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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 3
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Toesca, Pietro: Ricordi di un viaggio in Italia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0248

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228

PIETRO TOESCA

Un bassorilievo di stucco del
Museo nazionale di Firenze —
nel Museo di Berlino si con-
serva del medesimo originale
un’ altra impronta — ricorda
per alcune affinità di maniera
la statua della Madonna del
Buio (fig. 4). Simile vi è in parte
l’acconciatura dei capelli della
Vergine lisciati sul vertice del
capo e mollemente ravviati sulle
tempie; gli occhi e le labbra
sono tagliati con uguale sec-
chezza; le mani si appiattiscono
con le dita insieme ristrette,
senza vita; così nel bassorilievo
come nella statua, il Bambino,
dal viso tondo e testardo, ha
il corpo polposo e saldamente
costrutto, marigidetto nel torso,
coperto da un sottile velo obli-
quo; una certa inerzia, una pe-
santezza di modellato si vede
nelle guance, nel collo non fles-
sibile della Vergine, nel sem-
plice e greve drappeggio. Al-
cune diversità del modellare
i capelli, del piegare le vesti
della Madonna, non lasciano
tuttavia credere che le due
opere si debbano ad un mede-
simo artefice, sebbene giovi
ravvicinarle pei loro molti ca-
Fig. 3 — Lorenzo Monaco: Madonna - Bibbiena, Casa Vecchietti ratteri comuni.

Lo stucco del Museo di Ber-
lino venne attribuito da W. Bode a Luca della Robbia, benché in quelle forme pesanti,
nel corpo atticciato del Bambino, e nelle mani e nel panneggio, sia difficile ravvisare l’arte
di colui che animò morbide carni, mani sensitive, drappi palpitanti sopra membra vive. Qui
piuttosto dobbiamo scorgere l’opera di un artefice che lavora presso i grandi scultori fioren-
tini della prima metà del Quattrocento, ispirandosi in parte alle opere loro, risentendo spe-
cialmente dell’arte di Donatello nella tristezza ch’egli effonde sul viso della Vergine, assente
quasi col pensiero più che intenta a secondare i baci che il bambino le porge, ma serbando
uno stile distinto, per certa arcaica rigidezza delle forme da quello dei diretti seguaci del
maestro.

E la Madonna del Buio ci appare creata essa pure in condizioni artistiche equivalenti.

Mentre a Firenze e fuori di Toscana i popolari plasmatori di terre e di stucchi espri-
mevano con la docile materia di loro arte, nel fiorir degli ornati, nei ricchi viluppi delle
vesti, nei visi radiosi di sorriso, la gioia del movimento e della vita; mentre lo scultore del
grande gruppo della Madonna col Bambino, ora nel Museo del Louvre, intagliava il legno
con una grandiosità stupenda, così come faceva a Siena lo scultore delle statue lignee della
chiesa di San Martino, l’intagliatore della Madonna del Buio, privo di tanta originalità, ha
 
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