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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 1
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0098

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92

MISCELLANEA

Bastone pastorale del secolo xiv - Treviso, Cattedrale
(Fotografia del sac. M. Cappello)

ziose, chiusa, al pari del pastorale, in una cassa ri-
coperta di cuoio : 1

Mitre. — Una mitra que fuit domini fratris Ni-
colai Bevuti pulcra margaritis et preciosa gemmis et
auro, assignata alias per Ducalem Doniinacìonem Ve-
netiarum, postquam amotus fuit dominus frater Nico-
laus qui fuit ante nunc Episcopus Tervisinus. Cum
una capsa prò dieta mitra, que capsa est de corio cum
sculpturis ar inorimi extra et clan atura.

Non ci fu dato di determinare con certezza l’anno
nel quale il Beruti ascese la cattedra trivigiana. L’ul-
tima notizia certa del suo predecessore Pietro da Baone

Ibidem, c 186.

è del settembre 1381, in cui conferì il feudo
del vicedominato della chiesa trivigiana
a Meladusio e Nicolò fu Vampo Tempe-
sta, che aveva già investiti del feudo del-
l’avogaria il 22 maggio dello stesso anno.1
Secondo il Bonifacio, Pietro da Baone sa-
rebbe morto nel 1384; se cosi è, il Beruti
sarebbe stato nominato sotto la signoria
dei Carraresi, ciò che non dovette racco-
mandarlo molto ai Veneziani quando rieb-
bero Treviso, nel dicembre 1388. La prima
notizia positiva di lui è in un atto del
29 marzo 1389, col quale, essendo morti
due Tempesta ultimi avogari senza la-
sciare legittima discendenza, il vescovo
coll’ intervento dei podestà veneziano Vin-
cenzo Querini conferì il feudo dell’avo-
garia ad Alteniero Azzoni fu Rizzolino e
suoi discendenti maschi.2 Nel 1394 il Be-
ruti, venne trasferito a Massa Marittima,
cedendo il posto a Lotto Gambacurti che
già arcivescovo di Pisa, ne era stato cac-
ciato dai Fiorentini, e da Massa passò
nel 1404 ad Oristano in Sardegna.

È notevole che nella registrazione del 1427
relativa alla ricca mitra già appartenente
al Beruti, si accenna che la medesima era
stata dal Senato di Venezia assegnata al
capitolo della cattedrale, dopo che il Be-
ruti era stato rimosso dal vescovado trevi-
giano; si può credere che eguale disposi-
zione fosse stata presa dal Senato per il
prezioso pastorale e che solo per brevità
si sia omesso di ripeterne la notizia nella
relativa registrazione.

Un ulteriore argomento a prò della
nostra induzione ci è dato dalla presenza
nel pastorale di due stemmi cui è proba-
bile corrispondessero le « sculpture armo-
rum • che adornavano la « capsa de corio »
della mitra; più ancora dal leone di San
Marco disegnatovi in smalto rosso ben
quattro volte, che spiegherebbe l’intervento del Se-
nato affinchè i due preziosi oggetti rimanessero alla
chiesa trivigiana; nel supposto che il Senato mede-
simo, direttamente o per mezzo del podestà di Tre-
viso, avesse avuto qualche parte nella loro presenta-
zione al vescovo.

Abbiamo detto al vescovo, senza aggiungere in par-
ticolare al Beruti; perocché la storia delle trattative
condotte dal Senato col suo predecessore Pietro da
Baone nel 1380 sotto il dogado di Andrea Contarmi

1 Archivio capitolare, Liber maximus, c. 122.

2 Nuova raccolta opuscoli. Calogero, 1777, pag. 7. Notizie di
Altenieri e Jacopo degli Azzoni, ecc. del cari. Rambaldo degli
Azzoni.
 
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