iSe Iscrizione deir Itali»
LVCCÀ.
Siede quella Città nel mezzo d’una pianura,
attorniata da fertili colline, e deliziose, vi-
cino al fiume Serchio , un ramo del quale cir-
conda con le folle le mura. Antichissima è que-
lla Città, volendola alcuni dagl’Arcadi Fabbri-
cata , altri da Toscani. Gn. Comizio Calvino se
ne impadronì l’anno della fondazione di Ro-
ma 420., lasciandola Municipio fino al 5*75.,
che la Repubblica vi mando una Colonia di
*2000. Romani. A Lucca si (labili il primo tamo-
so Triumvirato tra Giulio Cesare , Pompeo , e
Crallò. Ne i tempi posteriori gld Jstrogoti s’im-
padronirono della medesima, e ne furono cac-
ciati da Narsete, dopo l’alFedio di sette meli 5
ina caduti nuovamente in potere de* Longobar-
di , vi dimorarono per lo spazio di 200 anni,
sino che con il rollante dell’Italia furono da Car-
lo Magno polli in libertà. Passò poi nel Domi-
nio de’ Marchesidi Toscana , tra’ quali sono ce-
lebri Adalberto, e Bonifazio Padre della Con-
tessa Matilde : Dopo la morte della quale nel
1115'. ? postasi la Città in libertà , si governò con
le sue proprie leggi, e divenuta potente ebbe
più guerre con i Genovesi, e Pisani, suoi consi-
nanti . Pu anche ella travagliata dalle dissènsioni
domestiche , avendola tiranneggiata qualche
tempo Uguccione della Faggiuola, gCastruccio
Cassracani, iGuinigi,e altri. Le fazioni de’
Gueb
LVCCÀ.
Siede quella Città nel mezzo d’una pianura,
attorniata da fertili colline, e deliziose, vi-
cino al fiume Serchio , un ramo del quale cir-
conda con le folle le mura. Antichissima è que-
lla Città, volendola alcuni dagl’Arcadi Fabbri-
cata , altri da Toscani. Gn. Comizio Calvino se
ne impadronì l’anno della fondazione di Ro-
ma 420., lasciandola Municipio fino al 5*75.,
che la Repubblica vi mando una Colonia di
*2000. Romani. A Lucca si (labili il primo tamo-
so Triumvirato tra Giulio Cesare , Pompeo , e
Crallò. Ne i tempi posteriori gld Jstrogoti s’im-
padronirono della medesima, e ne furono cac-
ciati da Narsete, dopo l’alFedio di sette meli 5
ina caduti nuovamente in potere de* Longobar-
di , vi dimorarono per lo spazio di 200 anni,
sino che con il rollante dell’Italia furono da Car-
lo Magno polli in libertà. Passò poi nel Domi-
nio de’ Marchesidi Toscana , tra’ quali sono ce-
lebri Adalberto, e Bonifazio Padre della Con-
tessa Matilde : Dopo la morte della quale nel
1115'. ? postasi la Città in libertà , si governò con
le sue proprie leggi, e divenuta potente ebbe
più guerre con i Genovesi, e Pisani, suoi consi-
nanti . Pu anche ella travagliata dalle dissènsioni
domestiche , avendola tiranneggiata qualche
tempo Uguccione della Faggiuola, gCastruccio
Cassracani, iGuinigi,e altri. Le fazioni de’
Gueb