FRANCESCO VERLA E GLI ALTRI PITTORI BELLA SUA FAMIGLIA
333
Sua moglie, domina Maria filia q. Joanis Jacobi de Castronovo cerdonis et uxor Fran-
cisci Verla pictoris de Vincentiap era certo vicentina pur essa;1 2 il che dimostrerebbe che
fu dal pittore impalmata durante la sua dimora in patria. Che se nel 152-4 il figlio Ales-
sandro esercitava già l’arte pittorica, tali nozze dovrebbero esser seguite non più tardi dei
primi anni del Cinquecento : ed in simile epoca quindi converrebbe supporre che Francesco
avesse già ristabilita la sua sede in Vicenza ; se pure non si preferisse trasportare la sua
assenza dalla città natale ed il soggiorno nell’Umbria nel periodo decorso fra le nozze e
Francesco Verla : Madonna e Santi
Trento, Cattedrale
tutto il primo decennio di quel secolo XVI, quando maggior copia di prodotti doveva offrire
alla imitazione del pittore l’arte già completamente evoluta del Perugino.
Certo è che nel 1512 egli eseguì il dipinto di Schio, nel 1515 quello di Trento, nel 1517
quello di Sarcedo (nel Vicentino), nel 1518 quello di Mori (nel Trentino) e nel 1520 quello
che ora trovasi a Brera.
Ma poco dopo morì, se la moglie, abitante in Vicenza nella contrada di San Pietro
1 Archivio notarile di Vicenza: atti di Tomaso
Vajenti, voi. XIX, 6, pag. 547. Una volta per sempre
siano qui pubblicamente ringraziati quanti ebbero a
comunicare notizie e documenti sul soggetto in que-
stione; e sopra tutti Monsignor Domenico Bortolan,
Ab. Sebastiano Rumor, il signor Gianfrancesco Zorzi,
il prof. Andrea Moschetti, il conte Francesco Mala-
guzzi Valeri, il comm. Carlo Malagola e l’amico
Gino Fogolari.
2 Castelnuovo è villaggio a poche miglia da Vi-
cenza. La famiglia omonima nel 1510 aveva un posto
a Vicenza in Consiglio.
333
Sua moglie, domina Maria filia q. Joanis Jacobi de Castronovo cerdonis et uxor Fran-
cisci Verla pictoris de Vincentiap era certo vicentina pur essa;1 2 il che dimostrerebbe che
fu dal pittore impalmata durante la sua dimora in patria. Che se nel 152-4 il figlio Ales-
sandro esercitava già l’arte pittorica, tali nozze dovrebbero esser seguite non più tardi dei
primi anni del Cinquecento : ed in simile epoca quindi converrebbe supporre che Francesco
avesse già ristabilita la sua sede in Vicenza ; se pure non si preferisse trasportare la sua
assenza dalla città natale ed il soggiorno nell’Umbria nel periodo decorso fra le nozze e
Francesco Verla : Madonna e Santi
Trento, Cattedrale
tutto il primo decennio di quel secolo XVI, quando maggior copia di prodotti doveva offrire
alla imitazione del pittore l’arte già completamente evoluta del Perugino.
Certo è che nel 1512 egli eseguì il dipinto di Schio, nel 1515 quello di Trento, nel 1517
quello di Sarcedo (nel Vicentino), nel 1518 quello di Mori (nel Trentino) e nel 1520 quello
che ora trovasi a Brera.
Ma poco dopo morì, se la moglie, abitante in Vicenza nella contrada di San Pietro
1 Archivio notarile di Vicenza: atti di Tomaso
Vajenti, voi. XIX, 6, pag. 547. Una volta per sempre
siano qui pubblicamente ringraziati quanti ebbero a
comunicare notizie e documenti sul soggetto in que-
stione; e sopra tutti Monsignor Domenico Bortolan,
Ab. Sebastiano Rumor, il signor Gianfrancesco Zorzi,
il prof. Andrea Moschetti, il conte Francesco Mala-
guzzi Valeri, il comm. Carlo Malagola e l’amico
Gino Fogolari.
2 Castelnuovo è villaggio a poche miglia da Vi-
cenza. La famiglia omonima nel 1510 aveva un posto
a Vicenza in Consiglio.