I BASSORILIEVI DI CASTEL DI SANGRO
BASSORILIEVI,1 che fino a poco tempo fa, fino a che dal pittore
Patini non furono venduti all’antiquario Brauer, potevano vedersi
incastrati nel recinto di un orto di Castel di Sangro (prov. di
Aquila), furono resi noti più volte.
Spetta al De Nino il merito di averli per primo indicati e
descritti, 2 al Reymond di averli posti a riscontro con alcune
formelle delle prime porte del Ghiberti 3 e al Balzano di avere
esteso il riscontro all’opera con cui, almeno in apparenza, mag-
giormente si connettono, al paliotto di Nicola da Guardiagrele
della cattedrale di Teramo. 4
I bassorilievi venivano così, successivamente, bene determi-
nati. |Ma un nuovo esame può condurre, credo, a nuove conclusioni.
Le sei formelle, di cm. 63 X 55, rappresentano: l'Adorazione dei Magi, la Presentazione
al tempio, la Fuga in Egitto, il Bacio di Giuda, la Flagellazione e la Crocifissione, come
anche dichiarano le scritte, in minuscola goticizzante, sul listello inferiore della cornice.
Tutt’e sei corrispondono, rispettivamente, alle scene del paliotto di Teramo, coi fatti
della vita di Cristo: 3a, 4a, 5“, 13a, 15“ e iga; e tre di queste due serie (l'Adorazione dei
Magi, la Flagellazione e la Crocifissione) alla 3% i5a e 182 delle prime porte del Ghiberti.
Si possono, così, dei bassorilievi formare due gruppi, di tre ciascuno: l’uno che ha
relazioni col solo paliotto, l’altro col paliotto e colle porte. E, cominciando subito ad esa-
minare quest’ultimo gruppo, troviamo che la corrispondenza col Ghiberti è tale che è ne-
cessario ammettere una derivazione diretta delle due opere minori dalla maggiore. Le porte
hanno servito da modello allo scultore ed all’orafo. Ma non allo stesso modo.
Ecco, infatti, il primo bassorilievo coWAdorazione dei Magi (fig. 1). Le sue diversità
dalla composizione ghibertiana (fig. 2) si riducono alla soppressione del portichetto che si
doveva congiungere all’edicola sotto cui è la Vergine e San Giuseppe e alla diminuzione
del numero dei personaggi al seguito dei re. 11 paliotto (fig. 3), oltre al ridurre maggior-
mente il seguito dei Magi, col sopprimere anche l’edicola e col sollevare un po’ da terra
il re in atto di baciare il piede al Bambino, ha avvicinato i due gruppi, bene distinti nelle
due prime opere, sino a farne uno solo, togliendo così alla scena tutta la vita.
Nella Flagellazione del Ghiberti (fig. 4) Gesù è legato alla colonna di mezzo di un portico
1 Di quest’articolo che si pubblica tal’e quale doveva
pubblicarsi or sono tre anni in un volume, non ancora
uscito, a ricordo della Mostra d’arte abruzzese che si
tenne in Chieti, ho anticipato la conclusione nel mio
studio su Silvestro dell’Aquila comparso già in questa
stessa rivista (1908, fase i°, p ie seg.).
2 L'Arte, IV, pag. 422 424,
5 L'Arte, V, pag. 112-114.
4 V. Balzano, Nicola da Guardiagrele scultore?
Chieti, 1903.
BASSORILIEVI,1 che fino a poco tempo fa, fino a che dal pittore
Patini non furono venduti all’antiquario Brauer, potevano vedersi
incastrati nel recinto di un orto di Castel di Sangro (prov. di
Aquila), furono resi noti più volte.
Spetta al De Nino il merito di averli per primo indicati e
descritti, 2 al Reymond di averli posti a riscontro con alcune
formelle delle prime porte del Ghiberti 3 e al Balzano di avere
esteso il riscontro all’opera con cui, almeno in apparenza, mag-
giormente si connettono, al paliotto di Nicola da Guardiagrele
della cattedrale di Teramo. 4
I bassorilievi venivano così, successivamente, bene determi-
nati. |Ma un nuovo esame può condurre, credo, a nuove conclusioni.
Le sei formelle, di cm. 63 X 55, rappresentano: l'Adorazione dei Magi, la Presentazione
al tempio, la Fuga in Egitto, il Bacio di Giuda, la Flagellazione e la Crocifissione, come
anche dichiarano le scritte, in minuscola goticizzante, sul listello inferiore della cornice.
Tutt’e sei corrispondono, rispettivamente, alle scene del paliotto di Teramo, coi fatti
della vita di Cristo: 3a, 4a, 5“, 13a, 15“ e iga; e tre di queste due serie (l'Adorazione dei
Magi, la Flagellazione e la Crocifissione) alla 3% i5a e 182 delle prime porte del Ghiberti.
Si possono, così, dei bassorilievi formare due gruppi, di tre ciascuno: l’uno che ha
relazioni col solo paliotto, l’altro col paliotto e colle porte. E, cominciando subito ad esa-
minare quest’ultimo gruppo, troviamo che la corrispondenza col Ghiberti è tale che è ne-
cessario ammettere una derivazione diretta delle due opere minori dalla maggiore. Le porte
hanno servito da modello allo scultore ed all’orafo. Ma non allo stesso modo.
Ecco, infatti, il primo bassorilievo coWAdorazione dei Magi (fig. 1). Le sue diversità
dalla composizione ghibertiana (fig. 2) si riducono alla soppressione del portichetto che si
doveva congiungere all’edicola sotto cui è la Vergine e San Giuseppe e alla diminuzione
del numero dei personaggi al seguito dei re. 11 paliotto (fig. 3), oltre al ridurre maggior-
mente il seguito dei Magi, col sopprimere anche l’edicola e col sollevare un po’ da terra
il re in atto di baciare il piede al Bambino, ha avvicinato i due gruppi, bene distinti nelle
due prime opere, sino a farne uno solo, togliendo così alla scena tutta la vita.
Nella Flagellazione del Ghiberti (fig. 4) Gesù è legato alla colonna di mezzo di un portico
1 Di quest’articolo che si pubblica tal’e quale doveva
pubblicarsi or sono tre anni in un volume, non ancora
uscito, a ricordo della Mostra d’arte abruzzese che si
tenne in Chieti, ho anticipato la conclusione nel mio
studio su Silvestro dell’Aquila comparso già in questa
stessa rivista (1908, fase i°, p ie seg.).
2 L'Arte, IV, pag. 422 424,
5 L'Arte, V, pag. 112-114.
4 V. Balzano, Nicola da Guardiagrele scultore?
Chieti, 1903.