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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0054
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95 D E G L I A N
veduta del nostro Anfiteatro ; anzi d’al-
tri ancora, mentre l’istessa è fiata pur ri-
v.Ant. copiata per rappresentare l’Anfiteatro d’
Autun. Ma non così il Delgodetz , il qua-
WOT‘3' je dei|g anticf1j^ , che son fùor Roma,
all’Arena Veronese unicamente diede luo-
go nel Tuo libro. Osservolla egli personal-
mente , e ne fece quattro fiampe, nelle
quali alcune cose sono assai meglio rap-
presentate , che ne gli anteriori disiegni.
Non fu però felice nell’intendere il più
scabroso , nè in comprender ciò che all’in-
terna distribuzione più rilèva. Per quanto
è della veduta esieriore, e dell’interiore,
molto lodevole , e più in grande d’ogn’al-
tra, è la Carta publicata in Verona nel
1696 da Valentino Masieri, suo intelligen-
te e innamorato cuflode,nella quale anco-
ra ben dettato è ciò che siotto si esipone,
e ben dileguato quanto per ornamento si
aggiunge : le parole vi furon poste dal Dot-
tor Giusèppe ^Morando insigne Medico;
il disiegno fu del nostro Lodovico Dorignì.
Le delineazioni, con le quali mi sono An-
diate di rappresentare in quello libro a par-
te a parte, ed in varj alpetti lo stessò An-
fiteatro , e la siua non più investigata in-
terna struttura , onde intender si possa an-
che quella del Romano, e d’ogn’altro,
sono fiate nobilmente esequite dal big. Sa-
verio Avesani Cittadin Veronese, che nell’
ultima guerra col Turco in grado di pubji-
£0 Ingegnere si è fra gli altri Angolarmen-
te distinto. L’intaglio è del Sig. Francesco
Zu echi.
CAPO SECONDO.
Misare totali dell Arenale delC oliseo ,
e prime notizie dell'esieriore.
LA figura dell’ edilizio, così efiernaco-
me interna , è ovale. Le prime mi-
sure da me fatte prendere sono fiate delli
due assi dell’ elissi, e della linea del con-
torno. La somma lunghezza adunque dal
primo arco d’ingresiò all’ altro, era di pie-
di Veronesi 450. La somma larghezza di
piedi 360. La lunghezza del campo , eh’è
nel mezo, olia della piazza, presa dentro

F I T E A T R I 96
il muro che la circoscriveva , è di piedi
218 once sei , la larghezza di 129. La cir-
conferenza efieriore , o sia il primo recin-
to, era di piedi 1290. Il piè Veronese cresce
per l’appunto un terzo del palmo Roma-
no de gli Architetti.
Il Coliseo secondo l’asserzion del Fonta-
na era lungo piedi nostri 564. largo 467. Il
campo di essò lungo piedi 273. largo 173.
Il circuito fu di piedi 1566. La bella Car-
ta d’Alessandro Specchi Architetto fiam-
pata in Roma nel 1703 fa la lunghezza in-
teriore di piedi 300 , e la larghezza di
203. Ma tal diversità nasee dall’ avere il
Fontana misurato, com’era dovere, den-
troilmurodel Podio,ch’orresta sepolto,©
lo Specchi da i vestigj del susseguente giro.
L’altezza del Romano Anfiteatro , che
diflè Amiano superava le fòrze dell’ urna-A $6. t.
na vista , cresce di piedi 140, computati
gli otto in circa, ch’ora se ne perdono per
l’alzamento del terreno, villanamente por-
tatovi da carrettieri. Reflava più alto an-
cora per un giro, o sia mano di pietre sio-
pia il cornicione ultimo, di cui più pezzi
di palmi tre in quattro pur rimangono qua
e là nella cima ; e per l’ornamento sopra
elio giro, che si può osservare nel noflro
disiegno : parimente per tre larghi, e bai-»
si gradini, che da piede lo circondavano in-
torno , e per li quali aseendevasi a’ primi
ingressi. In consimil modo è credibile folle
contornata l’Arena nofira; affinchè il pa-
vimento del primo portico rimanesse supe-
riore al piano delle firade di fuori.. L’al-
tezza, ch’or ci resta, è di piedi, ottantot-
to,. computati i sei, che ne restan sepoL
ti, Aggiunto il quart’ ordine, di cui non si
può dubitare, perche veggonfi sopra il ter-
zo le pietre , che ne formavano la prima
falcia per così chiamarla , e parte della
seconda col principio di- due colonne pia-
ne, non potea l’altezza essèr minore , che
dalli cento dieci assi cento venti piedi. I
gradi che al presente abbiamo, son 4 5. De-
battuto il primo ch’è interrato, e debat-
tuto altresì l’importar de gli sbocchi, e
delle Gaiette, vi possono fiat comodamente
a sedere ventidue mila persone, assegnandQ
a ciascheduna un piede e mezo di Ipazio,

Or
 
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