BACCIO PONTELL1 A ROMA
97
Ci contenteremo in questo studio di esaminare appunto le opere che si attribuiscono
al Pontelli e cercheremo di rivendicarle alla loro vera scuola.
* * *
In una bolla data a Roma ai 30 giugno del 1480 si nominano come magistri aedifi-
ciorum et stratarum Urbis Francesco Porcari e Battista Staglia 1 romani. Ed è questo l’unico
prezioso documento che ci dà, per quanto sporadicamente, i nomi di due artefici, natural-
mente architetti, impiegati appunto all’espropriazione di case, al rinnovamento ed all’eleva-
zione di nuovi edifici a quel tempo. Del Pontelli a Roma poco sappiamo; il Gayc.1 2 accenna,
senza mai provare, ad alcune opere di lui, come dicemmo ;
il Vasari 3 solo afferma con certa sicurezza. Secondo il bio-
grafo al Pontelli Sisto IV avrebbe commessa la fabbrica del-
l’ospedale di Santo Spirito nell’anno 1471. L’edificio, fornito
dalla parte in lunghezza di un portico a colonne di trentasei
archi, che originariamente doveva essere aperto, non serba
al certo la forma che il primitivo artefice gli aveva dato ;
qualche avanzo solo rimane, come la cupola ottagona con le
finestre ad arco acuto e la torre della chiesa di Santo Spi-
rito, che si attribuisce pur. essa all’architetto fiorentino.4
Seguendo sempre l’antica opinione, sembra che nel 1473 il
pontefice incaricasse il Pontelli di costruire la cappella Si-
stina e poi in seguito lo preponesse ai lavori di restauro in
Santa Maria del Popolo. La chiesa fu eretta a volta con tre
navate, poggiante sopra pilastri a mezze colonne, ha tuttora
una cupola ottagona e una semplice facciata, ornata di pi-
lastri, che esamineremo in seguito.5 Nel 1479 al i° di no-
vembre, l’Estouteville pose la prima pietra della chiesa di
Sant’Agostino, dalla facciata un po’ pesante, servendosi del-
l’opera di Giacomo di Pietrasanta, e il munifico cardinale, a
quanto la sola tradizione ci dice, pare che si servisse del
Pontelli come architetto sia a Roma, sia ad Ostia per Roma, Portico esterno di San Pietro
l’edificazione della piccola cattedrale che si dedicò a San- „ 111 . 1 . .
1 (Fotografia Moscioni)
t’Aurea.
E a questo punto la tradizione sembra addirittura attribuire al Pontelli, oltre ogni opera
che si veniva edificando dal papa, anche edifici che la famiglia stessa dei Rovere compiva
e restaurava. Sisto IV e Giulio II erano stati cardinali di San Pietro in Vincoli, l’antica
basilica Eudossiana, ed entrambi, si sa per certo, vi diedero opera a restauri. Giulio, da
cardinale, sempre secondo la tradizione, vi costruì l’atrio su disegno del Pontelli, indi incaricò
Giuliano da Sangallo ad erigervi il convento col cortile a portici. Però, per quanto questa
testimonianza tradizionale cerchi di aiutarci, tuttavia non riusciremo che con difficoltà e con
molta incertezza, analizzando il monumento, a determinare ciò che attualmente esista di quel
1 Bolla da Roma, ai 30 giugno 1480. Vedi Bulla-
riunì romanum, I, 324.
2 Cave, Giornale d’arte, 1836, e il Carteggio, I, 274.
5 Vasart, ediz. Lemonnier, IV, 135.
4 Nella grande sala dell'infermeria esistono ancora
alcuni avanzi di affreschi del tempo di Sisto IV, per
i quali il Platina scrisse epigrammi che vennero posti
sotto di essi. Gli epigrammi sono stampati nel Ciac-
conio, Vita di Sisto IV. Vedi pure la Vita Xisti IV,
Muratori, III, II, 1065; cfr. Gregorovius, IV,
262, 327.
s Per Santa Maria del Popolo, vedi Jacoiì. De Al-
bericis, Historia s. Virgo Deiparae de Populo, Roma,
1599; Ambrogio Landucci, Origine del tempio dedicato
in Roma alla Vergine Maria, Roma, 1646. Il chiostro,
tuttora esistente, fu edificato da Pio VII; l’antico
andò distrutto per la costruz’one dei giardini del
Pili ciò.
