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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 11.1908

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Fasc. 4
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https://doi.org/10.11588/diglit.24153#0370

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320

BIBLIOGRAFIA

molto utilmente consultato, specie per quanto riguarda la pit-
tura italiana.

Il F. sarebbe riuscito anche meglio, se si fosse indotto
a porre risolutamente in bando tutto quanto il catalogo uffi-
ciale dice. Coloro che alla Pinacoteca presiedettero, vollero
che in essa non mancasse una rappresentanza di ogni più
illustre maestro, e ed opere mediocrissime posero arditamente
i nomi più altosonanti nella storia della pittura. Ora il F.
giustamente respinge le attribuzioni a Raffaello, al Correggio,
a Giorgione, ecc., ma ne ammette ancora alcune che non
sono meno in contrasto con la realtà; così quelle al Ghir-
landaio, ad Andrea del Sarto, al Moretto, all’ Holbein, al
Rubens, al Tiepolo, al Guardi, ecc. Nè, sebbene questa volta
non sia il caso di parlare di opera mediocre, mi sembra an-
cora sostenibile la vecchia attribuzione al Mabuse del trittico
Malvagna, la gemma della Pinacoteca di Palermo: il F. di-
fende P ipotesi da lui accettata, allegando la Madonna North-
brook : ma qual prova è dell’appartenenza al Mabuse di que-
st’ultima? Anonime l’una e l’altra; tutto quel che di esse
può dirsi per ora si è che appartengono al principio del se-
colo xvi e alla scuola di Bruges. Questa scuola in quel mo-
mento mandava nella Spagna e nelle colonie italiane della
Spagna una buona parte dei suoi prodotti, e la luce sul trit-
tico Malvagna potrà venir, forse più facilmente, da ricerche
compiute in Spagna che non da ricerche compiute in Fiandra.

Nel trattare dei quadri, che rappresentano nella Pinaco-
teca la pittura locale, il F. è stato, come ho già accennato,
più felice ; e, molto opportunamente, all’ illustrazione delle
opere singole, egli ha collegato alcuni cenni sui pittori cui
esse son dovute e in genere sulla storia della pittura in Si-
cilia. Ma anche per questa parte mi avviene spesso (avrò
torto) di non andare d’accordo con lui. Mi limito a qualche
esempio. Non comprendo l’attribuzione a Tommaso de Vi-
gilia del quadro n. 692 della Pinacoteca, e meno comprendo
come sia sfuggito al F. che l’affresco n. 1128, indubbiamente
dello stesso Tommaso, sia fra i più caratteristici esempi della
penetrazione spagnola nella pittura locale. Non comprendo
l’attribuzione al Quartararo di opere profondamente discor-
danti fra loro, come per es. l'Incoronazione della Ver ghie e
l’Amntnciazione della Pinacoteca e il quadro della chiesa di
di S. Giovanni a Mare a Napoli. Strana l’ipotesi che Vin-
cenzo de Pavia fosse un discepolo di Antonello Gagini ! E
strano, infine, il giudizio sulla Annunciata di Antonello da
Messina, donata alla Pinacoteca da Mons. Vincenzo Di Gio-
vanni. In essa nota il F. «l’incertezza del sorriso, che in-
vece risplende nelle opere certe di Antonello, il realismo
della testa che non arriva al tipo », e nega, per concludere,

l’attribuzione. Sia pure, ma è lecito chiedere quando mai
Antonello abbia dipinto delle opere, nelle quali splenda il
sorriso ?

L’A., nella scelta dei quadri degni d’esser ricordati, ha
adottato larghi criteri. Ma se ha detto di molti quadri me-
diocri, taluno interessante glie n’ è sfuggito. Così alcuni fiam-
minghi, fra i quali una Madonna del velo, copia dal Van
Orley, un’altra piccola Madonna, della scuola di G. David ;
così sopratutto la Madomia squisita, che il Berenson attribuì
a Sofonisba Anguissola. E molte lacune notiamo infine nella
bibliografia, dove non figurano i nomi dello Springer, dello
Ianitschek, del Bode, e nemmeno quello del Cavalcasene.
Ma in Sicilia il capitolo dedicato dal Cavalcasene alla pittura
siciliana è interamente ignorato !

202. Guiffrey (Jean), La collection de M. Gustave
Dreyfus - II. La peinture. (Les arts, n. 73 ; Paris, jan-
vier 1908)

203. Migeon (Gaston), La collectioìi de M. Gustave
Dreyfus - III. Petit bronzes - Bas-reliefs. (Les qrts,
n. 73; Paris, janvier 1908).

204. Sordini (Giuseppe), Notizie dei nionupientì
dell Umbria: Spoleto nel 1907. (Bollettino della regia
Deputazione di Storia Patria per VUmbria, voi. XIII ;
Perugia, 1908).

Notizie di ristauri compiuti o in corso o allo studio: un
cenno interessante sovra alcune pitture eseguite dallo Spagna
per la chiesa della Madonna del Massaccio ed oggi esistenti
ancora, forse, sotto la calce.

205. Sordini (Giuseppe), A p/oposito del ristauro
della trifora nella facciata di San Gregorio in Spo-
leto. (Bollettino Parte, a. II, pag. 222-22$ ; Roma,
1908).

La chiesa di San Gregorio, costruita fra il 1079 e il 1146,
subì nel corso dei secoli modificazioni varie, delle quali è
singolare notar la corrispondenza costante coq le modifica-
zioni recate al Duomo della stessa città. Ma mcptfe il Duomo
spoletino fu dalla smania innovatrice rovinato, il vecchio
edificio del San Gregorio rimase intatto; oncjp già potè esser
parzialmente ripristinato nelle antiche forme* E così dei re-
stauri compiuti come di quelli che restano a poppiere il S. dà
ragione, con la consueta mirabile sua competenza nella storia
artistica di Spoleto.

206. Vitry (Paul), La collection de M. Gustave
Dreyfus - I. La sculpture (Les Arts, n. 72 ; Paris, dé-
cembre 1907).

E. Brunelli.

Per i lavori pubblicati ne L'ARTE sono riservati tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica

per IItalia e per l'estero.

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Adolfo Venturi, Direttore responsabile.

Roma, Tip. dell’ Unione Cooperativa Editrice, via Federico Cesi, 45
 
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