OPERE DEI VASSALLETTI MARMORARI ROMANI
si è detto dovettero originariamente rappresentare le doccie della cornice, interrompono a
regolari intervalli la cimasa: sono teste ossute, dalla criniera irta, dalla fronte corruscata,
dal lungo naso disegnato come una foglia; e le due teste d’angolo hanno due scimmie, una
delle quali rivolta in giù, che reggono curiosamente la bocca spalancata.
Ora appunto questa magnifica ornamentazione della cimasa è il più importante elemento
che permette di raffrontare il portico di San Lorenz© al chiostro di San Giovanni. L’ornato
della gola terminale in quest’ultimo non è altro che la riproduzione fedéle del bellissimo e
originale motivo che trovasi nel portico; è, nel chiostro, più finemente eseguito, il che, del
resto, si spiega pensando che era molto più in basso e doveva quindi vedersi molto più da
vicino, gl’intrecci sonò meno rigidi e più eleganti, più vive le infiorescenze a cui talvolta
Fig. g — Portico di San Lorenzo. Particolare della trabeazione
(Fotografia Gargiolli)
si sostituiscono figure ed ornati vari, più forte e netto in molti punti il rilievo; vi si vede
l’opera posteriore e più perfezionata, ma l’arte e la tecnica son le stesse e lo stesso deve
essere l’autore.
In particolare il tratto verso l’angolo nord-ovest nel chiostro di San Giovanni è quello
che più ricorda per la tecnica della scultura l’atrio di San Lorenzo ; ed è il tratto che come
vedemmo corrisponde al secondo stadio della costruzione del chiostro. Invece il lato sud è
sotto questo rispetto alquanto diverso, ma invece vi si approssima più pel disegno dei nastri
che ricoprono la cimasa e che, come in San Lorenzo, tendono ad essere rigidi lunghi e
poco inflessi. Ed in questo stesso lato sud due delle teste che si affacciano, interrompendo
l’ornato, a defluir l’acqua, poste sul pilastro simmetrico a quello che contiene l’iscrizione
di Vassalletto, hanno ciascuna a lato una scimmia, identica per tipo e per atteggiamento
alle scimmie che, nell’angolo della cimasa dell’atrio in San Lorenzo, scherzano coi leoni ;
soltanto la figura è più disinvolta, la faccia è di una vera scimmia e non di un uomo dalla
fronte piatta, ed anche in questo un’arte alquanto più progredita ed ingentilita si manifesta.
Un altro elemento che riavvicina le due opere è il musaico del fregio, identico in am-
bedue per lo scomparto, identico per il colore e pel modo di disporre le tessere. La tecnica V
V Arte. XI, 35.
si è detto dovettero originariamente rappresentare le doccie della cornice, interrompono a
regolari intervalli la cimasa: sono teste ossute, dalla criniera irta, dalla fronte corruscata,
dal lungo naso disegnato come una foglia; e le due teste d’angolo hanno due scimmie, una
delle quali rivolta in giù, che reggono curiosamente la bocca spalancata.
Ora appunto questa magnifica ornamentazione della cimasa è il più importante elemento
che permette di raffrontare il portico di San Lorenz© al chiostro di San Giovanni. L’ornato
della gola terminale in quest’ultimo non è altro che la riproduzione fedéle del bellissimo e
originale motivo che trovasi nel portico; è, nel chiostro, più finemente eseguito, il che, del
resto, si spiega pensando che era molto più in basso e doveva quindi vedersi molto più da
vicino, gl’intrecci sonò meno rigidi e più eleganti, più vive le infiorescenze a cui talvolta
Fig. g — Portico di San Lorenzo. Particolare della trabeazione
(Fotografia Gargiolli)
si sostituiscono figure ed ornati vari, più forte e netto in molti punti il rilievo; vi si vede
l’opera posteriore e più perfezionata, ma l’arte e la tecnica son le stesse e lo stesso deve
essere l’autore.
In particolare il tratto verso l’angolo nord-ovest nel chiostro di San Giovanni è quello
che più ricorda per la tecnica della scultura l’atrio di San Lorenzo ; ed è il tratto che come
vedemmo corrisponde al secondo stadio della costruzione del chiostro. Invece il lato sud è
sotto questo rispetto alquanto diverso, ma invece vi si approssima più pel disegno dei nastri
che ricoprono la cimasa e che, come in San Lorenzo, tendono ad essere rigidi lunghi e
poco inflessi. Ed in questo stesso lato sud due delle teste che si affacciano, interrompendo
l’ornato, a defluir l’acqua, poste sul pilastro simmetrico a quello che contiene l’iscrizione
di Vassalletto, hanno ciascuna a lato una scimmia, identica per tipo e per atteggiamento
alle scimmie che, nell’angolo della cimasa dell’atrio in San Lorenzo, scherzano coi leoni ;
soltanto la figura è più disinvolta, la faccia è di una vera scimmia e non di un uomo dalla
fronte piatta, ed anche in questo un’arte alquanto più progredita ed ingentilita si manifesta.
Un altro elemento che riavvicina le due opere è il musaico del fregio, identico in am-
bedue per lo scomparto, identico per il colore e pel modo di disporre le tessere. La tecnica V
V Arte. XI, 35.