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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 1
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Venturi, Adolfo: Le primizie del Caradosso a Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0009

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LE PRIMIZIE DEL CARADOSSO A ROMA

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dosso fa sporgere dai rotondi encarpi a San Satiro di Milano, circondati da vivaci fanciulli
che si stringono, s’abbracciano, si mettono a cavalcioni.

Il celebre orefice che il Gaurico, Sabba da Castiglione, Ambrogio Leone, Benvenuto
Cellini, ecc., vantarono a cielo, faceva le sue prime armi a Roma nel 1477. Nato verso il
1452 nella Brianza, egli era in quell’anno nel fiore dell’età. Come tanti orafi del suo tempo,
si servì del modello del suo lavoro per altre due edizioni de’ bassorilievi, una delle quali

Fig. 4 — Caradosso : Bassorilievo in bronzo - Parigi, Museo del Louvre
(Fotografia Giraudon)

si trova al South Kensington Museum di Londra (fig. 3), ascritta a Lorenzo Ghiberti (nu-
mero 474, '64 del catalogo); l’altra (fig. 4) al Museo del Louvre (n. 11 delle sculture del
Rinascimento), indicata da Barbet de Jouy come opera della scuola fiorentina del secolo xv.
Quest’ultima mostra alcune varianti: una donna, non San Pietro, è incatenata nella prigione;
San Pietro, che esce accompagnato dall’angelo non ha ancora la barba folta e ricciuta; il
palazzo a sinistra verso cui si movono l’angelo e San Pietro non ha la indicazione dei filari
dei parallelepipedi di marmo ; gli angeli non hanno le ali. Ma più strana è la riduzione della
scena della cattura dell’Apostolo: invece di questo, nel mezzo, c’è un tripode con sopra un
vaso, e il manigoldo che incalza San Pietro invece di tenere il lembo arcuato del suo manto,
tiene una serpe. Lo scultore, nel fare queste riduzioni, specialmente la seconda, ha dovuto
 
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