CORRIERI
monogramma J.H.S. colla croce nel centro della me-
desima non lasciava dubbio che quella era l’antica
cappella della villa. Ora lo scrostamento delle pareti
ha fatto bensì riapparire- avanzi di affreschi, ma non
di nuovi affreschi per così dire, cioè sinora sconosciuti,
bensì la parte sottostante, se vuoisi la traccia, la pre-
parazione di affreschi i cui pezzi principali oggi sono
a Brera.
Il Luini, e questa è la conclusione molto impor-
tante a cui è dato di addivenire, preparava sulle
pareti uno strato di calce misto con polvere di marmo,
appianato e levigato come una superficie liscia di
marmo o di stucco lucente ; e sopra dipingeva a tinte
scorrevoli, come ad acquarello, valendosi .sopratutto
di contorni condotti a mano libera con tratti di pen-
nello. Cosi si vede sulla parte interna al disopra della
porta d’ingresso di questa cappella, ove era la celebre
pittura dei tre angioli che, volando, vengono a deporre
la salma di santa Caterina nel sacrofago. Sul frontale
di questo appaiono ancora i contorni e persino i penti-
menti di atteggiamento degli angioletti ed uno di questi
vi è disegnato a tinta brunastra con grande finezza
ed eleganza.
La restituzione alla luce di questa preparazione delle
pitture ha inoltre il grande vantaggio di far conoscere
la distribuzione generale delle singole composizioni e
figure, di completare e persino di rettificarle. Dico ret-
tificarle perchè oramai risulta che il Bareggi le aveva
distaccate come poteva, quindi in certi punti imper-
fettamente e non si era fatto scrupolo di restaurarle
e persino di rifarle in parte. 11 disegno, la modella-
zione e le tinte delle vesti dei tre angioli e della santa
Caterina nel sottostrato oggi ancora al suo posto nella
cappella, presentano delle diversità notevoli, tutte a
scapito della pittura trasportata a Brera, cosicché an-
che sotto questo aspetto chi vorrà studiare a fondo
queirincantevole creazione, dovrà recarsi alla Pelucca.
Aggiungerò ancoraché si è pur scoperto il postoche
occupavano i due angioli inginocchiati con torcia ac-
cesa (uno solo dei quali è a Brera, l’altro lo possiede
un cultore e scrittore d’arte americano); essi, erano
ai lati di questa sepoltura di santa Caterina (fig. 2).
Sotto ai lati della porta si intravede ancora paesaggio
con rupi.
Nelle pareti laterali si intravedono ancora figure di
santi e nella parete di fondo (in faccia alla porta), ove
era l’altare, altri santi con fondo di paese, ed in alto,
al disopra del posto della pala (o dell’affresco che co-
stituiva la pala), il Padre Eterno, che è quello che
vedesi a Brera nel frammento proveniente dal dono
Reale.
Cosi quanti vorranno studiare e comprendere gli
affreschi del Luini già alla Pelucca ed oggi a Brera,
dovranno necessariamente portarsi a visitare la villa
degli egregi signori PurSlli-Guerra.
Una piccola tavola di Cima da Conegliano nel
museo Poldi Pezzoll. — Si tratta di una tavoletta
acquistata recentemente a Roma e sulla quale è rap-
presentata la incoronazione di Arianna. Bacco seduto
sul suo carro trionfale incorona Arianna che stando
sul carro stesso si prostra dinanzi a lui. Bacco è in
costume romano classico, imitato da qualche pittura
del Mantegna. Il carro è tirato da due pantere ed
accompagnato da una baccante ed un satiro. Dietro
viene Sileno portando sulla schiena un alto cesto colmo
di grappoli d’uva e di foglie. Nel paesaggio di fondo
si vede la spiaggia, il mare e monti lontani. Il colo-
rito è luminoso e vivace.
