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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 4
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Giovannoni, Gustavo: Opere dei Vassalletti mamarmorari romani
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0322

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274

G. GlO VANNO NI

caratteristica del Vassalletti nella composizione e nell’intonazione si ritrova qui completa, con
la sola differenza di una notevole predominanza di tessere d’oro nel fregio dell’atrio in con-
fronto del fregio del chiostro lateranense ; ed anche una assoluta uguaglianza si trova in
vari motivi ornamentali accessori, come i disegni geometrici che decorano taluni dei tondi,
gli agnelli nimbati, dal lungo collo, sorreggenti l’asta di una croce, profilati con tratto rosso
sul fondo azzurro.

Ed altri elementi di raffronto non mancano. Il tipo del doppio attico delle basi, le sagome
archi tettoniche direttamente ispirate dal classico, il modello dell’ornato dell’architrave che

come vedremo si ritroverà nei plutei di San Saba,
sono altri argomenti che vengono a corroborare
l’ipotesi che contemporaneamente al secondo stadio
dei lavori del chiostro di San Giovanni, Vassalletto
padre e figlio siano stati autori dell’atrio della ba-
silica di San Lorenzo. Così dunque le due forme
tradizionali, tra loro diversissime dell’architettura
medievale romana, cioè il chiostro e l’atrio, sareb-
bero state da questi due artisti valentissimi, archi-
tetti insieme e marmorari, portate alla loro massima
espressione.

* * *

L’opera architettonica dei Vassalletti non si è in
San Lorenzo fermata al solo portico d’ingresso :
anche nell’interno, come si è detto, varie parti
della basilica anteriore rinnovata mostrano l’opera
degli stessi artisti che hanno lavorato all’esterno.
E non è difficile rendersi conto che questi debbono
aver riparato e forse in parte rialzato i due ordini di
colonne ed eseguito di nuovo su di esse i ventidue capitelli ed iniziata la trabeazione ; la
quale poi nella parte superiore sembra invero inspirata ad un diverso concetto, all’opera di
altro artista ovvero all’imitazione di modelli diversi.

Gli elementi architettonici che provano questo non mancano : così la somiglianza con
i piedistalli così caratteristici del portico di quelli delle due colonne che nell’ interno occu-
pano, sì a destra che a sinistra, l’ottavo posto; l’uguaglianza dei due pilastri con cui s’ini-
ziano i colonnati con le ante esterne del portico nel tipo a pilastro e contropilastro, nelle
sagome dei capitelli e delle basi; ed infine la corrispondenza stilistica dei capitelli ionici
che appaiono tutti usciti da' una stessa mano o almeno da una stessa officina.

Concordemente finora sono stati tali capitelli ritenuti classici ; eppure basta osservare
che essi, pur essendo tutti dello stesso tipo, hanno le più svariate dimensioni e corrispon-
dono — e si adattano bene -- a fusti di colonne di diversissimo diametro, per compren-
dere come certo non possano provenire da un unico monumento antico e debbano invece
essere stati scolpiti appositamente, su misura, per quelle date colonne ; basta analizzare
i loro caratteri artistici, basta notare come questi si riscontrino tanto nelle 16 colonne ante-
riori quanto nelle 6, grossissime, del tratto intermedio tra le due parti della basilica, tratto
che Onorio III ha sostituito alle due absidi, per assicurarci che essi non sono certo di
Sisto III, nè di Pelagio, ma onoriani. La rispondenza con i capitelli esterni appare evidente
specialmente nel tipo e nella fattura dei bei fogliami di acanto che ricoprono il balaustro
del capitello, nei singolari baccelli rigidi e stretti, simili alle dita di una mano, che si sovrap-
pongono agli ovoli, nelle squame sottili che coprono l’inizio delle freccie, negli steli fioriti,
un po’ secchi ed aguzzi nelle foglioline, che si avvolgono nelle volute (vedi i capitelli della
terza colonna di sinistra, della seconda e dell’ottava di destra). E l’arte gaia dei Vassalletti

Fig. io— Interno della Basilica di San Lorenzo
Capitello deH’8a colonna di destra
 
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