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Rossi, Ottavio; Vinaccesi, Fortunato; Vinaccesi, Fortunato [Hrsg.]; Gromi, Domenico [Bearb.]
Le Memorie Bresciane: Opera Historica, E Simbolica — In Brescja: Appresso Domenico Gromi, 1693

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https://doi.org/10.11588/diglit.59081#0084

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66 LE MEMORIE
to la Faccia di Germanico, che fu ritratto vero di nobiltà senza
pan» Chiamano anco i Chimici Sole l’Oro, perdi egli, è perfet-
tione e perpetuità di tutti i metalli. Padre troppo vile adunque,
concerterò gli Etiopi al Sole, introducendolo per figliuol di Vul-
cano: al semplice fuoco attribuendo la Luce, che è sfera del pri-
mo Principio. Lo faceuano ignudo, perche, cosa. alcunanon può
adornarlo, eh egli e ornamento di se medèsimo. Lo scolpiuano
anco armato , leuandone, cred’iol’idea da i sacri libri de gli
Ebrei, che chiamauano Iddio il Dio de: gli esserciti. Gli Spartani
iaceuano il tuo nmolàcro con quattro orecchi, e con quattro ma-
ni , dinotando quella infallibile Prouidenza, che. tien fòpra tutte,
le parti del.Mondo.,

/Z TEMPIO DELLA sede.


la dégnamente collocato quello bellissìmo Tem-
pio della Fede nella sommità del Colle, nel sito
doue apponto riliede la principal rocca del Ca-
rtello . Et se ne vede tuttauia qualche vestiggio..
Forsè per quello Tempio Brescia s’acquilto il
nome di Fedele ; ond’è che in tutte le sue ope-
rarioni suol premettere quella iscrittiono
BRESCIA FEDELE ALLA FEDE ALLA GIVSTITIA .

Brescia ha. fatto sempre così gran capitai della fedeltà, che men-
tre vide Republica Bimana più grane pena il dichiarar vn’huomo
indegno di Fede , che Ttorgli la vita. N Gabbiamo apparente, o
leal testimonio in vna lapide, che è sopra la Porta del Domo, che
hora li distrugge ; la qual dice apertamente ,che nell ’ anno 1177.
essendo Consoli di Brescia, gli Signori Giouan Gulsago, Martin
Pettmalupo, Desiderio, & vs«o de j Caualcacani dalla Porta di
Sant’Andrea,Lanfranco de i Milom, Alberto ow> ara Xz Al-
berto Lauellongo, pubicamente à suon di Campana, e col laudo
anco del popolo,condanarono di Fellonia Guiscardo,e Ghirar-
dino, il primo per hauer amazzato Bicardo da Loseno, col qual
haueua fatto pace, e giuratogli il perdono ;& il secondo per ha-
uer sotto al giuramento vcciso Souatercino. Sententiando perciò,
che à costoro non forte mai più prestata Fede da huomo viuente .
Figu-
 
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