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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 1
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Filippini Baldani, Laura: Elia Gaggini da Bissone
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0065

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ELIA GAGGI NI DA BISSONE

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ammettere che esso non fosse artista, e quindi non
fosse noto a noi in causa dell’arte sua. Ma nessun altro
Elia, poi, secondo il Cervetto, che fosse scultore, esi-
stette in quel periodo fra gli artisti lombardi ; inoltre
Ponte, è una frazione di Bissone. Da ultimo Elia Gag-
gòni era stato prima del 1491 a Città di Castello dove
aveva costruita la rocca pagatagli dalla Camera aposto-
lica; 1 prova questa, che egli fu costruttore più che
scultore.

Non restando dubbi possibili sulla identità di Elia
da Ponte con Elia Gaggini, si rivolga uno sguardo alle
lesene della porta di Città di Castello (figg. 4 e 5),

A prima vista si direbbero di arte barbarica; ma
quei tralci di vite intrecciati e seminati di figurine,
hanno riscontro nell’arte del xv secolo, ad esempio, in
una delle porte del chiostro piccolo della Certosa di
Pavia, e più ancora in un portale che, dalla cappella
del Crocifisso in Santa Maria di Castello a Genova,
mette nella cappella di San Biagio, la cui decorazione
consiste appunto in bellissimi tralci di vite, dalle fo-
glie un po’ fantastiche e larghe, inframezzate da grap-
poli pesantucci. Il tutto di effetto assai decorativo.

Nel basamento del pilastro sinistro a Città di Ca-
stello è seduta Maria col libro aperto nella sinistra e

il giglio nella
destra. É di
prospetto ; e la

Fig. 4 — Città di Castello, Cattedrale
sproporzione , ,.

1 1 Lesena di porta - (rot. Gargiolli)

del corpo gros-
so e materiale con le gambe troppo corte dal ginocchio
in giù, è tale che rende perplesso l’osservatore.

É mai possibile che un Gaggini, per quanto ignoto
e rozzo, non sapesse costruire la parte inferiore dei
corpi, nè lavorare un poco più a tutto tondo che il
solito ? Altrettanto si dica dell’orribile Arcangelo Mi-
chele che sta nella lesena di destra. Con tutto ciò
non si può assolutamente negare che nei dettagli vi
siano molti punti di affinità tra questi fregi e l’arte
di Elia.

Le piccole figure di frati si ritrovano in un’altra
opera che studieremo in appresso, e che Elia dovette
avere sott’occhio; l’angelo inginocchiato ha la posa
invariata degli angeli di tutti i Bissonesi a Genova.
I corpicciuoli di bimbi che appaiono, musicanti, fra
i tralci, sono caricature sì, ma molto affini, di quelli
bellissimi di Domenico Gaggini, e infine la finezza
e dolcezza del viso di Maria potrebbe doversi ad Elia.

Senonchè, per quanto ci si sforzi a riconoscere la
stessa mano che fece i due rilievi della cappella del

Fig. 5 — Città di Castello, Cattedrale
Lesena di porta - (Fot. Gargiolli)

Op. cit.
 
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