316 yiinggìt) dì Francia a Roma
de dagl’Appennini. E* Macerata la più bella ,e
la più popolata Città della Marca d’Ancona , re-
sidenza del Governatore della Provincia , e di
una Rota, Tribunale comporto di dotti Uomi-
ni Legali, che decidono in prima irtanza le Cati-
se civili deila Provincia . La Cattedrale, il di cui
Vescovo è sottoposto all’Arcivescovo di Fermo,
non ha cola riguardevole. A S. Giovanni de i
Gesuiti vi è un quadro del Transito della Vergi-
ne del Lanfranco. Il quadro dell’Altar maggio-
re de i Cappuccini è di Federigo Barocci.
70 L E NT INO.
Dieci miglia più oltre di Macerata è la Città
di Tolentino, situata sopra una collina,
che giace alle radici del fiume Chiento. Il Cor-
po di S. Nicola da Tolentino riposa nella Chie-
sa degl’ Agostiniani della medelima Città, do-
ve si mostra a Forastieri un suo braccio in un_>
prezioso Reliquiario , dicendoli, che alle volte
gema Sangue, preludio di qualche calamità
pubblica . Il suo Corpo è serrato in una calla,
della quale hanno una chiave i Religiosi , e altra
il Magiflrato della Città , di maniera che è diffi-
cile a vederli : La cappella del Santo è magnifi-
canjente adobbata. Nella Cattedrale, e nelle
altre Chiese della Città non vi è niente di consi-
derubile. Francesco Filelfo Letterato del deci-
mosefìo secolo era da Tolentino, mostrandosi
de dagl’Appennini. E* Macerata la più bella ,e
la più popolata Città della Marca d’Ancona , re-
sidenza del Governatore della Provincia , e di
una Rota, Tribunale comporto di dotti Uomi-
ni Legali, che decidono in prima irtanza le Cati-
se civili deila Provincia . La Cattedrale, il di cui
Vescovo è sottoposto all’Arcivescovo di Fermo,
non ha cola riguardevole. A S. Giovanni de i
Gesuiti vi è un quadro del Transito della Vergi-
ne del Lanfranco. Il quadro dell’Altar maggio-
re de i Cappuccini è di Federigo Barocci.
70 L E NT INO.
Dieci miglia più oltre di Macerata è la Città
di Tolentino, situata sopra una collina,
che giace alle radici del fiume Chiento. Il Cor-
po di S. Nicola da Tolentino riposa nella Chie-
sa degl’ Agostiniani della medelima Città, do-
ve si mostra a Forastieri un suo braccio in un_>
prezioso Reliquiario , dicendoli, che alle volte
gema Sangue, preludio di qualche calamità
pubblica . Il suo Corpo è serrato in una calla,
della quale hanno una chiave i Religiosi , e altra
il Magiflrato della Città , di maniera che è diffi-
cile a vederli : La cappella del Santo è magnifi-
canjente adobbata. Nella Cattedrale, e nelle
altre Chiese della Città non vi è niente di consi-
derubile. Francesco Filelfo Letterato del deci-
mosefìo secolo era da Tolentino, mostrandosi