Nella collezione Tieme a San Remo un’altra tavo-
letta di Cima da Conegliano e delle stesse dimensioni
contiene una sfilata di altre baccanti e satiri. Proba-
bilmente in una terza tavoletta doveva esser rappre-
sentata la prima parte del corteo.
monogramma J.H.S. colla croce nel centro della me-
desima non lasciava dubbio che quella era l’antica
cappella della villa. Ora lo scrostamento delle pareti
ha fatto bensì riapparire- avanzi di affreschi, ma non
di nuovi affreschi per così dire, cioè sinora sconosciuti,
bensì la parte sottostante, se vuoisi la traccia, la pre-
parazione di affreschi i cui pezzi principali oggi sono
a Brera.
Il Luini, e questa è la conclusione molto impor-
tante a cui è dato di addivenire, preparava sulle
pareti uno strato di calce misto con polvere di marmo,
appianato e levigato come una superficie liscia di
marmo o di stucco lucente ; e sopra dipingeva a tinte
scorrevoli, come ad acquarello, valendosi .sopratutto
di contorni condotti a mano libera con tratti di pen-
nello. Cosi si vede sulla parte interna al disopra della
porta d’ingresso di questa cappella, ove era la celebre
pittura dei tre angioli che, volando, vengono a deporre
la salma di santa Caterina nel sacrofago. Sul frontale
di questo appaiono ancora i contorni e persino i penti-
menti di atteggiamento degli angioletti ed uno di questi
vi è disegnato a tinta brunastra con grande finezza
ed eleganza.
La restituzione alla luce di questa preparazione delle
pitture ha inoltre il grande vantaggio di far conoscere
la distribuzione generale delle singole composizioni e
figure, di completare e persino di rettificarle. Dico ret-
tificarle perchè oramai risulta che il Bareggi le aveva
distaccate come poteva, quindi in certi punti imper-
fettamente e non si era fatto scrupolo di restaurarle
e persino di rifarle in parte. 11 disegno, la modella-
zione e le tinte delle vesti dei tre angioli e della santa
Caterina nel sottostrato oggi ancora al suo posto nella
cappella, presentano delle diversità notevoli, tutte a
scapito della pittura trasportata a Brera, cosicché an-
che sotto questo aspetto chi vorrà studiare a fondo
queirincantevole creazione, dovrà recarsi alla Pelucca.
Aggiungerò ancoraché si è pur scoperto il postoche
occupavano i due angioli inginocchiati con torcia ac-
cesa (uno solo dei quali è a Brera, l’altro lo possiede
un cultore e scrittore d’arte americano); essi, erano
ai lati di questa sepoltura di santa Caterina (fig. 2).
Sotto ai lati della porta si intravede ancora paesaggio
con rupi.
Nelle pareti laterali si intravedono ancora figure di
santi e nella parete di fondo (in faccia alla porta), ove
era l’altare, altri santi con fondo di paese, ed in alto,
al disopra del posto della pala (o dell’affresco che co-
stituiva la pala), il Padre Eterno, che è quello che
vedesi a Brera nel frammento proveniente dal dono
Reale.
Cosi quanti vorranno studiare e comprendere gli
affreschi del Luini già alla Pelucca ed oggi a Brera,
dovranno necessariamente portarsi a visitare la villa
degli egregi signori PurSlli-Guerra.
Una piccola tavola di Cima da Conegliano nel
museo Poldi Pezzoll. — Si tratta di una tavoletta
acquistata recentemente a Roma e sulla quale è rap-
presentata la incoronazione di Arianna. Bacco seduto
sul suo carro trionfale incorona Arianna che stando
sul carro stesso si prostra dinanzi a lui. Bacco è in
costume romano classico, imitato da qualche pittura
del Mantegna. Il carro è tirato da due pantere ed
accompagnato da una baccante ed un satiro. Dietro
viene Sileno portando sulla schiena un alto cesto colmo
di grappoli d’uva e di foglie. Nel paesaggio di fondo
si vede la spiaggia, il mare e monti lontani. Il colo-
rito è luminoso e vivace.
Nella collezione Tieme a San Remo un’altra tavo-
letta di Cima da Conegliano e delle stesse dimensioni
contiene una sfilata di altre baccanti e satiri. Proba-
bilmente in una terza tavoletta doveva esser rappre-
sentata la prima parte del corteo.