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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0283

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BIBLIOGRAFIA

RECENSIONI.

Pietro Toesca: Masolino da Panicale. Con
76 illustrazioni e 2 tavole. Bergamo, Isti-
tuto italiano d’Arti grafiche, 1908.

L'opera di Masolino da Panicale è stata confusa
sin qui con quella di Masaccio. E del. resto « come
recidere », scrive giustamente 1 ’ A., «nettamente sui
principi, al segno preciso d’innesto, l’attività del di-
scepolo da quella del maestro? » Pure non dissimu-
landosi le difficoltà e le molte cause d’errore, il Toesca
si è provato a delineare < nella purezza del suo profilo
l’immagine di Masolino». Vi è riuscito mirabilmente,
intendendo il senso poetico delle creazioni del mae-
stro, mettendo in luce ogni carattere suo proprio,
amando il suo eroe.

La volta del coro della chiesa di Castiglione d’Olona
fatta dipingere, dal Cardinal Branda Castiglioni, con
rappresentazioni del ciclo della Vergine, fu dipinta da
Masolino, secondo 1 ’A., prima dell’anno determinato
dallo Schmarsow, anteriormente al 1425. Lo confermano
in tale opinione le somiglianze stilistiche degli affre-
schi con la Madonna del maestro, datata 1423, esistente
nella Kunsthalle di Brema, e attribuita dallo Schmarsow
a Masaccio. Ma prima dell’anno 1423, il silenzio cir-
conda l’attività di Masolino. Giustamente l’A. rigetta
l’opinione che sia da cercarne il maestro nell’autore
dei dipinti della cappella del Sacramento nella Pieve
di Prato o in Lorenzo Monaco, « fine elaboratore di
forme goticheggianti » e non « iniziatore delle nuove
tendenze artistiche evidenti già nelle prime opere di
Masolino ». Gli affreschi di Castiglione e la Madonna
di Brema rispecchiano invece il nuovo stile che al prin-
cipio del Quattrocento si estese nell’Europa del Nord
e nell’ Italia superiore e centrale.

Al primo periodo dell’attività ascendente del pit-
tore, il Toesca assegna la tavola della galleria di Mo-
naco (la Madonna col Bambino fra angioli), e, raffron-
tandola con la Sacra Famiglia nella Galleria d’Arte
Antica e moderna di Firenze, opera di Masaccio, mo-
stra le differenze essenziali tra i due artisti. Tali dif-

ferenze chiarisce inoltre studiando tanto un affresco
che si trova nei dintorni del paese nativo di Masaccio,
nell’oratorio di Montemarciano, quanto i resti del po-
littico del Carmine a Pisa. Il polittico, che si collocò
in quella chiesa fu eseguito durante il 1426 e il prin-
cipio del 1427 da Masaccio, il quale in quest’ultimo
anno mise mano agli affreschi della cappella Brancacci.
E l’A. distingue finemente, acutamente le differenze
di quelli propri di Masolino dagli altri di Masaccio,
facendo ricomparire per il confronto tutto quanto prima
ha esaminato, e una lunetta di Masolino in Santo Ste-
fano di Empoli. E s’affretta a cercare altri elementi
per le sue determinazioni, analizzando, carezzando, le
pitture del Battistero di Castiglione di Olona, dove
l’artista «afferra ed interpreta in tutte le più sottili
differenze di temperamento la natura umana, con tale
vivo compiacimento della riproduzione oggettiva del
vero, che può bene essere annoverato fra i pionieri
della nuova arte naturalista toscana». L’esame stili-
stico degli affreschi del Battistero movono l’A. a ve-
derli eseguiti nel periodo di piena maturità dell’artista,
intorno il 1435, dopo il suo ritorno dall’Ungheria, e
dopo le pitture della cappella di San Clemente in Roma,
condotte, secondo lui, tra il 1428 e il 1431, anno in
cui il Cardinal Branda lasciò il titolo di San Clemente.
E ragionevolmente considera: «per noi gli affreschi
di San Clemente, mentre non trovano posto nello svi-
luppo dell’Arte di Masaccio, s’incastonano esattamente
nell’attività di Masolino fra i dipinti della cappella
Brancacci e quelli del Battistero di Castiglione d’Olona,
presentando qualità stilistiche tra quei due cicli pit-
torici ». L’A. ha tanto insistentemente osservato e pe-
netrato le divergenti caratteristiche dello stile di Ma-
solino e di Masaccio, e con tanta squisita sensibilità
artistica ha tenuto conto d’ogni segno e d’ogni colore,
che è riuscito a darci una limpida e persuasiva distin-
zione tra i due maestri, ne ha fatto risaltare nitidi i
profili sin qui incerti e confusi.

A. V.
 
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