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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc.3
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0270

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222

MISCELLANEA

saggio ; e nel terzo, subisce i laceranti graffi dei pettini
in un cortile porticato ed aperto, i cui archi a pieno
centro, uniti da tiranti, con ricca decorazione di rilievi
nei pennacchi e negli architravi, ricordano il genere
d’architettura curvilinea preferito dal Montagna. Chiude
il breve ciclo delle storie la decapitazione del martire.
In un recesso, onde si domina una veduta di fabbriche
medievali, coronate di merli guelfi, dai quali esce una
torre coperta di difesa, e si leva un alto campanile,
è posta la tragica scena. Fra due aste coi pennoni pen-

Questi affreschi (condotti fra il 7504 e il 1506)1 sono
opera pregevole del vigoroso pittore, la cui arte si
diparti di rado dalle madonne composte sui nobili troni
di marmi policromi, assistite dai decorosi atleti della
fede, e allietate dalle canzoni degli angioli. Il primo
dipinto rammenta la composizione del San Girolamo
della raccolta Frizzoni di Milano. È di una straordi-
naria calma, animata dal silenzio rivelatore della de-
vozione ; le linee sono esatte, sicure ; giuste le propor-
zioni e bassa la tonalità. I piani del paese roccioso e

Bartolomeo Montagna : Affresco. Verona, Santi Nazaro e Celso
Cappella di San Biagio

denti nell’aria grossa, Archelao stesso,, dall’aspro e
tagliente profilo, inforca il bianco cavallo, e con la sua
presenza accresce lo zelo del torvo esecutore di giu-
stizia. La vittima aspetta, pregando, il colpo del ferro
che ha reciso le teste dei suoi due discepoli, ruzzolate
ignominiosamente per terra.

vario indietreggiano con ben inteso digradare di tinte ;
ma l’effetto pittoresco è assai sciupato dai guasti del
tempo.

1 G. Biadego, La cappella di San Biagio nella chiesa dei Ss. Na-
zaro e Celso in Nuovo Archivio Veneto. N. S., Voi. XI, P. II,
pag. 118 e segg.
 
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