OPERE D'ARTE NEL PALAZZO MARULLO DI CASTELLACI
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degli sconosciuti troviamo coloro dei quali è noto che ebbero, col maestro, rapporti intimi
e, nella storia della scuola, particolare importanza. 1 Donde la conseguenza che è vana so-
vente la ricerca della paternità di talune opere antonellesche. E, se non vana, la ricerca
non può tuttavia condurre a una conclusione recisa per la Madonna di Ragusa, l’inferiorità
della quale, rispetto alle maggiori opere autentiche del maestro, non è men palese che la
sua superiorità rispetto alla Madonna di Spoleto.
Abbiamo già avvertito nell’opera disuguaglianze e difetti. Non degno assolutamente di
Antonello è il volto pensieroso della Madonna, dove appariscono nei lineamenti, e specie
Scuola fiorentina (sec, xv) : Madonna in adorazione del Bambino
Ragusa, Collezione Castellaci
nello sporgere degli occhi e del labbro inferiore, le esterne caratteristiche antonellesche,
manca l’intima virtù espressiva del tipo muliebre del maestro.2 Più interessante, più anto-
1 Tali quel Pino da Messina, cui il Sansovino ri-
corda, e quel lacobello che fu figliuolo e alunno di
Antonello d’Antonio, cugino e maestro di Antonello
de Sabba (è possibile ma non probabile che fossero
un pittore solo): delle opere di Pino, che fu a Venezia
per certo, e quindi ebbe forse parte nel trionfo mo-
mentaneo di una corrente veneziana nell’arte messi-
nese, non resta assolutamente nulla ; delle opere di
lacobello resta, nè sicuramente, qualche copia. E tra-
verso le copie si potrebbe pensare che gli influssi ve-
neti si manifestarono molto debolmente nel figliuolo
d’Antonello.
2 E manca soprattutto quella finezza estrema del
segno, propria e caratteristica di Antonello.
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degli sconosciuti troviamo coloro dei quali è noto che ebbero, col maestro, rapporti intimi
e, nella storia della scuola, particolare importanza. 1 Donde la conseguenza che è vana so-
vente la ricerca della paternità di talune opere antonellesche. E, se non vana, la ricerca
non può tuttavia condurre a una conclusione recisa per la Madonna di Ragusa, l’inferiorità
della quale, rispetto alle maggiori opere autentiche del maestro, non è men palese che la
sua superiorità rispetto alla Madonna di Spoleto.
Abbiamo già avvertito nell’opera disuguaglianze e difetti. Non degno assolutamente di
Antonello è il volto pensieroso della Madonna, dove appariscono nei lineamenti, e specie
Scuola fiorentina (sec, xv) : Madonna in adorazione del Bambino
Ragusa, Collezione Castellaci
nello sporgere degli occhi e del labbro inferiore, le esterne caratteristiche antonellesche,
manca l’intima virtù espressiva del tipo muliebre del maestro.2 Più interessante, più anto-
1 Tali quel Pino da Messina, cui il Sansovino ri-
corda, e quel lacobello che fu figliuolo e alunno di
Antonello d’Antonio, cugino e maestro di Antonello
de Sabba (è possibile ma non probabile che fossero
un pittore solo): delle opere di Pino, che fu a Venezia
per certo, e quindi ebbe forse parte nel trionfo mo-
mentaneo di una corrente veneziana nell’arte messi-
nese, non resta assolutamente nulla ; delle opere di
lacobello resta, nè sicuramente, qualche copia. E tra-
verso le copie si potrebbe pensare che gli influssi ve-
neti si manifestarono molto debolmente nel figliuolo
d’Antonello.
2 E manca soprattutto quella finezza estrema del
segno, propria e caratteristica di Antonello.