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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

DOI issue:
Fasc.3
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Sirén, Osvald: Gli affreschi nel paradiso degli Alberti: Lorenzo di Niccolò e Mariotto di Nardo
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0228

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OSVALD SIRÉN

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vanni ch’egli aveva menata, e vi potè fare penitenza quale maestro di canto delle monache. 1
Il suo grado eminente è, del resto, posto in rilievo anche dalla tradizione. Durante l’agitato
periodo di guerre che segnò la fine del secolo XIV, pare che i lavori del convento cessas-
sero, e gli abitanti suoi abbandonassero almeno in parte quel luogo.

Parecchi membri della famiglia degli Alberti dovettero lasciare Firenze per i rivolgi-
menti politici. Antonio degli Alberti si recò allora a Roma, dove avrebbe (secondo la tradi-
zione) chiamato nel 1400 frate Luca per comunicargli le proprie volontà circa la sua fonda-

Bandino (Firenze), Convento di Santa Birgitta : Chiostro

zione. Ad ogni modo fra Luca è stato poco dopo eletto conservatore generale, e le sorti
del Paradiso hanno avuto da lui un energico impulso, perchè egli aveva una singolare
attività d’organizzatore.

Parecchi anni tuttavia erano necessari perchè la costruzione giungesse a termine. Da
una lettera della Parte Guelfa di Firenze alla casa madre di Vadstena (Svezia), in data del
io giugno 1405, apprèndiamo che il convento del Paradiso allora non era ancora consa-
crato. Si chiedeva in questo scritto che si mandassero da Vadstena a Bandino due o tre
suore con alcune reliquie di Santa Birgitta, per ammaestramento delle giovani monache.
In una lettera scritta nel medesimo giorno al vescovo di Linkòping (Svezia) si narra che

Cfr. Marcotti, Guide Souvenir de Florence, pagina 290.
 
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