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MISCELLANEA
Artista pisano della metà del secolo xiv : La Vergine
(Particolare di un polittico)
Ottana, Chiesa parrocchiale
mento di ancona della pinacoteca di Cagliari.1 Cosi
spagnolo sembra lo scultore che, nel duomo di Ori-
stano, lavorò due grandi e importanti lastre storiate,
recentemente illustrate, con la consueta diligenza,
dallo Scano. 2 3 Ma molte altre opere d’arte sparse per
l’isola dimostrano come Pisa non avesse, colla pre-
ponderanza politica, perdute insieme la sua influenza
nel campo intellettuale, e fosse ancora tramite di rap-
porti artistici fra la Toscana e la Sardegna. Da Pisa
il gentile Nino mandava una statuetta di santo vescovo
pel convento di San Francesco in
Oristano. 1 Aveva lavorato pei giu-
dici d’Arborea anche Andrea pisano,
il cui nome, con la data del 1337,
il Nissardi ebbe a rilevare nell’iscri-
zione d’una campana fusa per la cat-
tedrale di Iglesias. 2 Pisano fu al-
tresì probabilmente il pittore fra
Giacomo di Lanfranco Gualterotti
che morì nel 1379 arcivescovo tur-
ritano. i E a Pisa poi un artista
sardo, frater Dominicus Sardus de
Pollinis kallaritanis, andava ad ap-
prendere l’arte del minio e della
pittura sul vetro. 4 Del pari ci ap-
pare probabile che fosse commesso
a Pisa (con cui Mariano IV ebbe
amichevoli rapporti) il polittico di
Ottana.
Da un’ osservazione complessiva
esso ci appare infatti, come l’opera
di un maestro eclettico con ten-
denze arcaistiche ; secondo il carat-
tere comune dei pittori pisani del
secolo xiv. L’autore del polittico, se
dunque pisano, dovette subire l’in-
fluenza dei maestri che vennero a
lavorare nella sua città da Firenze
e da Siena ; ma per l’arte senese
egli dimostra una predilezione evi-
dente. E fra i senesi più che l’in-
fluenza dei Lorenzetti che appare
precipuamente nella solenne figura
della Madonna in trono, egli risente
quella dei maestri più primitivi,
quella in particolar modo di Duc-
cio. Più uso forse alla miniatura che
alla tempera, il maestro d’Ottana
non solo si vale, come è manifesto nella figura della
Vergine Annunziata, della tecnica propria di un minia-
tore, ma fedele, come tutti i miniatori di Pisa e di
Siena, alle vecchie tradizioni, trae ancora motivi, specie
per la decorazione dei fondi delle sue storiette, dalle
miniature dell’xi e del xn secolo.
1 È una Visitazione. Altri frammenti della stessa ancona e dello
stesso pennello si vedono nella Pinacoteca di Cagliari.
2 Scano, Scoperte artistiche in Oristano, ne L’Arte, anno VI,
Roma, 1903, p. 25 e segg. Non saprei seguire l’avviso del chiaro
studioso che assegna le sculture delle due lastre ad Andrea Pisano
o ad un suo allievo. La mano o almeno 1’ influenza di artisti spa-
gnoli si dimostra pure caratteristicamente in parecchie realistiche
sculture in legno del xiv e xv secolo, sparse per l’isola.
1 Scano, loc. cit., pp. 18-22 ; cfr. pure Scano, La cattedrale di
Cagliari, Cagliari, 1902, pp. 12-13.
2 Scano, Scoperte, ecc., p. 23; La cattedrale di Cagliari, ^. 13.
3 Marchese, Memorie degli art. dom., voi. I, p. 206, Bologna
1878. Ricorderò pure qui un’ interessante tavoletta, posseduta dal
Municipio di Serdiana, ove la rappresentazione del Giudizio Uni-
versale richiama quella analoga del Camposanto di Pisa. (Vivanet,
Seconda relazione dell’ Ufficio regionale per la conservazione dei
monumenti della Sardegna, Cagliari, 1894, p. 13).
4 « Frater Dominicus, Sardus de Pollinis Kallaritanis fuit valde
gratiosus et probus. Suavissimae conversationis, cantabat bene, scri-
bebat pulcre, et fenestras vitreas operabatur optime ». (Fioriva circa
il 1340). Chronica Conventus S. Catharinae de Pisis, in Archivio
storico italiano, VI, 2,. p. 538.
