* Parte Tena* 475
DELL' ISOLA DI MALTA.
Ultima dell’Italia noi diremo , che sia quell*
Mola, situata veramente nel mar d*Afri-
ca , al Mezzo Giorno della Sicilia, cento miglia
lontano da Siracusa, e sessanta da Capo Passero
Il suo primo nome fu Pbaaca, e poi Melila, al-
cuni pretendono per il prezioso miele, che qui
si raccoglieva ; nel suo dominio ella per lo più
ha seguito la sorte della Sicilia . Carlo Vv pa-
drone delsina, e dell’altra nel 1530. la diede
conl’lsola del Gozzo a i Cavalieri dell’Ordine
Gerosolimitano , che i Turchi avevano cacciati
di Rodi otto anni avanti, che da quel tempo in
poi si dillero Cavalieri di Malta .
Quest’ Mola è balla 5 e non è , che un bianco
scoglio 9 tenero, e proprio per far la calce bian-
ca , più che per fabbrica, giacche non rebste allo
scirocco . Il terreno è così pietroso, che non è
atto alla somenta, venendone provista l’Mola
sufiicientemente dalla Sicilia ; abbonda però di
frutti 9 di uve , fichi, e dattili. Piove nell’Mola
assai di rado, ed i caldi nell’ ellate sono eccellivi,
con insetti, che incomodano fortemente. L’in-
verno poi è una continua primavera, quantun-
que l’aria siaLottile. I Vecchi vivono in quello
paese lungo tempo ; essendo però la Gioventù
sottoposta a’ dolori di testa, e mali d’occhi. Non
si vede in quest’Mola alcun velenoso animale ,
vogliono per miracolo di S* Paolo ? quando ap-
pio^
DELL' ISOLA DI MALTA.
Ultima dell’Italia noi diremo , che sia quell*
Mola, situata veramente nel mar d*Afri-
ca , al Mezzo Giorno della Sicilia, cento miglia
lontano da Siracusa, e sessanta da Capo Passero
Il suo primo nome fu Pbaaca, e poi Melila, al-
cuni pretendono per il prezioso miele, che qui
si raccoglieva ; nel suo dominio ella per lo più
ha seguito la sorte della Sicilia . Carlo Vv pa-
drone delsina, e dell’altra nel 1530. la diede
conl’lsola del Gozzo a i Cavalieri dell’Ordine
Gerosolimitano , che i Turchi avevano cacciati
di Rodi otto anni avanti, che da quel tempo in
poi si dillero Cavalieri di Malta .
Quest’ Mola è balla 5 e non è , che un bianco
scoglio 9 tenero, e proprio per far la calce bian-
ca , più che per fabbrica, giacche non rebste allo
scirocco . Il terreno è così pietroso, che non è
atto alla somenta, venendone provista l’Mola
sufiicientemente dalla Sicilia ; abbonda però di
frutti 9 di uve , fichi, e dattili. Piove nell’Mola
assai di rado, ed i caldi nell’ ellate sono eccellivi,
con insetti, che incomodano fortemente. L’in-
verno poi è una continua primavera, quantun-
que l’aria siaLottile. I Vecchi vivono in quello
paese lungo tempo ; essendo però la Gioventù
sottoposta a’ dolori di testa, e mali d’occhi. Non
si vede in quest’Mola alcun velenoso animale ,
vogliono per miracolo di S* Paolo ? quando ap-
pio^