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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 1
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Nicola, Giacomo de: Silvestro dell'Aquila
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0044

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2

GIACOMO DE-NICOLA

Ma Nicola da Guardiagrele importò nell’Abruzzo, colle sue croci che sparse ovunque,
col paliotto di Teramo, glorificazione provinciale delle prime porte del Ghiberti, l’arte ghi-
bertiana ; * 1 * e Silvestro dell’Aquila, nell’altra metà del quattrocento, dette alla sua città in
una serie di monumenti, ragguardevole per numero ed importanza, una immagine di quel
che allora produceva Firenze.

Studiare questi artisti significa, dunque, in gran parte, studiare la penetrazione dell’arte
toscana in una regione che non è rimasta chiusa, come generalmente si crede, a qualunque
movimento artistico.2

* * *

Nicola da Guardiagrele fu sopratutto orafo ; Silvestro dell’Aquila è lo scultore abruz-
zese del Rinascimento.

La tradizione, al solito, ne ha raddoppiato l’attività, mandandolo a lavorare all’arco di
Napoli e al Duomo d’Orvieto, e ne ha raddoppiato le attitudini, facendolo, oltre che scul-
tore, pittore e architetto. Nessuna notizia precisa, invece, ci ha saputo dare sulla sua vita,
sicché oggi è ancora discussa la sua città natale (per gli uni Solmona, per gli altri Aquila
o Arischia) e la sua personalità (per alcuni da sdoppiare in Silvestro Ariscola e in Silve-
stro di Giacomo da Solmona).

Tali questioni vanno risolte per prime. Allo scopo non giovano molto gli storiografi
aquilani, i più dei quali, in parte quasi coevi del nostro artista (Ardinghelli, Alferi, Rizi,
Pico, Caprucci, Agnifili, ecc.), sopravvivono solo nei transunti che ne fecero Lodovico An-
tonio Antinori nella monumentale opera che si conserva manoscritta alla Tomassiana di
Aquila e il Leosini nei suoi «Monumenti storici artistici della città di Aquila, 1848». Al
Leosini quasi nulla di nuovo seppe aggiungere il Bindi.

Gli scrittori più recenti, Pansa, Tabassi e Balzano, si preoccuparono quasi unicamente
appunto della questione del luogo di nascita e della individualità dello scultore; ma a me
sembra, dopo nuovo esame dei loro stessi documenti, di dover discordare dalla loro
opinione.

In quattro di questi documenti3 (due del 1476, uno del 1478 e il quarto del 1490)
l’artista è detto « Silvester Jacobi de Sulmona». Il «de Sulmona» si riferisce di per sé al
solo patronimico e non necessariamente, come ha creduto il Pansa fondandovi tutto il suo
asserto, anche a Silvestro. Infatti, nel documento del 1478 è aggiunto a « Silvester Jacobi
de Sulmona » la qualifica di « civis aquilanus »; nel monumento Agnifili l’artista si firma
addirittura « Silvester aquilanus », mentre il documento relativo a quel lavoro (il secondo
del 1476) lo dice «Silvester Jacobi de Sulmona»; e, infine, è nominato «Silvestro del-
l’Aquila» nel testamento che nel 1500 fa Jacopo di Notar Nanni.

In un solo caso, in un documento del 1494 transunto dall’Agnifili e riportato dal Leo-
sini, è detto « Monsignor Silvestro di Sulmona della Torre cittadino aquilano ». Ma, a parte
le altre scorrettezze che già sono in questo riferimento, avrò occasione di notare altrove
con quanta cautela uno possa servirsi dell’Agnifili.

E dunque chiaro che Silvestro di Giacomo di Sulmona è il nome notarile di Silvestro

1 Anche più ghibertiani sono quei sei bassorilievi
fino a poco tempo fa a Castel di Sangro, presso il
Patini, la cui vera importanza credo che sia sfuggita
agli illustratori di essi, De Nino, Reymond e Balzano.

I sei rilievi, essendo indipendenti dalle sei formelle
colle stesse composizioni del paliotto di Teramo, di-
mostrano di derivare con quelle da un prototipo co-
mune, dalle prime porte del Ghiberti, alle quali,
quindi, dovevano in origine appartenere anche quelle

tre scene di Teramo e di Castel di Sangro che in
esse oggi mancano, e che scomparvero in uno dei ri-
maneggiamenti che il lavoro, teste Vasari, subì.

2 Perciò l’ultimo capitolo del terzo volume della
Sculpture fiorentine del Reymond, capitolo che tratta
appunto del « Rayonnement de l’art florentin » po-
trebbe completarsi con uno sguardo all’Abruzzo.

! Pansa, Silvestro di Sulmona detto VAriscola, Lan-
ciano, 1894.
 
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