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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc.3
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Sirén, Osvald: Gli affreschi nel paradiso degli Alberti: Lorenzo di Niccolò e Mariotto di Nardo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0231

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GLI AFFRESCHI NEL PARADISO DEGLI ALBERTI

183

due atti successivi del dramma della Passione : verosimilmente Cristo a Getsemani o la
cattura di Cristo, e Cristo davanti a Pilato o la Flagellazione di Cristo.

Il Trasporto della Croce si è conservato nella sua parte essenziale. La composizione è
una copia libera del noto affresco di Nicolò di Pietro Gerini col medesimo motivo, nel
Capitolo di San Bonaventura in San Francesco a Pisa. Le grandi, rigide figure sono aggo-
mitolate in una massa confusa, cosicché un movimento è appena possibile. La drammatica
tensione che altrimenti sarebbe stata prodotta dalla brutale opposizione dei soldati a Maria,
la quale tenta di farsi innanzi verso il figlio, non riesce pure, in tal guisa, a farsi sentire.

La Crocifissione riempiva originariamente l’intera parete trasversale, e s’estendeva in
alto sino al vertice del tetto, la croce di Cristo stava naturalmente in mezzo, e s’avvicinava
alquanto alla sommità del soffitto, ma quando il tetto fu ricostruito, si fece qui sotto una
lunetta, e si collocò un capitello a mensola press’a poco nel mezzo sopra la Croce. Al disotto
(immediatamente sopra la porta) era dipinta, come già s’è accennato, una Pietà, che è tuttora
visibile in modo abbastanza confuso. Della composizione primitiva sono superstiti soltanto
i gruppi laterali — anche questi in condizioni alquanto deteriorate — i quali comprendono 1

1 Probabilmente quest’affresco si stendeva su tutta è evidente che la serie cominciava qui su la parete
la parete di traverso, quale riscontro alla Crocifissione, trasversale, poiché finiva su la contigua parete lunga
che copriva l’intera parete dirimpetto. Ad ogni modo con la Discesa dello Spirito Santo.

La prima pittura della serie è stata rovinata dallo scoprimento della parete sopra accen-
nato ; probabilmente essa rappresentava l’Istituzione dell’Eucarestia, 1 poiché in seguito viene
la Lavanda dei piedi. Anche quest’ultima composizione è danneggiata in parte non trascu-
rabile. Noi vi scorgiamo ora Cristo inginocchiato davanti al catino, con l’asciugamani gettato
su la spalla. Su un banco dinanzi a lui siedono due Apostoli: Giovanni e Pietro; l’ultimo
accenna, nel modo tradizionale, con la mano alla testa. Le altre figure d’Apostoli sono
distrutte, sino a un paio di frammenti insignificanti.

Delle due composizioni successive nulla s’è serbato : esse sono state raschiate via insieme
con l’intonaco. Però possiamo supporre che esse abbiano raffigurato in ordine cronologico

Lorenzo di Niccolò: Cristo e i due apostoli su la via di Emaus
Convento di Santa Birgitta. Bandino (Firenze)
 
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