BIBLIOGRAFIA
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e alla regina Anna di Bretagna ci fa conoscere altri
artisti italiani, un’intera famiglia, quella dei Giusti,
che nel momento tiene in Francia il primo posto e
dirige il nuovo movimento della Rinascita. Il monu-
mento cbe fu cominciato nel 1517 è concepito sul
medesimo tipo del precedente; consiste in un grande
basamento, coperto di bassorilievi, il quale regge una
grande edicola, ad arcate decorate di statue, sulla
quale stanno inginocchiate le statue dei reali.
Il monumento di Francesco I è anche tutto ita-
liano ; ma in questo momento la scuola francese co-
minciò ad assimilare lo stile italiano con Filiberto
Delorme che ne è l’autore. Conserva il tipo delle grandi
edicole sormontate da statue, ma semplifica tutti i
particolari decorativi, statue e bassorilievi. È un vero
arco di trionfo che innalza servendosi principalmente,
per decorarlo, del potente motivo di colonne scannalate.
Quest’opera appartiene al grande stile italiano del
secolo xvi : è un ricordo delle tombe di Leone X e
di Clemente VII, un seguito dell’arte di Antonio da
San Gallo.
Il monumento di Enrico II si ricollega ancora al
tipo dei monumenti precedenti e in questo, presso ai
più grandi nomi francesi, ad esempio di Germain Pilon,
noi vediamo ancora degli Italiani, il Primaticcio, Do-
menico fiorentino, Girolamo della Robbia. In questa
tomba l’influenza italiana si manifesta nella ricerca
della ricchezza dei materiali. Non è più soltanto la
pietra che si usa, ma sono marmi colorati e sopra-
tutto il bronzo che si adopera per le figure principali.
Qui si chiude la storia di san Dionigi, perchè, dopo
il xvi secolo, nessun monumento fu più innalzato per
le famiglia reale : si contentavano di porre i corpi
nei sotterranei delle chiese.
Ringraziamo i signori Vitry e Brière di avere messo
la loro erudizione e tutta la loro scienza di conosci-
tori a redigere questo piccolo volume che renderà i
maggiori servigi agli amatori, e di cui non potranno
farne senza coloro che visiteranno l'abbazia di San
Dionigi. Non sarà forse senza interesse per il pubblico
italiano di aggiungere alcune parole per far conoscere
i monumenti creati in Francia dagli Italiani stessi nel
periodo della prima rinascenza, avanti o nel medesimo
tempodei primi monumenti della chiesa di San Dionigi.'
Innanzi tutto sono le opere create per Renato
d’Anjou principalmente in Provence.
È uno scultore italiano, il celebre Laurana, il quale
nel 1473 scolpisce la tomba di Carlo d’Anjou nella
cattedrale di Mans, nel 1475-81 edifica la piccola
cappella di San Lazzaro nella cattedrale di Marsiglia,
nel 1478 scolpisce la splendida pala d’altare della
chiesa di San Didier ad Avignone ; ed è lui pure, in-
dubbiamente, l’autore della tomba di Giovanni Cossa
innalzata nel 1476 nella chiesa di Santa Marta ad
Avignone.
1 Consultare il Michel Colombe di M. Paul' Vitry.
Tomba di Giacomo di Semur. Lione, Cattedrale
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e alla regina Anna di Bretagna ci fa conoscere altri
artisti italiani, un’intera famiglia, quella dei Giusti,
che nel momento tiene in Francia il primo posto e
dirige il nuovo movimento della Rinascita. Il monu-
mento cbe fu cominciato nel 1517 è concepito sul
medesimo tipo del precedente; consiste in un grande
basamento, coperto di bassorilievi, il quale regge una
grande edicola, ad arcate decorate di statue, sulla
quale stanno inginocchiate le statue dei reali.
Il monumento di Francesco I è anche tutto ita-
liano ; ma in questo momento la scuola francese co-
minciò ad assimilare lo stile italiano con Filiberto
Delorme che ne è l’autore. Conserva il tipo delle grandi
edicole sormontate da statue, ma semplifica tutti i
particolari decorativi, statue e bassorilievi. È un vero
arco di trionfo che innalza servendosi principalmente,
per decorarlo, del potente motivo di colonne scannalate.
Quest’opera appartiene al grande stile italiano del
secolo xvi : è un ricordo delle tombe di Leone X e
di Clemente VII, un seguito dell’arte di Antonio da
San Gallo.
Il monumento di Enrico II si ricollega ancora al
tipo dei monumenti precedenti e in questo, presso ai
più grandi nomi francesi, ad esempio di Germain Pilon,
noi vediamo ancora degli Italiani, il Primaticcio, Do-
menico fiorentino, Girolamo della Robbia. In questa
tomba l’influenza italiana si manifesta nella ricerca
della ricchezza dei materiali. Non è più soltanto la
pietra che si usa, ma sono marmi colorati e sopra-
tutto il bronzo che si adopera per le figure principali.
Qui si chiude la storia di san Dionigi, perchè, dopo
il xvi secolo, nessun monumento fu più innalzato per
le famiglia reale : si contentavano di porre i corpi
nei sotterranei delle chiese.
Ringraziamo i signori Vitry e Brière di avere messo
la loro erudizione e tutta la loro scienza di conosci-
tori a redigere questo piccolo volume che renderà i
maggiori servigi agli amatori, e di cui non potranno
farne senza coloro che visiteranno l'abbazia di San
Dionigi. Non sarà forse senza interesse per il pubblico
italiano di aggiungere alcune parole per far conoscere
i monumenti creati in Francia dagli Italiani stessi nel
periodo della prima rinascenza, avanti o nel medesimo
tempodei primi monumenti della chiesa di San Dionigi.'
Innanzi tutto sono le opere create per Renato
d’Anjou principalmente in Provence.
È uno scultore italiano, il celebre Laurana, il quale
nel 1473 scolpisce la tomba di Carlo d’Anjou nella
cattedrale di Mans, nel 1475-81 edifica la piccola
cappella di San Lazzaro nella cattedrale di Marsiglia,
nel 1478 scolpisce la splendida pala d’altare della
chiesa di San Didier ad Avignone ; ed è lui pure, in-
dubbiamente, l’autore della tomba di Giovanni Cossa
innalzata nel 1476 nella chiesa di Santa Marta ad
Avignone.
1 Consultare il Michel Colombe di M. Paul' Vitry.
Tomba di Giacomo di Semur. Lione, Cattedrale