OS VALI) SIREN
i go
Si potrebbe del resto porre in piena luce il punto di contatto e la disparità di questi
pittori, se ponessimo a riscontro le opere caratteristiche di entrambi; da tale confronto deve
pure emergere la omogeneità artistica e le uniformi qualità intrinseche dei rispettivi pittori,
e in ciò appunto sta la ragione necessaria del nostro giudizio, che riconosce in entrambi
questi maestri, Lorenzo di Niccolò e Mariotto di Nardo, figure reali della storia dell’arte,
che meritano pure, in simili casi, di essere chiaramente distinte, mentre le loro opere potrebbero
indurre a confonderle.
* * *
Lorenzo di Niccolò.
La prima notizia che possediamo su l’attività artistica di Lorenzo di Niccolò si riferisce
all’anno 1392, in cui egli lavorava in compagnia del padre suo in Prato per Francesco
Lorenzo di Niccolò: Trittico. Monaco, Raccolta antiquaria Rosenthal
Datini.1 Si potrebbe pensare che Lorenzo avesse partecipato all’esecuzione di un lavoro
come il tabernacolo frescate all’angolo di via del Ceppo, che mostra una mescolanza d’elementi
stilistici di Agnolo Gaddi e di Niccolò di Pietro Gerini. Padre e figlio condussero gli affreschi
con la leggenda di San Matteo nella sala del capitolo in San Francesco. Lorenzo tuttavia
non sembra avere avuto alcun’ influenza nella concezione di quegli affreschi ; in essi domina
esclusivamente la maniera rigida e rude di Niccolò.
San Gemignano. Galleria Comunale : San Bartolomeo in trono e quattro scene della sua
vita: la nascita del Santo, il Santo davanti al tiranno, il Santo viene scorticato, e la sua
decollazione. Su ognuno dei pilastri laterali, quattro santi; nella predella: Cristo in croce,
Maria e Giovanni e quattro santi. E segnato: « Laurentius Nicholaj de Florentia pinsit »,
e datato col 1401.
Cortona. San Domenico: l’Incoronazione della Vergine; davanti al trono stanno ingi-
V. Cesare Guasti, La Cappella de’ Migliorati.
i go
Si potrebbe del resto porre in piena luce il punto di contatto e la disparità di questi
pittori, se ponessimo a riscontro le opere caratteristiche di entrambi; da tale confronto deve
pure emergere la omogeneità artistica e le uniformi qualità intrinseche dei rispettivi pittori,
e in ciò appunto sta la ragione necessaria del nostro giudizio, che riconosce in entrambi
questi maestri, Lorenzo di Niccolò e Mariotto di Nardo, figure reali della storia dell’arte,
che meritano pure, in simili casi, di essere chiaramente distinte, mentre le loro opere potrebbero
indurre a confonderle.
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Lorenzo di Niccolò.
La prima notizia che possediamo su l’attività artistica di Lorenzo di Niccolò si riferisce
all’anno 1392, in cui egli lavorava in compagnia del padre suo in Prato per Francesco
Lorenzo di Niccolò: Trittico. Monaco, Raccolta antiquaria Rosenthal
Datini.1 Si potrebbe pensare che Lorenzo avesse partecipato all’esecuzione di un lavoro
come il tabernacolo frescate all’angolo di via del Ceppo, che mostra una mescolanza d’elementi
stilistici di Agnolo Gaddi e di Niccolò di Pietro Gerini. Padre e figlio condussero gli affreschi
con la leggenda di San Matteo nella sala del capitolo in San Francesco. Lorenzo tuttavia
non sembra avere avuto alcun’ influenza nella concezione di quegli affreschi ; in essi domina
esclusivamente la maniera rigida e rude di Niccolò.
San Gemignano. Galleria Comunale : San Bartolomeo in trono e quattro scene della sua
vita: la nascita del Santo, il Santo davanti al tiranno, il Santo viene scorticato, e la sua
decollazione. Su ognuno dei pilastri laterali, quattro santi; nella predella: Cristo in croce,
Maria e Giovanni e quattro santi. E segnato: « Laurentius Nicholaj de Florentia pinsit »,
e datato col 1401.
Cortona. San Domenico: l’Incoronazione della Vergine; davanti al trono stanno ingi-
V. Cesare Guasti, La Cappella de’ Migliorati.