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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc.3
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Frizzoni, Gustavo: Diverse opere d'arte evocate da una nota illustrazione di disegni
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0218

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GUSTAVO FRI ZZO NI

Al-

la battaglia di Anghiari, non che in un carat-
teristico profilo d’uomo imberbe, dalle accen-
tuate musculature del viso. 1 Nello stesso tempo
vi avvertiamo l’estrinsecazione di alcuni pen-
sieri attinenti al suo primo lavoro a fresco,
eseguito nel 1505 in una cappella del convento
di San Severo in Perugia. In questa opera,
raffigurante la SS. Trinità, circondata da an-
geli e da sei Santi dell’ordine dei Camaldolesi,
come si sa l’autore palesa le impressioni subite
alla vista della pittura compita ben quattro o
cinque anni prima da Fra Bartolomeo da
San Marco in una cappella mortuaria a Santa
Maria Nuova in Firenze, rappresentante il Giu-
dizio Universale. Si è precisamente la parte su-
periore di questa opera, compita più tardi da
Mariotto Albertinelli, quella che ispirò Raf-
faello, suggerendogli il pensiero di un’accolta
di Santi nelle regioni celestiali attorno al loro
centro spirituale, il Redentore.

Fig. it - Raffaello: Profilo leonardesco Chi vede ^ l’affresco del Frate, traspor-

nella Disputa. Vaticano - (Fotografia Anderson) tato in Galleria degli Uffizi, agevolmente vi

avverte in certo modo il germe da cui sorsero
due rinomate composizioni dell’ Urbinate, cioè quella di San Severo e quella eseguita tre
anni di poi nella Camera della Segnatura sulla grande parete consacrata al soggetto misti-
camente imaginato della Disputa intorno alla SS. Trinità. E in proposito il nostro pensiero
ricorre a questa mirabile opera a constatarvi una rinnovata riminiscenza di Leonardo in
certa testa di profilo di un frate, interpretato senza buon fondamento per l’imagine di Fra
Gerolamo Savonarola, ma che c’interessa in sostanza per la sua corrispondenza col profilo
notato dianzi nel foglio di Oxford, condotto in senso opposto, come può verificare chi si
disponga ad accostarvi per opportuno confronto l’unita figura 11, ricavata dalla testa dipinta
in Vaticano.

Dove l’artista poi mostra di essersi applicato direttamente allo studio del vero, nello
stesso foglio di Oxford, si è in una bellissima testa di uomo giovane e in due mani, le quali
gli servirono a San Severo, la prima per effigiarvi, con qualche variante nell’atteggiamento,
la testa di un Santo diacono, cioè il mediano dal lato destro, le seconde per mettere al debito
posto e nella giusta movenza le mani del Santo posto all’estremità destra. Testimonianza
più che preziosa dell’applicazione allo studio severo per parte di così privilegiato artista !

Uno spettacolo meraviglioso è quello che ci offre Raffaello nello sviluppo continuo
della sua attività di periodo in periodo. Dalla Camera della Segnatura a quella dell’Elio-
doro infatti noi riscontriamo, un cambiamento di scena notevolissimo, per quanto concerne
la pienezza e la morbidezza dei contorni, la scioltezza delle linee, l’accento drammatico
impresso ai soggetti rappresentati. Dove conviene soggiungere, che la natura dei soggetti
trattati nella seconda camera era tale da convenire viemmeglio alla sua età più matura.
Per quello che s’attiene alla tecnica dei disegni poi si può rilevare eh’ egli, rinunciando
alla nitidezza del contorno di che si era compiaciuto facendo uso della punta d’argento,

1 Un profilo quasi analogo, disegnato di mano di
Leonardo, è quello che viene conservato nella insigne
raccolta di S. M. il Re d’Italia a Torino, fotografato
da Domenico Anderson di Roma. È registrato nel

suo nuovo Catalogo generale del 1907 (disposto in'
ordine alfabetico), sotto il n. 9849 e qualificato come
Testa di antico Romano inghirlandato.
 
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