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Repertorium für Kunstwissenschaft — 21.1898

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Malaguzzi Valeri, Francesco: Il palazzo e la cappella dei Notai in Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.68268#0178

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166

Francesco Malaguzzi Valeri:

quäle fu Capo e il primo a portarne il titolo diProconsole fu il famoso
Rolandino Passeggeri. La societä, alla sua morte nell’ anno 1300, in
riconoscenza, gli innalzö su una pubblica piazza un monumento sepolcrale
ehe rimane tuttora.1)
Prima della edificazione di una residenza loro speciale la compagnia
dei notai si radunava nel palazzo Vescovile e per l’esercizio della loro
professione avevano parrecchi locali ad uso di botteghe situate sulla piazza
maggiore e nelle sue vicinanze.
Sembra ehe la compagnia possedesse case nella stessa localitä ove
sorge l’attuale palazzo, fin dal 1256.
Se crediamo al Ghirardacci, storico bolognese, nel 1287 i notai
incominciarono a fabbricarsi una residenza comoda ehe fu chiamata
palazzo dei notai ampliato poi nel 1293. Sapiamo inoltre ehe nel 1299
i notai affittarono parte del loro palazzo a Giacomo Parisi; ehe nel 1301
comperarono una casa presso la loro residenzaper lire 850; ehe nel 1314
ne acquistavano un’ altra in cappella di Santa Croce e una terza nel 1317
per lire 400.
Abbiamo voluto ricordare queste notizie per non aver piü occasione
di tornarvi sopra e perche per noi non hanno ehe un valore relativo. Le
notizie inedite ehe abbiamo rinvenuto e ehe ora esporremo ei autorizzano
ad affermare ehe di quella prima costruzione non rimane ehe ben poco e
ehe quando nel 1384 i notai iniziarono la grande fabbrica ehe rimane
tuttora dovettero abbattere quasi del tutto la casa o le case ehe. avevano
servito loro di residenza.
Nel über introytum et expensarum societatis notariorum
1381 —1385 e uei successivi, non ancora messi a contribuzione della storia
della fabbrica del palazzo, troviamo tutti i particolari in proposito.
Tosto fissato dalla Compagnia dei notari ehe la nuova fabbrica dovesse
sorgere sull’area stessa della precedente e ehe per amplificarla era necessario
occupare una parte di suolo pubblico, il Comune mandö due suoi ingegneri
0 Sorge nel mezzo della piazza Galileo innanzi alla chiesa di S. Domenico.
Vi fnron sepolti, con Rolandino Passeggeri, altri cinque correttori della compagnia
dei notai. E’ sorretto da nove colonne e coperto da un baldacchino a piramide.
L’urna scolpita risale alla morte di Rolandino. Si ignora il nome dell’artista ehe
esegui il lavoro. Solamente nelle nostre ricerche ci siamo imbattuti in questi due
mandati di pagamento:
„1305. Item solvit dictus massarius tres libras bononienses Magistro Johanni
marmorario causa faciendi unum digitum de marmore ad ymaginem marmoream
domini Rolandini Passagerij positam ad archam ipsius Rolandini et ad scaglandum
dictam archam de voluntate proconsulis, consulum et conscilij quadraginta societatis
notariorum.
„Item solvit dictus massarius tres libras bononienses Magistro Petro marmo-
rario causa intagliandi in dicta archa domini Rolandinj certos versus de mandato
domini proconsulis consulum et Conscilij quadraginta societatis notariorum.“
(Archivio di Stato di Bologna. Societä dei notai. Libro di spese del
1305. s. n.).
 
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