L'Arte. XI, 13.
97
Ci contenteremo in questo studio di esaminare appunto le opere che si attribuiscono
al Pontelli e cercheremo di rivendicarle alla loro vera scuola.
* * *
In una bolla data a Roma ai 30 giugno del 1480 si nominano come magistri aedifi-
ciorum et stratarum Urbis Francesco Porcari e Battista Staglia 1 romani. Ed è questo l’unico
prezioso documento che ci dà, per quanto sporadicamente, i nomi di due artefici, natural-
mente architetti, impiegati appunto all’espropriazione di case, al rinnovamento ed all’eleva-
zione di nuovi edifici a quel tempo. Del Pontelli a Roma poco sappiamo; il Gayc.1 2 accenna,
senza mai provare, ad alcune opere di lui, come dicemmo ;
il Vasari 3 solo afferma con certa sicurezza. Secondo il bio-
grafo al Pontelli Sisto IV avrebbe commessa la fabbrica del-
l’ospedale di Santo Spirito nell’anno 1471. L’edificio, fornito
dalla parte in lunghezza di un portico a colonne di trentasei
archi, che originariamente doveva essere aperto, non serba
al certo la forma che il primitivo artefice gli aveva dato ;
qualche avanzo solo rimane, come la cupola ottagona con le
finestre ad arco acuto e la torre della chiesa di Santo Spi-
rito, che si attribuisce pur. essa all’architetto fiorentino.4
Seguendo sempre l’antica opinione, sembra che nel 1473 il
pontefice incaricasse il Pontelli di costruire la cappella Si-
stina e poi in seguito lo preponesse ai lavori di restauro in
Santa Maria del Popolo. La chiesa fu eretta a volta con tre
navate, poggiante sopra pilastri a mezze colonne, ha tuttora
una cupola ottagona e una semplice facciata, ornata di pi-
lastri, che esamineremo in seguito.5 Nel 1479 al i° di no-
vembre, l’Estouteville pose la prima pietra della chiesa di
Sant’Agostino, dalla facciata un po’ pesante, servendosi del-
l’opera di Giacomo di Pietrasanta, e il munifico cardinale, a
quanto la sola tradizione ci dice, pare che si servisse del
Pontelli come architetto sia a Roma, sia ad Ostia per Roma, Portico esterno di San Pietro
l’edificazione della piccola cattedrale che si dedicò a San- „ 111 . 1 . .
1 (Fotografia Moscioni)
t’Aurea.
E a questo punto la tradizione sembra addirittura attribuire al Pontelli, oltre ogni opera
che si veniva edificando dal papa, anche edifici che la famiglia stessa dei Rovere compiva
e restaurava. Sisto IV e Giulio II erano stati cardinali di San Pietro in Vincoli, l’antica
basilica Eudossiana, ed entrambi, si sa per certo, vi diedero opera a restauri. Giulio, da
cardinale, sempre secondo la tradizione, vi costruì l’atrio su disegno del Pontelli, indi incaricò
Giuliano da Sangallo ad erigervi il convento col cortile a portici. Però, per quanto questa
testimonianza tradizionale cerchi di aiutarci, tuttavia non riusciremo che con difficoltà e con
molta incertezza, analizzando il monumento, a determinare ciò che attualmente esista di quel
1 Bolla da Roma, ai 30 giugno 1480. Vedi Bulla-
riunì romanum, I, 324.
2 Cave, Giornale d’arte, 1836, e il Carteggio, I, 274.
5 Vasart, ediz. Lemonnier, IV, 135.
4 Nella grande sala dell'infermeria esistono ancora
alcuni avanzi di affreschi del tempo di Sisto IV, per
i quali il Platina scrisse epigrammi che vennero posti
sotto di essi. Gli epigrammi sono stampati nel Ciac-
conio, Vita di Sisto IV. Vedi pure la Vita Xisti IV,
Muratori, III, II, 1065; cfr. Gregorovius, IV,
262, 327.
s Per Santa Maria del Popolo, vedi Jacoiì. De Al-
bericis, Historia s. Virgo Deiparae de Populo, Roma,
1599; Ambrogio Landucci, Origine del tempio dedicato
in Roma alla Vergine Maria, Roma, 1646. Il chiostro,
tuttora esistente, fu edificato da Pio VII; l’antico
andò distrutto per la costruz’one dei giardini del
Pili ciò.
L'Arte. XI, 13.