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DellaValle, Guglielmo
Lettere Senesi Di un socio dell' Accademia di Fossano Sopra Le Belle Arti (Band 3) — Roma, 1786 [Cicognara, 1217-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.27307#0464

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45 6 P R E G G I

M. Nlccolò Macchiavello 5 senza pregiudicare in nulla alla di.iui fama
potevan benissimo sopprimere queli’insipido 5 e volgare detto, con tui
egli con poco sale fa la satira di tutti i Sanesi passati, presenti, e fu-
turi. Firenze fu , e sarà sempre una gran Cìtth ; pariano per lei certi
nomi grandi in ogni scienza , e in ogni arte, che non posso nominare ,
senza far loro di berretta ; ma volere che tutto si riporti a mercato vec-
chio , e derivi dall’ Arn-o tutto ciò che neJtempi di mezzo produsse_j
la Toscana, parmi un’arroganza insopportabile . La causa è di fatto > e
con i rnonumenU si decida .

Siena parecchj anni prima di Firenze ebbe un’ accademia di beile
arti . Lo provano il suo stabilimento , fin dal secolo XIII., i molti suoi
statuti, e molti nomi di artefici del XIV. G.uido da Siena già era deJ
pgttoid celebrl nel i22i.s cioè 19. anni prima che spuntasse alla luce
del giorno Cimabue, autore delia scuola Fiorentina . Fra Mino da Tor-
rita mio confratello, discepolo di Guido 5 e maestro di Simone pittore
del Petrarca ? ha 1111 fare che si conosce diverso da quello di Cimabue>
e di Giotto, giudice Vasari in più luoghi, e Ba-ldinucci nelsa vita del
Casolani . Cosi dite pur.e dei Lorenzetti, e di Duccio, i quali, come
scrive Vasari di Ugolino, mai non voliero seguita-re la seuola Fiorentina ;

р. er tacere di maestro Giovanni, e de1 quattro suoi figlj, e pittori sino
aj fine del s.ecolo XIV, Voi vedete costoro non solamente avere un’ ac~

с. ademia in Siena, ma quasi ognuno avere una scuola nel padre, o nell’
avo ; così che non credo siavi una scuola di circa a sei -secoli, in cui
chi per tre 3 chi per quattro 9 e chi anche per più generazìoni abbia
trasmesso da padre in figlio sarte del disegno y come d-ei Vanni, dei
Bartali , dei Lorenzctti, .e dei Martini Sanesi è dimo-strato .

II caratter.e verace, e distintivo della scuola Sanese si deve definire
da quelT età, in eui la libertà , il commercio, le seienze, il lusso , i
premj , .e T emuInzion.e gli aprirono il campo a dimostrarsi. Mi rincre-
sce per T Italia, e per le belle arti, che le sopradette circostanze non
sì combinarono in favore dei Sanesi, se non nei secoli barbari ; appena
spuntò il secol d’ oro , .e si trovar-ono travagliatissimi da ogni avver-
sità . Ciò nonostante si v.ede ap.ertamcnte che il carattere distintivo
della scuola Sanes.e è T in.venzione 3 e la varietà, Fra Mino con i suoi
mus.aici in Roma, e in Firenze, e con Je sue pitture in Siena, destò
a-ltri Italiani a s.eguitarjo . Vasari loda i capricci, e T invenzioni di 'Si-
mone . Quelle di Duccio appanranno nella sua gran tavola, che si sta
incidendo ; come appare nel pavimento del Duomo Sanese . Jacopo della
Fonte è abbastanza perciò lodato dal medesimo Vasari ; così degli altrl
discorreudo . La sola strage degli innocenti dipinta in Napoli da Mat-
teo di Siena prova evidentemente quest’asserzione ; mi si mostri prima^
del 1500. una storia meglio intesa e più interressante di questa . Ogni
figura, non che ogni gruppo in quella mischia di gente, vi dice qual-
che cosa del suo; e quella donna sedente, il di cui capo alzato al Cie-*
lo espritn'e un dolore nobile, e quel putto > che dalla madre pietosaj

viene
 
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