MISCELLANEA
Artista pisano della metà del secolo xiv : La Vergine
(Particolare di un polittico)
Ottana, Chiesa parrocchiale
mento di ancona della pinacoteca di Cagliari.1 Cosi
spagnolo sembra lo scultore che, nel duomo di Ori-
stano, lavorò due grandi e importanti lastre storiate,
recentemente illustrate, con la consueta diligenza,
dallo Scano. 2 3 Ma molte altre opere d’arte sparse per
l’isola dimostrano come Pisa non avesse, colla pre-
ponderanza politica, perdute insieme la sua influenza
nel campo intellettuale, e fosse ancora tramite di rap-
porti artistici fra la Toscana e la Sardegna. Da Pisa
il gentile Nino mandava una statuetta di santo vescovo
pel convento di San Francesco in
Oristano. 1 Aveva lavorato pei giu-
dici d’Arborea anche Andrea pisano,
il cui nome, con la data del 1337,
il Nissardi ebbe a rilevare nell’iscri-
zione d’una campana fusa per la cat-
tedrale di Iglesias. 2 Pisano fu al-
tresì probabilmente il pittore fra
Giacomo di Lanfranco Gualterotti
che morì nel 1379 arcivescovo tur-
ritano. i E a Pisa poi un artista
sardo, frater Dominicus Sardus de
Pollinis kallaritanis, andava ad ap-
prendere l’arte del minio e della
pittura sul vetro. 4 Del pari ci ap-
pare probabile che fosse commesso
a Pisa (con cui Mariano IV ebbe
amichevoli rapporti) il polittico di
Ottana.
Da un’ osservazione complessiva
esso ci appare infatti, come l’opera
di un maestro eclettico con ten-
denze arcaistiche ; secondo il carat-
tere comune dei pittori pisani del
secolo xiv. L’autore del polittico, se
dunque pisano, dovette subire l’in-
fluenza dei maestri che vennero a
lavorare nella sua città da Firenze
e da Siena ; ma per l’arte senese
egli dimostra una predilezione evi-
dente. E fra i senesi più che l’in-
fluenza dei Lorenzetti che appare
precipuamente nella solenne figura
della Madonna in trono, egli risente
quella dei maestri più primitivi,
quella in particolar modo di Duc-
cio. Più uso forse alla miniatura che
alla tempera, il maestro d’Ottana
non solo si vale, come è manifesto nella figura della
Vergine Annunziata, della tecnica propria di un minia-
tore, ma fedele, come tutti i miniatori di Pisa e di
Siena, alle vecchie tradizioni, trae ancora motivi, specie
per la decorazione dei fondi delle sue storiette, dalle
miniature dell’xi e del xn secolo.
1 È una Visitazione. Altri frammenti della stessa ancona e dello
stesso pennello si vedono nella Pinacoteca di Cagliari.
2 Scano, Scoperte artistiche in Oristano, ne L’Arte, anno VI,
Roma, 1903, p. 25 e segg. Non saprei seguire l’avviso del chiaro
studioso che assegna le sculture delle due lastre ad Andrea Pisano
o ad un suo allievo. La mano o almeno 1’ influenza di artisti spa-
gnoli si dimostra pure caratteristicamente in parecchie realistiche
sculture in legno del xiv e xv secolo, sparse per l’isola.
1 Scano, loc. cit., pp. 18-22 ; cfr. pure Scano, La cattedrale di
Cagliari, Cagliari, 1902, pp. 12-13.
2 Scano, Scoperte, ecc., p. 23; La cattedrale di Cagliari, ^. 13.
3 Marchese, Memorie degli art. dom., voi. I, p. 206, Bologna
1878. Ricorderò pure qui un’ interessante tavoletta, posseduta dal
Municipio di Serdiana, ove la rappresentazione del Giudizio Uni-
versale richiama quella analoga del Camposanto di Pisa. (Vivanet,
Seconda relazione dell’ Ufficio regionale per la conservazione dei
monumenti della Sardegna, Cagliari, 1894, p. 13).
4 « Frater Dominicus, Sardus de Pollinis Kallaritanis fuit valde
gratiosus et probus. Suavissimae conversationis, cantabat bene, scri-
bebat pulcre, et fenestras vitreas operabatur optime ». (Fioriva circa
il 1340). Chronica Conventus S. Catharinae de Pisis, in Archivio
storico italiano, VI, 2,. p. 538.