DOI Heft:
Fasc. 3
DOI Artikel:Colasanti, Arduino: Arte contemporanea: la va esposizione internazionale d'arte in Venezia
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ARDUINO CO LASAN TI
serena immagine di classica bellezza. L’acqua trabocca mormorando dall’una all’altra coppa,
e porta una nota di giocondità e di vita tra le composte forme architettoniche della sala
del Lazio. >
Paolo Troubetzkoy rimane sempre lo scultore del movimento, il quale nelle creature
umane e nei bruti coglie i tratti essenziali per tradurli con pochi tratti di rara e sicura effi-
cacia. Ingegno eminentemente pittorico egli mostra di sdegnare il particolare o, meglio, non
lo cura che in quanto può giovare all’effetto che l’artista vuol produrre, e nei suoi ritratti
del principe Galitzine e del ministro Witte, nella Ragazza e nel Cane da tiro samoiedo,
temi preferiti che vedemmo già in altre Esposizioni, conferma la sua fama di primo degli
impressionisti italiani. Indole affatto diversa è quella del Cifariello, che ne’ suoi numerosi
busti ricerca con intensità quasi sempre felice l’espressione morale di ogni persona. Ma le
sue donne hanno atteggiamento un po’ forzato nell’impostatura della testa, e il fare arioso
dèlio scultore non vale a compensare la mancanza di varietà nel tipo e nel taglio dei busti.
Vicino alle opere di questi viventi sono degnamente collocate otto sculture di Giovanni
Battista Amendola, modellatore forte e gentile, morto nel fiore degli anni e della poesia ideale,
e un gruppo di disegni di Vincenzo Gemito, il gagliardo scultore tuttora vivente nel mistero
di lina tragica infermità.
E nessuna cosa è più triste di questa maturità vigorosa a cui è negata ogni gioia crea-
trice di bellezza.
Arduino Colasantl
Venezia, Quinta Esposizione internazionale d’arte - La sala del Lazio
(Fotografia Naya, Venezia)
ARDUINO CO LASAN TI
serena immagine di classica bellezza. L’acqua trabocca mormorando dall’una all’altra coppa,
e porta una nota di giocondità e di vita tra le composte forme architettoniche della sala
del Lazio. >
Paolo Troubetzkoy rimane sempre lo scultore del movimento, il quale nelle creature
umane e nei bruti coglie i tratti essenziali per tradurli con pochi tratti di rara e sicura effi-
cacia. Ingegno eminentemente pittorico egli mostra di sdegnare il particolare o, meglio, non
lo cura che in quanto può giovare all’effetto che l’artista vuol produrre, e nei suoi ritratti
del principe Galitzine e del ministro Witte, nella Ragazza e nel Cane da tiro samoiedo,
temi preferiti che vedemmo già in altre Esposizioni, conferma la sua fama di primo degli
impressionisti italiani. Indole affatto diversa è quella del Cifariello, che ne’ suoi numerosi
busti ricerca con intensità quasi sempre felice l’espressione morale di ogni persona. Ma le
sue donne hanno atteggiamento un po’ forzato nell’impostatura della testa, e il fare arioso
dèlio scultore non vale a compensare la mancanza di varietà nel tipo e nel taglio dei busti.
Vicino alle opere di questi viventi sono degnamente collocate otto sculture di Giovanni
Battista Amendola, modellatore forte e gentile, morto nel fiore degli anni e della poesia ideale,
e un gruppo di disegni di Vincenzo Gemito, il gagliardo scultore tuttora vivente nel mistero
di lina tragica infermità.
E nessuna cosa è più triste di questa maturità vigorosa a cui è negata ogni gioia crea-
trice di bellezza.
Arduino Colasantl
Venezia, Quinta Esposizione internazionale d’arte - La sala del Lazio
(Fotografia Naya, Venezia)