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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 4
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0355

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CORRIERI

Notizie di Londra.

L'Esposizione di miniature al Burlington Fine
Arts Club. — L’importanza di questa Esposizione, or-
dinata con cura e sapienza da M.r Cockerell, deriva
principalmente dal fatto che tutte le maggiori scuole
di miniatura, posteriori all’ età romanica, vi sono
rappresentate. L’Italia vi figura poco per il suo Medio
Evo, molto per il Rinascimento, che tiene un posto
importante, subito dopo la scuola inglese e francese.

Notevoli in ogni modo la figura di S. Ambrogio
(il. 9) appartenente a un Psalterio di S. Girolamo,
seguito da un processionale e da preghiere, che il
Maclagan suppone scritto per Ernulfo, arcivescovo di
Milano, tra il 998 e il 1018 (proviene dalla collezione
Perkins) ; un’iniziale intrecciata di racemi e di ani-
mali (n. 5), di stile .cassinese, appartenente a un mar-
tirologio scritto nel secolo xti per un monastero di
S. Bartolomeo, da identificarsi, secondo l’ipotesi dello
James, con il monastero di S. Bartolomeo in Carbo-
nara (proviene dalla coll. Thomson) ; e soprattutto un
disegno a penna dell’antica facciata di S. Pietro in
Roma (n. 6), posta come fondo a un funerale di San
Gregorio a c. 122 della vita di S. Gregorio di Gio-
vanni Diacono, manoscritto probabilmente romano e
del secolo xi e posseduta ora dall’ Eton College. Occu-
pando le figure tutta la parte inferiore della facciata,
di essa si vede il tetto coi tre abbaini, cui sovrasta il
timpano musaicato e rappresentante i 24 seniori, a 4
a 4 in sei gruppi, divisi dalle tre finestrelle e dalle
due appendici inferiori del timpano. Sopra i seniori
sono l’agnello e i simboli dei quattro evangelisti. Il
timpano termina con una palmetta nel centro, e con
due pavoni ai lati.

A Niccolò da Bologna, l’eterno rappresentante della
miniatura trecentesca, appartengono due codici (n. 177
e 178) provenienti dalle collezioni Aldenham e Dyson
Perrins. Il primo solo è firmato (Nicolaus de Bono-
mia F.) nel foglio della Crocefissione. E a un minia-
tore bolognese dello stesso secolo appartengono senza
dubbio le pitture dei Solìloquia S. Augustinì della

coll. Perrins (n. 179). La scuola napoletana è rappre-
sentata da una Bibbia vulgata, scritta nel secondo
quarto del secolo xiv per Filippo o Roberto d’Angiò
(n. 175 - Coll. Perrins); la fiorentina dalle illustrazioni
di un Dante (n. 176 - Coll. Perrins). E un messale fran-
cescano che dovette essere usato in Venezia contiene
miniature tanto rozze che non sono nemmeno capaci
di rappresentare la rozza miniatura veneziana della
fine del secolo xiv (n. 185 - Coll. Palmer).

Il secolo xv è annunziato dalle miniature bolognesi,
finissime, tutte fiorite di sottolissimi ornati, eseguite
in una Bibbia vulgata, scritta nel 1428 da Cazaninus
Johannis de Montebellio della diocesi bolognese per il
cardinale Nicola Albergati (n. 180 - Coll. Holford). E
ancora con gotiche pieghe, e quindi di un miniatore
ritardatario, sono le illustrazioni dei Vaticinio, di Gioac-
chino, manoscritto databile per un accenno a Pio II
tra il 1458 e il 1464 (n. 188 - Coll. Cockerell).

Miniature fiorentine si vedono nel Libro d’ore,
scritto circa il 1480 per un Galeazzo (di Tarsia?), molto
ricche ma altrettanto rozze (n. 184 - Coll. Salting) ;
nel messale certosino miniato per la Certosa di Fi-
renze circa il 1500, per commissione della famiglia
Acciaroli : la Crocefissione esposta ricorda le forme
di Attavante (n. 195 - Coll. Aldenham). Nel Breviario
romano, miniato circa il 1480, e la cui miniatura esposta
rappresenta la nave dei santi con il Crocefisso, lo Spi-
rito Santo a prua e S. Pietro a poppa (n. 256 - Col-
lezione Aldenham). Nel Libro d’ore della metà del
sec. xv, le cui miniature sono attribuite a scuola ita-
liana, ma che è possibile precisare come scuola fio-
rentina per i ricordi di forme del Baldovinetti, evi-
denti nell’Annunciazione e nella Madonna esposte
(n. 252 - Coll. Perrins). Nell’altro Libro d’ore, scritto
per un membro della famiglia Adimari, nella seconda
metà del secolo xv : miniature ricche ma non belle
(n. 255 - Coll. Perrins) ; e in un terzo simile, scritto
circa il 1500, e la cui miniatura esposta, la Presenta-
zione di Maria, mostra Io stile di un tardo attavantiano
(n. 259 - Coll. Currie), E di scuola attavantiana, mi-
gliore assai, sono pure i due fogli staccati, ambedue

L'Arte. XI, 39.
 
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