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Volume II.
STORIA DELL'ARTE CRISTIANA
Pitture
uomo, con poca barba, involto nel pallio alla esomide, che
siede sopra un sasso e legge un volume, tenendolo svolto
con ambedue le mani. La donna che attinge 1' acqua è la
Sammaritana, e 1' uomo è il profeta Malachia, che ricorda
le profetiche parole, a cui te' allusione Cristo, quando disse
essere venuto il tempo, nel quale Iddio sarebbe conosciuto
e adorato per tutto. L'interpretazione di questo maravi-
glioso dipinto data dal eh. De Rossi sarà da me esaminata,
come ho avvertito, al luogo suo. Qui basti notare che non
è protagonista quel personaggio, che il pittore ha sollevato
al secondo piano, dove per legge dell' arte sarebbe stato
assurdo il collocarlo, ponendo invece il deuteragonista in-
nanzi nel primo piano. Questa figura poi, per tutti i caratteri
da me notati, è di certo figura muliebre ; né sta in atto di
tirare il secchio fuori del pozzo : ma è invece il contrario :
il che si prova ad evidenza dall'attitudine dei piedi, uno dei
quali posa e 1' altro si leva ; laddove se ella tirasse in su
dovrebbero posare ambedue, e le braccia non esser distese,
ma raccolte e appressate ai fianchi.
Il nesso delle rappresentanze, distribuite su queste pareti,
è agevole ad intendere dopo le interpretazioni date a quelle
del cubicolo precedente. La rupe, dal cui fianco scaturisce
si larga e limpida vena di acqua, significa la fede nell' umana
e divina natura di Cristo, e nella missione affidatagli dal
Padre : indi il pescatore prende all' amo il pesce ; la qual
allegoria è dichiarata dal battesimo che è rappresentato ac-
canto , ed entro il riquadro medesimo : fuori a destra vedi
il paralitico, che già sano e robusto porta la sua lettiera ; il
che può significare quel sacramento che convalida 1' uomo
rigenerato a levarsi in collo e portare vigorosamente quello
strumento, nel quale egli pria giaceva infermo e impotente
a riaversi. Vedi quindi la mistica cena e come sacrifizio
e come sacramento. Il sacerdote che sacrifica ha Io stu-
pendo riscontro del sacrifizio di Abramo, non storicamente
rappresentato, ma come memorativo del profetico senso
di quel biblico avvenimento. I sette discepoli che ricordano
il senso profetico del pesce arrostito, e i due pesci nel de-
sco che dagli otto cofani di pane, schierati avanti alla mensa,
sono richiamati alla moltiplicazione (Matth. XIV), hanno
un senso eucaristico notissimo. A tutte queste pitture di
significato arcano pone termine la donna di Sichar, che ri-
corda le parole di Gesù (Ioh. IV, i3, i4): O donna, chi
beverà dell'acqua che darò io, non avrà più sete giammai,
perchè si cangerà nel suo seno in sorgente di vita eterna : e
come le predisse esser giunto il tempo nel quale il vero Dio
sarà adorato non sul Garizim, né in Gerosolima, ma per tutto
(Malach. I, 11 ) e con sacrifizio non più carnale ma spirituale.
TAVOLA Vili.»
L
■a volta del cubicolo 4 (De R. voi. II, t. XIII, 2), che
qui rappresento (n. 1 ) è a vela, e nel centro dipinge il buon
pastore, ai pizzi uccelli volanti, nelle due lunette laterali
Giona quando è vomitato dal pistrice (De R. t. XXV, 6), e
a sinistra il medesimo profeta, quando riposa sotto la per-
gola della cucuzza.
Sul muro di entrata a manca è figurato (n. 2) un fossore,
e un altro (n. 3) se ne vede a destra (De R. t. XVIII, 3, 4)
nell' atto di rompere col piccone un masso. Il muro di
fronte rappresenta due solitarie donne oranti.
Vassi dipoi al cubicolo 5 (De R. t. XII, XVIII, 5, 6)
nel quale si hanno pitture intorno intorno, dalla parete si-
nistra alla destra, sopra un solo intramezzo dei loculi. A
mano manca (n. 4) la zona dipinta è divisa in tre sparti-
menti: a destra e sinistra sono due uccelli che volano: nel
riquadro di mezzo è una cena. Sette giovani stanno a mensa
con indosso bianche tuniche, listate di porpora. Uno d'essi
stende la mano al desco, nel quale sono apprestati loro tre
pesci e tre pani, e inoltre altri cinque pani sono in tavola,
e miransi davanti alla mensa otto cofani schierati colmi
di pane.
Dei tre scompartimenti, che erano sulla parete di fronte
(n. 5), rimangono i due destro e sinistro, e figurano due teste
giovanili, ciascuna delle quali sorge da un fiore, e cingesi
di verde nimbo ed ha un pennacchio di color giallo, che
sorge dal vertice.
La parte destra mostra Giona, quando giace sotto la
cucuzza: egli ha la sinistra rovesciata sul capo e guarda,
siccome ho bene osservato e fatto esprimere, in alto, non
di fronte. Negli spartimenti laterali sono due uccelli volanti,
e la pittura termina in questo (n. 6) e nel 4 con due vasi
di fiori trattati a grottesco.
