che essa nulia ha che fare con ia Fiorentina . Ec-
corni vicino ai totaie adempimento de’ vostri comandi ; e sebbene io
non ardisca nemmeno di sperare, che segnandone i confini, e ia nota»
bile differenza, confusi finora, e contrastati, il mio giudizio debba es-
sere gradito , e ricevuto da ognuno , come fu con tanto onore della_*
patria il vostro, ciò non ostante mi basterà esserlo da pochi, e da voi
in premio della servitù verace, che vi professo .
Succes.se a Gio. Antonio, e Baldassarre, e fu scolaro , e gene-
ro di quegli Bartolommeo Nerone , detto il Riccio, nato per la civiltà,
q conversazione, ed ìnstitiizione de’ Giovani nella professione del dise-
gno , e per dare nobilissimo trattenimento a qualsivoglia sorte d’ uo-
mini di conversazione . Questo nato in Siena d’ onorati parenti, segui-
tò Baldassarre , e Gio. Antonio da Vercelli, come maestro , e vide le
cose del Pintoncchio , Luca Signorelli, Pietro Perugino , Pacchiarotto ,
e Meccarinó ; ma come genero fu più scolaro di Gio. Antonio , che_»
degii altri ; e dopo la sua morte ereditò 1’ accaderpia di quei Baldanzo-
si già detti . Morendo al nostro Nerone la prima moglie, siglia di Gio.
Antonio, pigliò la seconda di casa Gio. Angeli, nelia quale in pcrso-
na di Lattanzio era maritata la sorella di Michelangelo Anselmi ; onde
fra il nostro Riccio, e 1’ Anselmi era qualche grado d’ affmità , per la
quale non si sdegnò l’ Anselmi restare con un certo ossequio verso ii
Riccio ; nel qual tempo fece Baltare della visitazione della Madonnaa
FonteGiusta, la quale alcuni dicono, che sia del Riccio, ma veramen-
te è dell’Anselmi fatta in detto tempo, e cosi forsi con l’ajuto, e_»
disegno del Riccio .
Essendo stato scolaro il nostro Riccio di Ealdassarre , e di Gio.
Àntonio , dall’ uno, e dall’altro apprese , e fece gran profitto : Onde
P p 2 Baldas-