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Ridolfi, Carlo
Le maraviglie dell'arte ovvero le vite degli illustri pittori Veneti e dello stato (Band 2) — Padova, 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.33474#0342

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^^eguì le vestigia di Domenico il iìgliuolo Felicey
erede della virtù e della triste iortuna del padre
suo; onde aggregato anch^egli per ì'eccelìente sua
virtù agli Accademici Filarmonici, eresse per corpo
d'impresa Falce, od asino selvatico, in atto di toc-
carsi col piè sinistro Forecchio, col motto: jùz
rùxyùJzar, che ancor si vede appesa in queh'iiìustre
Accademia.
Morto il padre, Feìice essendo allor giovine e
di vivaci pensieri, si pose a vagare pel mondo^ e ri-
dottosi a Fiorenza, fu ricoverato in casa da Jacopo
Ligozio veronese, pittore del Duca: nella quale occa-
sione fece studio sovra le opere de'Fiorentini ; onde
riportò poi aHa patria un avanzo di maniera molto
diversa da queìla dei padre suo, ia quale piacendo
per la delicatezza, gli vennero sempre in copia le
commissioni.
Sono deile più stimate sue fatiche due tavole po-
ste nella chiesa della Madonna di Campagna. In
una è Cristo Hagellato alia colonna, usandovi leg-
giadre forme ; e di sopra volano Angioletti piangen-
ti: e quelle ligure prendono il iume da una haccoia
che scintiila fra gli orrori della notte.
 
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