VETRI ITALIANI A ORO CON GRAFFITI DEL XIV E XV SECOLO
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per la fusione della polvere vitrea, nè era cosi facile a ognuno come l’altra che Cennino
Cennini descrive. In questa, nessuna difficoltà di preparazione : la foglia d’oro, facilmente
fissata sul vetro, si presta nitida al segno dell’ago come la carta alla punta d’argento del
disegnatore; occorre soltanto procedere sicuri, senza pentimenti; non bisogna indugiarsi a
cercare la forma, conviene averla già fissata, chè ogni traccia rimane indelebile sulla
foglia d’oro.
E ovvio che un procedimento tecnico di tanta facilità non poteva rimanere ristretto in
determinate botteghe, in particolari centri di produzione. Già nel xm secolo era noto
Fig. 3 — Scuola fiorentina xiv sec. Torino, Museo Civico
in Italia se pur è a credere che con esso fossero eseguiti i due medaglioni di vetro rin-
venuti nel mausoleo di Clemente IV a Viterbo, poi di nuovo sepolti nella tomba papale. 1
Si estese, non sappiamo da quale centro primitivo, per molte regioni di Europa ; 1 2 fu
usato anche in Oriente: è infatti bizantino un piccolo vetro, rappresentante il Banchetto
di Abramo, 3 della preziosa raccolta donata da Emanuele d’Azeglio al Museo Civico di
Torino (fig. 1).
1 Cfr. L'Arte, 1896, pag. 283. Per quanto appare
dalla riproduzione (ibid.) : i due vetri possono essere
attribuiti ad artista romano del xm secolo.
2 In un paliotto di Westminster, del xm secolo, si
trovano incastonati anche vetri messi d’oro a graffito.
Cfr. Luthmer, Hìnterglasmalerei in Kunstgewerbeblatt,
1894, pag. 16-22.
3 Torino, Museo Civico, n. 3039. Il vetro è alto 0.13,
largo 0.11. Le figure e i particolari sono a oro graffito ;
il cielo è di colore ocraceo e reca in tinta chiara iscri-
L'Arte. XI, 32.
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per la fusione della polvere vitrea, nè era cosi facile a ognuno come l’altra che Cennino
Cennini descrive. In questa, nessuna difficoltà di preparazione : la foglia d’oro, facilmente
fissata sul vetro, si presta nitida al segno dell’ago come la carta alla punta d’argento del
disegnatore; occorre soltanto procedere sicuri, senza pentimenti; non bisogna indugiarsi a
cercare la forma, conviene averla già fissata, chè ogni traccia rimane indelebile sulla
foglia d’oro.
E ovvio che un procedimento tecnico di tanta facilità non poteva rimanere ristretto in
determinate botteghe, in particolari centri di produzione. Già nel xm secolo era noto
Fig. 3 — Scuola fiorentina xiv sec. Torino, Museo Civico
in Italia se pur è a credere che con esso fossero eseguiti i due medaglioni di vetro rin-
venuti nel mausoleo di Clemente IV a Viterbo, poi di nuovo sepolti nella tomba papale. 1
Si estese, non sappiamo da quale centro primitivo, per molte regioni di Europa ; 1 2 fu
usato anche in Oriente: è infatti bizantino un piccolo vetro, rappresentante il Banchetto
di Abramo, 3 della preziosa raccolta donata da Emanuele d’Azeglio al Museo Civico di
Torino (fig. 1).
1 Cfr. L'Arte, 1896, pag. 283. Per quanto appare
dalla riproduzione (ibid.) : i due vetri possono essere
attribuiti ad artista romano del xm secolo.
2 In un paliotto di Westminster, del xm secolo, si
trovano incastonati anche vetri messi d’oro a graffito.
Cfr. Luthmer, Hìnterglasmalerei in Kunstgewerbeblatt,
1894, pag. 16-22.
3 Torino, Museo Civico, n. 3039. Il vetro è alto 0.13,
largo 0.11. Le figure e i particolari sono a oro graffito ;
il cielo è di colore ocraceo e reca in tinta chiara iscri-
L'Arte. XI, 32.