DOI Heft:
Fasc. 2
DOI Artikel:Miscellanea
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MISCELLANEA
213
chia di legno con la statua del Santo, lavoro della fine
del secolo xv, è alta ra. 1,94 sino alla cornice del baldac-
chino, il quale, nelle tre facce, è ad arco trilobato.
I due sportelli rubati misurano complessivamente,
m. 1,18; ciascuno però si ripiega in due. Essi for-
mano una chiusura di quattro liste rettangolari: di
la fibula e qualche altro fregio dorato non sono stati
tocchi dall’imbrattatura.
Nelle facce interne degli sportelli sono rappresentati
a tempera, in sedici caselle, i fatti della vita del Santo.
Ogni lista, come si scorge dalla riproduzione che se-
gue, tolta dall’unico negativo che trovasi presso di me,
Coro del sec. xvi (particolare) - Campodigiove, Chiesa di Sant’ Eustachio
cm. 33, quelle che, muovendo dal fondo, chiudono
i fianchi, e di cm. 26 le altre due che vengono nel
davanti.
Il frontone triangolare, che sormonta il baldacchino,
è decorato da caulicoli rampanti ed ha nel timpano
la figura dell’Eterno.
La statua, di tutto tondo, è opera scultoria me-
diocre. La testa è poco corretta e manca di espres-
sione. Il manto rosso, che avvolge la persona sin quasi
al ginocchio, è drappeggiato con arte e porta scritto,
su quella parte che cuopre il petto: S. P. Q. R. di let-
tera teutonica in oro. Non è molto, questa statua è
stata ridipinta ad olio; solo le sigle, gli orli del manto,
comprende quattro caselle, con un riquadro bigio ne
basso. Le istorie si succedono l’una dopo l’altra, in
linea orizzontale. Le prime quattro caselle di sopra sono
ad arco acuto tripartito, le altre ad arco semicircolare.
La leggenda, secondo il padre Croiset, 1 ci apprende
che Eustachio, di nome Placido prima della sua con-
versione al cristianesimo, era un valoroso guerriero,
e che prestò servizi importanti all’imperatore Vespa-
siano e a Tito suo figlio. Dopo la guerra combattuta
gloriosamente contro gli ebrei a favore dei romani,
1 Esercìzi di pietà per tutte le domeniche e feste mobili dell'anno.
Venezia, G. Gatti, 1774, voi. IX.
L’Arte. VI, 27.
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chia di legno con la statua del Santo, lavoro della fine
del secolo xv, è alta ra. 1,94 sino alla cornice del baldac-
chino, il quale, nelle tre facce, è ad arco trilobato.
I due sportelli rubati misurano complessivamente,
m. 1,18; ciascuno però si ripiega in due. Essi for-
mano una chiusura di quattro liste rettangolari: di
la fibula e qualche altro fregio dorato non sono stati
tocchi dall’imbrattatura.
Nelle facce interne degli sportelli sono rappresentati
a tempera, in sedici caselle, i fatti della vita del Santo.
Ogni lista, come si scorge dalla riproduzione che se-
gue, tolta dall’unico negativo che trovasi presso di me,
Coro del sec. xvi (particolare) - Campodigiove, Chiesa di Sant’ Eustachio
cm. 33, quelle che, muovendo dal fondo, chiudono
i fianchi, e di cm. 26 le altre due che vengono nel
davanti.
Il frontone triangolare, che sormonta il baldacchino,
è decorato da caulicoli rampanti ed ha nel timpano
la figura dell’Eterno.
La statua, di tutto tondo, è opera scultoria me-
diocre. La testa è poco corretta e manca di espres-
sione. Il manto rosso, che avvolge la persona sin quasi
al ginocchio, è drappeggiato con arte e porta scritto,
su quella parte che cuopre il petto: S. P. Q. R. di let-
tera teutonica in oro. Non è molto, questa statua è
stata ridipinta ad olio; solo le sigle, gli orli del manto,
comprende quattro caselle, con un riquadro bigio ne
basso. Le istorie si succedono l’una dopo l’altra, in
linea orizzontale. Le prime quattro caselle di sopra sono
ad arco acuto tripartito, le altre ad arco semicircolare.
La leggenda, secondo il padre Croiset, 1 ci apprende
che Eustachio, di nome Placido prima della sua con-
versione al cristianesimo, era un valoroso guerriero,
e che prestò servizi importanti all’imperatore Vespa-
siano e a Tito suo figlio. Dopo la guerra combattuta
gloriosamente contro gli ebrei a favore dei romani,
1 Esercìzi di pietà per tutte le domeniche e feste mobili dell'anno.
Venezia, G. Gatti, 1774, voi. IX.
L’Arte. VI, 27.