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degno delE universale stima3 ed amore, non che di èsser tra i primi
mecenati .
Quando nel II. Tomo delle lettere Sanesi diedi in poche parole il
giudizio de’ Biografi, ai quali devo i materiali di questa storia, non di-
dimenticai Teofilo ; siccome ora volentieri faccio l’ estratto del suo
giudizioso Trattato sopra gli errori degli architetti : piacesse pure al
Cielo, che a mia notizia venuti fossero i suoi numerosi volumi deli’
architettura civile, e militare , de’ quali parla il Cav. Gio. Antonio Con-
te Pecci nella vita letteraria di esso ; perchè ne avrei dato un estratto ,
riputando io moltissimo gli scritti di questo uomo illustre . Nacque egli
P anno 1564. il dì 22. di Settembre. Frequentò la scuola di Livio Ret-
tori per la Filososia, di Niccolò Finetti per la Teorica della medicina ,
e per la pratica Crescenzio Landi, facendo molto profitto nelle osser-
vazioni Anatomiche . L’anno 1 portossi a Roma a perfezionarsi in
tali studi, de’quali diede saggio in un trattato della Notomia, e di
altre materie filososiche. Scrisse de Radìo Latino , òr de natura zAn-
gulorum, de circulo, & ^Angulo . De’porti di mare , e di altre mate-
rie sopra I’ architettura , e la meccanica . Tornato a Siena sposò nel
1605. CamiIIa di Fortunio Jacomini . Una figliuo!a,tra 1’ altre nategli,
passò a seconde nozze con Giuseppe Luti , da cui discende un molto
caro amico mio , arciprete attuale del Duomo di Siena , e professore
nella sua uuiversità .
E perchò tali professioni portano seco la cognizione del disegno ...*
procuro in Roma sotto eccellenti maestri apprendere una tal distinzio*
ne , e così ben presto disegnò, delineò, e dipinse con vaghe sigure,
e rese ornati i di Iui trattati con piante , e prospettive, conforme può
da chiunque vedersi.particolarmente (in quello) degli errori degli
architetti.In Siena continuamente frequentava le accademie con
dissertazioni , e altri componimenti.Celso Cittadini, Alcibiade_j>
Luccarini, Belisario Bulgarini, Francesco Piccolomini, Diomede Bor-
ghesi, Scipione , Girolamo, e Celso Bargagli, Giugurta Tommasi ( Jumi
della Letteratura Sanese) furcno suoi amici. Insegnò in quest’univer-
sità la logica, e la silosofia, e la adornò col suo sapere e colle sue_j
opere . Finalmente d’anni 76. morì in Siena l’ anno 1641. il dì 27,
d’Aprile universalmente compianto, e fu interrato in S. Domenico .
II Gallaccini dedicò questo trattato all’ archiatro Pontificio, e suo
paesano M. Giulio Mancini , di cui tante volte si parla in queste let-
tere . Dalla dedicatoria premessa al trattato appare quanto bassamen-
te egli sentisse di se medesimo ~ Son già passati due anni, dice, che
5o doveva mostrare a V. S. Lllustrissima, e Reverendissima i’ operetta
mia ....... avendogliela promessa quando mi trovava in Roma di pas-
saggio . Ma perchè non mi pareva convenevole condurla innanzi a lei
di pochissima età, e quasi in fasce.perciò ho indugiato fino a_.
questo tempo, pel quale è già cresciuta in età perfetta , ed in manie-
,ra- che può favellando esprimere ii suo concetto ; benchè forse non sia
; giunta
degno delE universale stima3 ed amore, non che di èsser tra i primi
mecenati .
Quando nel II. Tomo delle lettere Sanesi diedi in poche parole il
giudizio de’ Biografi, ai quali devo i materiali di questa storia, non di-
dimenticai Teofilo ; siccome ora volentieri faccio l’ estratto del suo
giudizioso Trattato sopra gli errori degli architetti : piacesse pure al
Cielo, che a mia notizia venuti fossero i suoi numerosi volumi deli’
architettura civile, e militare , de’ quali parla il Cav. Gio. Antonio Con-
te Pecci nella vita letteraria di esso ; perchè ne avrei dato un estratto ,
riputando io moltissimo gli scritti di questo uomo illustre . Nacque egli
P anno 1564. il dì 22. di Settembre. Frequentò la scuola di Livio Ret-
tori per la Filososia, di Niccolò Finetti per la Teorica della medicina ,
e per la pratica Crescenzio Landi, facendo molto profitto nelle osser-
vazioni Anatomiche . L’anno 1 portossi a Roma a perfezionarsi in
tali studi, de’quali diede saggio in un trattato della Notomia, e di
altre materie filososiche. Scrisse de Radìo Latino , òr de natura zAn-
gulorum, de circulo, & ^Angulo . De’porti di mare , e di altre mate-
rie sopra I’ architettura , e la meccanica . Tornato a Siena sposò nel
1605. CamiIIa di Fortunio Jacomini . Una figliuo!a,tra 1’ altre nategli,
passò a seconde nozze con Giuseppe Luti , da cui discende un molto
caro amico mio , arciprete attuale del Duomo di Siena , e professore
nella sua uuiversità .
E perchò tali professioni portano seco la cognizione del disegno ...*
procuro in Roma sotto eccellenti maestri apprendere una tal distinzio*
ne , e così ben presto disegnò, delineò, e dipinse con vaghe sigure,
e rese ornati i di Iui trattati con piante , e prospettive, conforme può
da chiunque vedersi.particolarmente (in quello) degli errori degli
architetti.In Siena continuamente frequentava le accademie con
dissertazioni , e altri componimenti.Celso Cittadini, Alcibiade_j>
Luccarini, Belisario Bulgarini, Francesco Piccolomini, Diomede Bor-
ghesi, Scipione , Girolamo, e Celso Bargagli, Giugurta Tommasi ( Jumi
della Letteratura Sanese) furcno suoi amici. Insegnò in quest’univer-
sità la logica, e la silosofia, e la adornò col suo sapere e colle sue_j
opere . Finalmente d’anni 76. morì in Siena l’ anno 1641. il dì 27,
d’Aprile universalmente compianto, e fu interrato in S. Domenico .
II Gallaccini dedicò questo trattato all’ archiatro Pontificio, e suo
paesano M. Giulio Mancini , di cui tante volte si parla in queste let-
tere . Dalla dedicatoria premessa al trattato appare quanto bassamen-
te egli sentisse di se medesimo ~ Son già passati due anni, dice, che
5o doveva mostrare a V. S. Lllustrissima, e Reverendissima i’ operetta
mia ....... avendogliela promessa quando mi trovava in Roma di pas-
saggio . Ma perchè non mi pareva convenevole condurla innanzi a lei
di pochissima età, e quasi in fasce.perciò ho indugiato fino a_.
questo tempo, pel quale è già cresciuta in età perfetta , ed in manie-
,ra- che può favellando esprimere ii suo concetto ; benchè forse non sia
; giunta