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Volume II.
STORIA DELL'ARTE CRISTIANA
Pitture
uomo, con poca barba, involto nel pallio alla esomide, che
siede sopra un sasso e legge un volume, tenendolo svolto
con ambedue le mani. La donna che attinge 1' acqua è la
Sammaritana, e 1' uomo è il profeta Malachia, che ricorda
le profetiche parole, a cui te' allusione Cristo, quando disse
essere venuto il tempo, nel quale Iddio sarebbe conosciuto
e adorato per tutto. L'interpretazione di questo maravi-
glioso dipinto data dal eh. De Rossi sarà da me esaminata,
come ho avvertito, al luogo suo. Qui basti notare che non
è protagonista quel personaggio, che il pittore ha sollevato
al secondo piano, dove per legge dell' arte sarebbe stato
assurdo il collocarlo, ponendo invece il deuteragonista in-
nanzi nel primo piano. Questa figura poi, per tutti i caratteri
da me notati, è di certo figura muliebre ; né sta in atto di
tirare il secchio fuori del pozzo : ma è invece il contrario :
il che si prova ad evidenza dall'attitudine dei piedi, uno dei
quali posa e 1' altro si leva ; laddove se ella tirasse in su
dovrebbero posare ambedue, e le braccia non esser distese,
ma raccolte e appressate ai fianchi.
Il nesso delle rappresentanze, distribuite su queste pareti,
è agevole ad intendere dopo le interpretazioni date a quelle
del cubicolo precedente. La rupe, dal cui fianco scaturisce
si larga e limpida vena di acqua, significa la fede nell' umana
e divina natura di Cristo, e nella missione affidatagli dal
Padre : indi il pescatore prende all' amo il pesce ; la qual
allegoria è dichiarata dal battesimo che è rappresentato ac-
canto , ed entro il riquadro medesimo : fuori a destra vedi
il paralitico, che già sano e robusto porta la sua lettiera ; il
che può significare quel sacramento che convalida 1' uomo
rigenerato a levarsi in collo e portare vigorosamente quello
strumento, nel quale egli pria giaceva infermo e impotente
a riaversi. Vedi quindi la mistica cena e come sacrifizio
e come sacramento. Il sacerdote che sacrifica ha Io stu-
pendo riscontro del sacrifizio di Abramo, non storicamente
rappresentato, ma come memorativo del profetico senso
di quel biblico avvenimento. I sette discepoli che ricordano
il senso profetico del pesce arrostito, e i due pesci nel de-
sco che dagli otto cofani di pane, schierati avanti alla mensa,
sono richiamati alla moltiplicazione (Matth. XIV), hanno
un senso eucaristico notissimo. A tutte queste pitture di
significato arcano pone termine la donna di Sichar, che ri-
corda le parole di Gesù (Ioh. IV, i3, i4): O donna, chi
beverà dell'acqua che darò io, non avrà più sete giammai,
perchè si cangerà nel suo seno in sorgente di vita eterna : e
come le predisse esser giunto il tempo nel quale il vero Dio
sarà adorato non sul Garizim, né in Gerosolima, ma per tutto
(Malach. I, 11 ) e con sacrifizio non più carnale ma spirituale.
TAVOLA Vili.»
L
■a volta del cubicolo 4 (De R. voi. II, t. XIII, 2), che
qui rappresento (n. 1 ) è a vela, e nel centro dipinge il buon
pastore, ai pizzi uccelli volanti, nelle due lunette laterali
Giona quando è vomitato dal pistrice (De R. t. XXV, 6), e
a sinistra il medesimo profeta, quando riposa sotto la per-
gola della cucuzza.
Sul muro di entrata a manca è figurato (n. 2) un fossore,
e un altro (n. 3) se ne vede a destra (De R. t. XVIII, 3, 4)
nell' atto di rompere col piccone un masso. Il muro di
fronte rappresenta due solitarie donne oranti.
Vassi dipoi al cubicolo 5 (De R. t. XII, XVIII, 5, 6)
nel quale si hanno pitture intorno intorno, dalla parete si-
nistra alla destra, sopra un solo intramezzo dei loculi. A
mano manca (n. 4) la zona dipinta è divisa in tre sparti-
menti: a destra e sinistra sono due uccelli che volano: nel
riquadro di mezzo è una cena. Sette giovani stanno a mensa
con indosso bianche tuniche, listate di porpora. Uno d'essi
stende la mano al desco, nel quale sono apprestati loro tre
pesci e tre pani, e inoltre altri cinque pani sono in tavola,
e miransi davanti alla mensa otto cofani schierati colmi
di pane.
Dei tre scompartimenti, che erano sulla parete di fronte
(n. 5), rimangono i due destro e sinistro, e figurano due teste
giovanili, ciascuna delle quali sorge da un fiore, e cingesi
di verde nimbo ed ha un pennacchio di color giallo, che
sorge dal vertice.
La parte destra mostra Giona, quando giace sotto la
cucuzza: egli ha la sinistra rovesciata sul capo e guarda,
siccome ho bene osservato e fatto esprimere, in alto, non
di fronte. Negli spartimenti laterali sono due uccelli volanti,
e la pittura termina in questo (n. 6) e nel 4 con due vasi
di fiori trattati a grottesco.
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