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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 6.1903

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Fasc. 3
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Bibliografia artistica
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https://doi.org/10.11588/diglit.24148#0324

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298

BIBLIOGRAFIA ARTISTICA

Giulio Bertoni - Emilio Paolo Vicini:
Tommaso da Modena. Modena, G. T. Vin-
cenzi e nipoti, 1903.

Delle loro ricerche su Tommaso da Modena, pub-
blicate negli «Atti della Deputazione di storia patria
per le provincie modenesi e parmensi », gli AA. hanno,
nell’ultimo fascicolo de II Arte, pubblicato un breve
riassunto, che ha posto in grado i lettori di questo
periodico di apprezzare l’importanza veramente sin-
golare di quelle indagini e dei risultati cui gli AA. sono
pervenuti. Ciò posto, sembrerebbe superflua ogni ul-
teriore disamina dell’opera loro : va però aggiunto, a
maggior titolo di lode, che gli AA., i quali avevano
intrapreso un’indagine storica, a questa sola si sono
arrestati, lasciando intatto l’esame stilistico che la cri-
tica ha fatto o potrà fare.

Tuttavia non è da trascurare per gli studi critici
l’osservazione che, dai documenti pubblicati, traggono
il Bertoni e il Vicini circa l’attività di Tommaso da
Modena in Boemia. Joseph Neuwirth e Hans Lambel
ritennero che l’attività di Tommaso in Boemia si sia
svolta, a Praga e nel Castello di Karlstein, dopo il
1354 e prima del 1357, poiché Carlo IV, passando per
Udine e Padova nel 1354 avrebbe potuto conoscere

11 maestro ed apprezzarne la valentia.

A ciò lo Schlosser oppose, sulla guida dei Regesti
di Carlo IV, che questi nella discesa di quell’anno
tenne da Udine a Padova la via di Bassano senza
toccar Treviso ove avrebbe potuto ammirare le opere
del maestro, ed opinò che Carlo IV avesse potuto
conoscere Tommaso da Modena nella sua seconda di-
scesa in Italia, nel 1368, quando un documento del

12 maggio lo dice prope civita/em Tervisinam.

Ora gli AA. possono, in base alle indagini condotte,
accostarsi a ritenere che Tommaso da Modena sia
passato in Boemia nel 1368, ma per motivi ben di-
versi da quelli posti innanzi, con molta acutezza dallo
Schlosser. E infatti non occorse che Carlo IV cono-
scesse il maestro a Treviso nel 1368; perchè nel 1368
Tommaso era nella sua città natale e vi si trovava da
due anni. Può parer più probabile l’ipotesi degli AA.
che Carlo, essendosi fermato a Modena proprio in
quell’anno 1368, «abbia ivi conosciuto il pittore, il quale
sempre secondo l’ipotesi degli A., sarebbe passato in
Boemia in quell’anno stesso, rimanendovi sino al 1379
anno della morte. A tal proposito è da notare che
dal 1368 al 1379 non appare notizia alcuna di Tom-
maso.

Interessanti altresì sono le notizie pubblicate dagli
AA. intorno ad altri pittori coevi modenesi, o che do-
vettero operare in Modena, sconosciuti o mal noti fino
ad ora. Così essi non si limitano a pubblicare, traen-
dolo dall’Archivio notarile modenese, il testamento di
Bartolomeo, figlio di Giovanni Deddo, rogato il 12 di-
cembre 1387 ; ma ci rivelano anche nomi e fatti di
altri maestri contemporanei: Rainerio da Porto, testi-
mone con Giovanni Deddo il 4 luglio 1357 al testa-
mento di Richelda Mattarelli, e, il 13 dicembre suc-
cessivo, all’atto dotale di Margherita Cervellieri sposa
a Franceschino da Roma, corriere del duca d’Este;
Niccolò di Pietro Patecchi, modenese, che fa testa-
mento nel 1353 ; e infine Niccolò da Reggio, cittadino
modenese, che nel 1363 confessa un suo debito verso
la moglie Cecchina, della famiglia dei Caprioli, e ve-
dova di Pietrobono Bonzanini.

V. L.
 
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